Il Brasile si prepara ad affrontare l’inadeguatezza di Bolsonaro

 

Il Brasile di Jair Bolsonaro non è stato risparmiato dalla pandemia di COVID-19, che nelle ultime settimane ha messo in ginocchio dal punto di vista economico, politico e sanitario il mondo intero. L’iniziale approccio da parte del Presidente brasiliano è stato completamente diverso da quello del Governo italiano e di altri Stati europei e non. La gestione politica di Bolsonaro è stata fino ad oggi caratterizzata da grande arroganza e da una forte sensazione di inadeguatezza ed incompetenza.

Al 27 marzo i casi accertati di coronavirus in Brasile erano quasi 3 mila, mentre i morti 77; distinguendosi fin da subito come il Paese sudamericano più colpito dall’epidemia. Nonostante una situazione fin da subito drammatica, Bolsonaro dimostrava poco tatto ed una insana sfrontatezza di fronte all’emergenza. Bisogna ricordare che in Brasile una enorme fetta della popolazione vive in condizioni di povertà estrema, ed un contagio non controllato potrebbe avere ripercussioni disastrose.

Mentre gran parte del mondo chiudeva frontiere e decretava norme speciali per fronteggiare la pandemia, Bolsonaro, oltre a non aver preso alcuna ulteriore contromisura, si rendeva protagonista di messaggi alla Nazione poco rassicuranti, pieni di opinioni personali, senza alcun fondamento scientifico. “È solo una grippettina”, “i brasiliani non prendono niente”, oppure “in Italia ci sono molti morti perché ci sono molti anziani” solo alcune delle sue scellerate affermazioni. Una dialettica sbagliata, non adatta ad una situazione di emergenza assoluta come quella che il mondo intero sta vivendo ed una sbagliata minimizzazione di un virus che ha già provocato, solo per citare un recente esempio, oltre 1150 morti negli USA solo nella giornata di ieri.

Non è un caso che alcuni dei suoi tweet, per la prima volta nella storia di un capo di Stato, siano stati cancellati perché considerati un “danno reale alle persone”. Nei giorni scorsi Bolsonaro, contrariamente alle direttive imposte dall’OMS, si è fatto fotografare per le strade della capitale Brasilia mentre abbracciava calorosamente alcuni commercianti.

Già qualche giorno fa il Presidente brasiliano era entrato in contrasto con il proprio Ministro della Salute Luiz Henrique Mendetta, il quale invitava la popolazione a mantenere la distanza di sicurezza e a rimanere in casa, promettendo che ad aprile sarebbero arrivati ingenti quantità di aiuti sanitari dalla Cina. Bolsonaro ha fortemente criticato inoltre, la decisione di alcuni governatori di stati brasiliani di chiudere le scuole e gli uffici pubblici, definendoli “ammazza-lavoro”. Tutti segnali di una situazione politica sull’orlo di una forte crisi istituzionale.

Un paio di giorni fa era circolata e rimbalzata la notizia di un golpe militare che avrebbe destituito Bolsonaro e messo a capo dell’Esecutivo il Generale Walter Souza Braga Netto. Tramite un decreto firmato il 31 marzo dal Ministro della Difesa e dai tre comandanti militari al Governo, alcuni osservatori hanno individuato un possibile commissariamento del Presidente brasiliano da parte di una giunta militare. L’esercito “è chiamato a garantire lo Stato e le libertà democratiche”; secondo quanto scaturito dal documento in questione.

La notizia del colpo di Stato in alcuni ambienti mediatici ed istituzionali, è stata fin da subito dichiarata come fake news. Bolsonaro rimane in sella alla presidenza del Brasile, anche se non è completamente escludibile una sua parziale uscita di scena nel prossimo periodo, qualora il Presidente dovesse continuare ad avere un atteggiamento irresponsabile nei confronti dell’emergenza. Ciò che sicuramente esce fuori da questa vicenda, è la grande crisi politica, economica ed istituzionale che il colosso sudamericano si prepara a dover affrontare; parallelamente alla enorme sfida di contenimento dell’epidemia.

In Brasile solo nella giornata di domenica 5 aprile sono stati registrati 1222 nuovi casi confermati di coronavirus, che si vanno ad aggiungere agli oltre 10 mila contagiati complessivi. I nuovi decessi sono stati 73, portando dunque a 432 il numero di morti totali. Secondo i dati del Ministero della salute, attualmente il numero esatto di contagiati è di 10.278, confermando quindi il Brasile come il Paese latinoamericano più colpito dalla Pandemia.

Quella brasiliana è un’economia poderosa, locomotrice insostituibile in Sud America; che nonostante la sua forza potrebbe non essere in grado di resistere all’urto di un mix di crisi che avrebbero effetti devastanti su di un Paese forte sì economicamente, ma dove conflitti sociali e povertà estrema sono all’ordine del giorno.


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