Michael Schumacher, la leggenda della Formula Uno

A sette anni di distanza dal terribile incidente sugli sci, Michael Schumacher rimane nel cuore di tutti i suoi tifosi e degli appassionati di Formula Uno. 


Raccontare la storia sportiva di Michael Schumacher può essere compito facile e difficile al tempo stesso. La sua carriera è stata caratterizzata da vittorie e successi a ripetizione. Sette titoli mondiali vinti (1994 e 1995 su Benetton, dal 2000 al 2004 su Ferrari), 307 gran premi disputati, con 155 podi conquistati e 91 vittorie, 68 pole position ottenute, 1488 punti iridati validi. 

L’esordio in Formula Uno avviene il 25 agosto 1991, in occasione del Gran premio del Belgio, sul circuito di Spa-Francorchamps. Nella stessa stagione il tedesco disputa altre sei gare al volante della Benetton, scuderia alla quale resta legato fino al 1995, raggiungendo per due volte il titolo di campione del mondo. Nel 1996, il passaggio in Ferrari. Con la scuderia di Maranello si crea un sodalizio vincente, durato ben undici stagioni, fino al primo ritiro nel 2006. Nel 2010, il clamoroso ritorno alle corse con la Mercedes: tre stagioni e poi il ritiro definitivo. 

Atleta ben allenato dal punto di vista fisico, fenomenale per doti tecniche in pista, collaudatore scrupoloso nello sviluppo della macchina e maniacale nella cura dei singoli dettagli, il pilota tedesco rappresenta una vera e propria leggenda della Formula Uno. 

Ha detto di lui Niki Lauda: «I suoi risultati parlano da soli. Michael è stato capace di trovare continue motivazioni e di progredire sempre. È stato una fortuna per la Formula Uno, le sue prestazioni attiravano il pubblico che amava l’eccellenza».

Queste invece le parole di Alex Zanardi: «Tecnicamente aveva tutto, in particolare quando si trattava di battere il cronometro con costanza per l’intera gara. Ha raccolto da Senna il testimone del pilota-atleta e l’ha imposto definitivamente come nuova regola del gioco».

Al di là dei numeri (elemento comunque fondamentale nella storia dello sport), per le emozioni che ha saputo trasmettere durante la sua lunga carriera Michael Schumacher è un’icona sportiva che sta alla Formula Uno un po’ come Pelé sta al calcio o come Coppi sta al ciclismo. Le sue vittorie, i suoi risultati, i suoi record, proprio per questo motivo, vanno ben oltre il mero computo statistico, reperibile negli almanacchi. 

Nell’immaginario comune degli appassionati di corse e motori, siano essi tifosi della Ferrari o meno, quello di Michael Schumacher è il primo nome al quale si pensa, il primo pilota del quale si ricordano le imprese compiute sui circuiti automobilistici. Da autentico campione e dominatore del circus, nel corso degli anni, Schumacher si è guadagnato stima e rispetto ma anche invidia e ostilità, inevitabili in un contesto, come quello della Formula Uno, che fa della competizione e della rivalità la ragion d’essere. Da Senna a Villeneuve, da Hakkinen ad Alonso, i suoi avversari sono stati rivali valorosi, contro i quali misurarsi alla ricerca costante del miglioramento. 

michael schumacher

Conclusa definitivamente la sua carriera, col secondo ritiro dopo le tre stagioni al volante della Mercedes, la storia di Schumacher viene tragicamente scandita da una data: 29 dicembre 2013. Quel giorno diventa, infatti, lo spartiacque terribile per la vita del campione tedesco. Sulle nevi di Meribel, in Savoia, Michael cade e batte la testa violentemente. Sembrerebbe una scivolata banale, ma viene ricoverato d’urgenza al centro ospedaliero di Grenoble. 

Sottoposto a una delicatissima operazione neurochirurgica per grave trauma cranico ed emorragia cerebrale, viene mantenuto in coma farmacologico. Sei mesi dopo, uscito dal coma, inizia un percorso riabilitativo al centro di neuroscienze di Losanna, per poi essere trasferito nella sua villa di Gland per proseguire la riabilitazione. Ancora oggi, a sette anni di distanza da quel giorno disgraziato, Michael Schumacher continua questa faticosa battaglia e sulle sue condizioni la famiglia mantiene il massimo riserbo. 

Sicuramente il campione che abbiamo amato per le sue emozionanti vittorie è uscito di scena quella mattina a Meribel ma l’affetto dell’intero mondo sportivo nei suoi confronti resta immutato, sperando che lo possa aiutare a vincere la gara più importante, quella della vita.