Stay Human

Gli Indios non si arrenderanno ai nuovi conquistadores

Di Alice AntonacciConvivere, se guardiamo all’etimologia della parola significa letteralmente ‘vivere’ insieme, vivere ‘con’; qualcosa che spesso può non essere facile.

Può apparire come una banalità ma la gestione dei rapporti può essere definita: ‘altalenante’, per usare un termine generico, e possiamo dire che i rapporti fra le comunità indigene e i governi brasiliani succedutisi nel tempo siano stati, e siano anche adesso, problematici. Sono all’incirca di un mese fa le notizie degli incendi che hanno disgraziatamente coinvolto la foresta amazzonica. Numerosi gli appelli, le denunce e le posizioni prese a riguardo, personaggi noti e meno noti, politici coinvolti, diverse prese di posizione. Parlare di clima e della necessità di misure eco-sostenibili è un trend che va sempre più diffondendosi e questo è senza alcun dubbio un bene. Farlo in una dimensione internazionalistica lo è ancora di più.

Il Brasile è situato nella parte meridionale del continente americano e parte del suo territorio è costituito dalla foresta amazzonica (più della metà di questa è situata proprio in Brasile). La vita degli Indios è ad essa strettamente legata dato il rapporto di interdipendenza fra questi popoli e la natura che li circonda e con cui e di cui questi stessi vivono.

L’attuale governo è anch’esso chiamato in causa per quelli che sono i diritti delle popolazioni indigene e verso le quali sin dal suo insediamento si è mostrato ostile. Questo ha sollevato diverse proteste ed ha determinato la presa di posizione di diversi individui e capi tribù appartenenti alle tribù indigene che hanno deciso di mobilitarsi affinché i loro diritti non vengano calpestati. A tal proposito un rilevante apporto viene fornito da quanto diffuso da Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni che ha lo scopo di sostenerli e difenderli e ha effettuato numerose denunce su come negli ultimi anni la situazione degli Indios sia andata peggiorando.

Il problema della tutela delle comunità indigene è oggi più evidente e questo probabilmente è dovuto anche alle diverse modalità di comunicazione adottate a livello politico. Tuttavia è una questione che non risale a oggi né a ieri.

È fuor di dubbio che talune prese di posizione dell’attuale governo possano definirsi discutibili e risultano essere difficili da afferrare e comprendere nel momento in cui ad essere messa in discussione – ed anche in pericolo – è la sopravvivenza stessa del pianeta, che ha bisogno del suo polmone verde a cui siamo tutti in qualche modo legati e a cui lo sono ancor di più le popolazioni indigene. Per qualcuno riguarda solo chi abita, meglio chi governa quelle zone; per altri riguarda un po’ tutti, anche alla luce del fatto che la terra è di tutti ed in quanto tale non se può fare esattamente quello che si vuole.

Sin dal periodo dei Conquistadores si sono andate sviluppando tendenze contrastanti, si fronteggiavano e si fronteggiano ancor oggi la voglia di espansione da un lato ed il rispetto di territori, riti ed usanze ancestrali dall’altro. Le coltivazioni e l’allevamento hanno avuto ed hanno la loro rilevanza nella scena. Per rispondere alle richieste del mercato infatti gli allevatori e i coltivatori hanno bisogno di terre e provano ad accaparrarsele anche a dispetto della tutela della foresta e delle popolazioni che in essa e di essa vivono, legate da un rapporto profondo alla natura che le circonda. Inoltre più di qualche perplessità ha riguardato i movimenti e le scelte governative in relazione allo sfruttamento dei terreni, dei quali non è ancora chiaro l’utilizzo e lo sfruttamento sottesi.

Le popolazioni indigene, fortemente caratterizzate dal loro legame con il territorio, risultano minacciate, e così anche i loro diritti. Un richiamo va fatto anche rispetto all’esistenza di un organismo nato nel primo decennio del XIX secolo: lo SPI, il Servizio di Protezione degli Indios, in seguito divenuto FUNAI nel 1967, cioè la Fondazione Nazionale dell’Indio. Si tratta di un organo preposto all’elaborazione e allo sviluppo delle politiche riguardanti i popoli indigeni. Il suo sviluppo, la sua crescita e lo “spostamento” delle sue competenze destano, anche in questo caso, dubbi.

Si tratta di una situazione indubbiamente complessa ma quel che è certo è che queste popolazioni, intimamente connesse con la natura, sono in pericolo e non hanno voglia di rimanere a guardare, bensì di continuare ad opporsi contro le minacce ed il mancato rispetto dei loro diritti.


Foto in copertina da Esquerda Online

Alice Antonacci

Mi piace guardarmi attorno, capire come si muove il mondo in cui vivo, e scriverne.