Storie di Sport

Ambra Sabatini, un oro per abbattere le barriere mentali

Il 5 giugno 2019, a causa di un incidente stradale, Ambra Sabatini subisce l’amputazione della gamba sinistra. A poco più di due anni da quel tragico evento, è riuscita a vincere la medaglia d’oro nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo 2021.


«La vita è troppo bella per essere vissuta con rassegnazione»: queste le parole con le quali Ambra Sabatini, in una recente intervista, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua forza d’animo. La diciannovenne livornese, vincitrice della medaglia d’oro nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo, è una delle atlete protagoniste dell’anno magico dello sport italiano

L’incidente e la riabilitazione 

Da sempre amante dello sport, Ambra Sabatini ha praticato pattinaggio e pallavolo fin dalla tenera età, per poi concentrarsi sull’atletica e specializzarsi nel mezzofondo. Purtroppo la fatalità che le cambierà la vita sarà strettamente legata a questa sua passione. Il 5 giugno 2019, infatti, la giovane – allora diciassettenne – era diretta agli allenamenti a bordo di uno scooter insieme al padre, quando una vettura che stava viaggiando in senso opposto ha invaso la sua corsia, provocando il tragico incidente. Ambra rimane schiacciata e dovrà subire l’amputazione della gamba sinistra fin sopra il ginocchio. 

Come affermato dal padre: «Ambra ha avuto una reazione inaspettata. Ha voluto accettare da sé quanto accaduto, rifiutando l’assistenza psicologica e traendo forza da quello che sentiva dentro». La giovane atleta non si è abbattuta né ha avuto collera nei confronti del destino o della vita, ma si è subito reinventata sulla pista e ha continuato a lottare. Nonostante fosse priva di una gamba, si esercitava a fare gli addominali anche sul lettino dell’ospedale Careggi di Firenze, dov’era ricoverata. 

Durante la degenza in ospedale, Ambra si documenta sulle prestazioni paralimpiche e inizia a conoscere una nuova realtà. Attraverso diverse ricerche viene a conoscenza di Teresa Grandis, madre di Bebe Vio e presidente dell’associazione Art4sport Onlus. Sentendosi sempre più spronata a tornare in pista, decide di aderire all’associazione della Grandis, che le fornisce l’assistenza idonea per allenarsi e per competere nella sua disciplina. 

Ambra non tollera gli sguardi di pietà e al quotidiano La Stampa ha dichiarato con determinazione come avrebbe voluto gridare alla gente: «Se solo sapeste quanto corro forte non mi guardereste così: sono un’atleta, non un caso umano!».

Gigi Proietti, il celebre attore scomparso l’anno scorso, era solito affermare: “Io non faccio l’attore, io sono attore”. La grande resilienza dimostrata da Ambra Sabatini è la prova di quanto l’attuale campionessa non “facesse” la sportiva ma lo “fosse” nel senso più profondo del termine. 

ambra sabatini

I successi sportivi di Ambra Sabatini

Nel corso dello stesso 2019 si aggiudica il bronzo nei 100 metri ai Campionati italiani di Jesolo e successivamente l’argento ai Campionati societari di atletica paralimpica, disputati a Roma. 

Come riportato da EuroSport: «la diciassettenne comincia a fare sul serio con il nuoto e il ciclismo, ma quando arriva la protesi adatta torna al suo primo amore, l’atletica leggera. Siamo appena al 2020 e la progressione di Ambra è straordinaria: diventa la nuova primatista italiana nei 60 indoor e stabilisce il record del mondo dei 100 al Grand Prix di Dubai con 14’’59».

Nel 2021, a soli due anni dal tragico incidente, arriva il grande appuntamento alle Paralimpiadi di Tokyo: il 4 settembre è il giorno della finale dei 100 metri, categoria T63. Col tempo record di 14″11, Ambra conquista la medaglia d’oro, riscattandosi definitivamente e dando lei, stavolta, una lezione al destino. 

In un’intervista rilasciata a SportFair, Ambra confessa tutta la sua emozione: «desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa. È stata tanta roba, volevo riprendermi il record dopo la semifinale e ci sono riuscita, ma il vero obiettivo era l’oro».  

Nella stessa gara, oltre alla medaglia d’oro della Sabatini, sono arrivate altre due medaglie per le atlete italiane, che quindi hanno monopolizzato il podio: argento per Martina Caironi e bronzo per Monica Contraffatto. Il medagliere dell’Italia, grazie anche a queste tre campionesse, ha raggiunto quota 69.

Ambra, elettrizzata al termine della competizione, ha affermato: «vincere è stato bellissimo, ma l’emozione più bella è il podio con noi tre. Vedere l’Italia su quei gradini è fantastico, lo desideravamo tanto tutte quante in questi giorni. Come ci chiamiamo? Le fantastiche tre».

Il padre di Ambra, secondo quanto riportato da Il Giornale, ha rimarcato l’importanza dello sport paralimpico: «Sono tutti campioni, anche chi non ottiene risultati rilevanti come Ambra. Le Paralimpiadi ci hanno dimostrato il valore di certe imprese, ma c’è ancora molto da fare. È necessario cambiare la mentalità perché c’è una classificazione tra sport di serie A e sport di serie B, che queste persone e le loro storie non meritano». 

La stessa campionessa, sempre nel corso dell’intervista succitata a La Stampa, ha dichiarato: «In Italia, le barriere architettoniche sono tante, ma ancor di più quelle mentali: se cominciassimo ad abbattere queste ultime, sarebbe tutto molto più semplice. Dopo il mio incidente del 2019, mi diede forza l’ammirazione di medici e infermieri, i quali mi attribuivano delle potenzialità motivazionali da mettere a disposizione di chi non avesse avuto la forza di rimettersi in gioco con la vita. A queste persone consiglierei di affacciarsi al mondo paralimpico, dove il significato del fare sport raggiunge livelli impensabili, dove si è grandi a prescindere dalla prestazione e dove ogni atleta è un campione. Alle Olimpiadi si creano eroi, alle Paralimpiadi arrivano gli eroi».

Avatar photo

Giulia Montalto

Classe 1989. Le mie passioni: scrittura, sport e natura. Sono anticonvenzionale nella convenzionalità. Laureata in Economia e Scienze Politiche, scrivo per Storie di sport.