Economia e Diritto

Superbonus 110 %, verso le modifiche al decreto Aiuti-quater

Quali sono le modifiche al Superbonus 110 % introdotte dal governo nel decreto Aiuti-quater? Tutte le novità sugli ultimi interventi dell’esecutivo.


Il Superbonus 110% è stato introdotto dal Decreto Rilancio: si tratta di uno strumento che il Governo Conte II aveva disposto nell’ottica di creare nuove prospettive lavorative nell’ambito del settore edile. Tale incentivo è caratterizzato da una aliquota di detrazione fiscale pari al 110%.

La differenza sostanziale tra gli incentivi introdotti prima del Decreto Rilancio e quelli disciplinati dalla normativa di urgenza risiede nel fatto che, in precedenza, il cittadino doveva anticipare di tasca propria le spese sostenute. Ad oggi, invece, l’utente non deve farsi carico di nessun costo a livello monetario, potendo usufruire di un contributo di pari ammontare sotto forma di sconto anticipato dalla ditta appaltatrice.

Il meccanismo previsto permette la detrazione fiscale, spettante all’utente, in credito d’imposta da cedere a terzi, finanche alla ditta che si occupa di eseguire i lavori di ristrutturazione.

Così facendo, il cittadino ottiene uno sconto sul prezzo da dover pagare per la realizzazione delle attività edilizie e, poiché la detrazione è pari al 110%, materialmente non dovrà effettuare nessun bonifico per il pagamento della ditta che si occupa dei lavori, in quanto sarà il credito d’imposta ceduto che soddisferà la ditta stessa.

Negli ultimi mesi, il sistema così delineato ha creato non poco malcontento: le associazioni di categoria di banche e costruttori, Abi e Ance, hanno inviato una lettera congiunta all’esecutivo, chiedendo un intervento tempestivo e straordinario, onde evitare una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera che rischia di condurle a gravi difficoltà.

La causa di una situazione potenzialmente negativa per famiglie e imprese sarebbe la crescente difficoltà di cedere i crediti fiscali maturati grazie agli incentivi, considerati anche i limiti delle capienze fiscali. 

Per far fronte alle condizioni attuali, nell’ultima bozza del decreto Aiuti-quater, l’esecutivo ha introdotto una novità importante, cioè a dire la possibilità – su richiesta del cessionario – di spalmare lo sconto in fattura o il credito da cedere in 10 anni cadenzati da quote annuali di pari importo.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che “salvo il pregresso, lo Stato non può continuare a garantire il ritmo del credito d’imposta attuale”. Lo scopo di una manovra del genere sarebbe quello di definire meglio il passaggio dal 110% al 90%.

La disciplina è regolata dall’articolo 8 comma 5 del decreto. Nello specifico, la norma prevede che gli interventi per i quali sono state scelte le opzioni di fruizione indiretta (cessione del credito e sconto in fattura), con operazioni che si sono perfezionate entro il 10 novembre scorso, possano essere ripartite in quote annuali. Alla luce di quanto detto, su richiesta del cessionario si potrà fruire dell’agevolazione in un periodo di tempo più lungo, ovvero fino a dieci anni.

Un intervento di tal genere permette concretamente di aumentare la capienza fiscale di banche, intermediari finanziari, imprese e contribuenti, allungando i tempi di utilizzo delle agevolazioni e allineandoli a quelli già previsti per altri bonus edilizi, come il Bonus Facciate e il Bonus Ristrutturazione.

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Inoltre il periodo di tempo di dieci anni potrebbe essere soltanto un limite massimo, poiché il Governo non ha escluso la possibilità che i titolari dell’agevolazione possano beneficiarne in un periodo di tempo più ridotto. 

Si rileva che sul fronte della compensazione non ci sono cambiamenti per i contribuenti interessati al Superbonus. In questo caso, infatti, la detrazione può essere sempre e solo ripartita in quattro anni. Il testo del decreto non dispone nulla in tal senso. A beneficiare della ripartizione in dieci anni saranno probabilmente soltanto quelle operazioni già chiuse al 10 novembre 2022, per le quali i cessionari o i fornitori che non hanno optato per la cessione del credito potranno dividere i crediti acquistati fino a dieci quote annuali. Fra le ipotesi del governo, al momento, ci sarebbe anche quella di istituire un fondo per aiutare i contribuenti con i redditi più bassi. Attualmente però non è stato determinato il suo ammontare.

L’intenzione dell’esecutivo dovrebbe essere quella di garantire un aiuto basato sul quoziente familiare, piuttosto che sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Si ipotizza una soglia di reddito di partenza fissata a quindicimila euro, che muterebbe in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

Per la conferma delle novità si dovrà attendere la pubblicazione del testo del Decreto Aiuti-quater in Gazzetta Ufficiale, ma sarà soprattutto l’Agenzia delle Entrate a dover risolvere gli eventuali dubbi.

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Jessica Terzoli

Classe ’93, sono una persona dinamica a cui piace rinnovarsi e andare alla scoperta dell’ignoto. Credo che il confronto con gli altri sia un modo di crescita interiore che nel tempo debba essere sempre alimentato: come diceva Aristotele, “l’uomo è un animale sociale”.