Economia e Diritto

Inflation Reduction Act, una delle leggi più significative della storia statunitense

Analizziamo insieme l’Inflation Reduction Act, il pacchetto di leggi entrato in vigore lo scorso agosto, che rappresenta il fondamento dell’agenda politica del Presidente Biden.


A poco più di due mesi dalle elezioni di midterm statunitensi, il Presidente Joe Biden, lo scorso 16 agosto, si è presentato nella State Dining Room della Casa Bianca per firmare l’Inflation Reduction Act (anche “IRA” o “Piano”) che rappresenta il più grande investimento nella lotta al cambiamento climatico della storia statunitense, oltre che riguardare anche temi quali la riduzione dell’inflazione e dei costi della sanità. Grazie a tale pacchetto legislativo, verranno posti in essere importanti investimenti energetici, saranno limitati i prezzi dei farmaci prescritti e sarà imposta una nuova tassa minima alle grandi multinazionali.

Il Presidente Biden può, quindi, ritenersi molto soddisfatto di aver raggiunto, a poco meno di due anni dal suo insediamento, uno degli obiettivi più importanti del suo programma politico. Questo risultato va ad aggiungersi alla ricca produzione legislativa che ha fin qui contraddistinto la presidenza Biden, tra cui possiamo citare:

– il Bipartisan Infrastructure Law (novembre 2021), un pacchetto di norme che prevede 550 miliardi di dollari di investimenti federali nelle infrastrutture statunitensi per i prossimi cinque anni;

– il Bipartisan Safer Communities Act (giugno 2022), un pacchetto di norme che prevede l’investimento di 13 miliardi per il controllo delle armi da fuoco, ma anche miliardi di dollari in finanziamenti per la salute mentale e la sicurezza delle scuole;

– il Chips and Science Act (agosto 2022), la legge che, con 52 miliardi di dollari di investimenti, intende dare nuova verve alla produzione nazionale di semiconduttori in modo da accrescere la competitività statunitense sul mercato mondiale;

– il Pact Act (agosto 2022), legge istituita per fornire assistenza sanitaria gratuita ai veterani di guerra che sono stati esposti a sostanze tossiche.

L’inflation Reduction Act

L’IRA – differentemente dagli accordi bipartisan su infrastrutture e controllo delle armi e delle leggi ad hoc per l’industria dei microchip e in favore dei veterani di guerra –  è stato frutto di importanti e complesse fasi di negoziazione, oltre che di significativi compromessi. 

L’iter di approvazione di tali misure, che rappresentano una versione ridotta del “Build Back Better Act” (ambizioso piano di misure inizialmente proposto dal Presidente Biden, ma mai approvato, che valeva circa 3.500 miliardi di dollari), ha incontrato particolari difficoltà soprattutto in Senato, dove si è assistito a una bocciatura compatta di tutta l’ala repubblicana della proposta legislativa su clima, sanità e inflazione in quanto ritenuta rischiosa per l’intera economia statunitense già sull’orlo della recessione. 

Cruciale per risolvere il “mexican standout” a cui si stava assistendo, è stato il voto della vicepresidente Kamala Harris che ha permesso, lo scorso 8 agosto, l’approvazione in Senato dell’Inflation Reduction Act. Molto più agevole è stata, invece, l’approvazione dell’IRA alla Camera dei Rappresentanti in cui, grazie alla maggioranza seppur risicata su cui possono contare i democratici, il pacchetto di norme, lo scorso 12 agosto, è passato con 220 voti a favore e 207 voti contrari.

«Un Paese si può trasformare, ed è quello che succede oggi», ha affermato il Presidente Biden durante la cerimonia della firma e ha poi aggiunto: «si tratta del nostro futuro, di portare progresso e prosperità alle famiglie americane, di mostrare all’America e al popolo americano che la democrazia funziona ancora negli Stati Uniti».

Inerentemente alla lotta al cambiamento climatico, il Piano prevede un investimento di circa 370 miliardi di dollari per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, attraverso una serie di importanti misure, tra le quali possiamo citare:

– sanzioni amministrative, nel caso in cui le emissioni di metano eccedano i limiti federali imposti (900 dollari per tonnellata che aumenteranno progressivamente fino a 1500 dollari per tonnellata nel 2026);
– detrazioni fiscali, nel caso in cui venga immagazzinata (o catturata) l’anidride carbonica prodotta (85 dollari per tonnellata);
– finanziamento per l’installazione di impianti capaci di trasformare i vari tipi di energia in energia elettrica (30 miliardi di dollari) – si pensi alle turbine a vento, ai pannelli solari, agli impianti geotermici ai reattori nucleari avanzati;

– supporto alle cosiddette “banche verdi” che si fanno promotrici di progetti di energia pulita (27 miliardi di dollari);
– investimenti per ridurre le emissioni del settore agricolo (20 miliardi di dollari);
– incentivi per tutti coloro che miglioreranno l’efficienza energetica della propria abitazione (9 miliardi di dollari);
– supporto alle comunità a basso reddito e a quelle afroamericane nel processo di transizione energetica (60 miliardi di dollari);
– esenzione fiscale per l’acquisto di nuovi veicoli elettrici (fino a 7.500 dollari per singolo acquisto). 

È indubbio che gli investimenti previsti per la lotta al cambiamento climatico ricoprano il ruolo di assoluto protagonista dell’IRA; tuttavia, non vanno per nulla trascurati gli investimenti per circa 64 miliardi di dollari posti in essere per correggere le disuguaglianze sociali in termini di accesso alle cure mediche per mezzo della riduzione del costo dell’assicurazione sanitaria e il prezzo dei farmaci da prescrizione. 

Il Piano, ha affermato Biden, «limita la spesa viva degli anziani per i farmaci da prescrizione a 2.000 dollari all’anno: indipendentemente da quale sarebbe la loro spesa per i farmaci, gli anziani non dovranno spendere più di 2.000 dollari. Inoltre, 13 milioni di americani, coperti dall’Affordable Care Act, vedranno i loro premi assicurativi sanitari ridotti di 800 dollari».

Infine, il Piano prevede anche un’importante modifica fiscale, utile principalmente a far sì che il Piano medesimo si autofinanzi e non gravi eccessivamente sul debito del Paese. Nello specifico, si tratta dell’introduzione: i) di una minimum tax del 15 per cento sulle aziende che realizzano utili annuali superiori al miliardo di dollari; e ii) di una tassa dell’1 per cento sugli stock buybacks, ossia il riacquisto di azioni proprie. Si stima che questa modifica fiscale possa determinare un gettito fiscale pari a oltre 300 miliardi di dollari.

Lotta al cambiamento climatico, stime 2005-2030

Secondo uno studio del Rhodium Group, una società di ricerca indipendente che combina dati economici e policy insight per analizzare i trend globali, l’Inflation Reduction Act  è un punto di svolta per la decarbonizzazione degli Stati Uniti, che tornano seriamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Paris Agreement

Tale studio, che prende in considerazioni i risultati che si possono raggiungere entro il 2030 rispetto al 2005, riflette l’incertezza sulla crescita economica, sui costi delle tecnologie pulite e sui prezzi dei combustibili fossili, sviluppando i seguenti tre scenari:

low emission, che utilizza prezzi sempre bassi per le tecnologie energetiche pulite, abbinati a prezzi elevati del petrolio e del gas e a condizioni economiche di base;
central, che si basa sui prezzi centrali del mercato energetico, sui costi centrali delle tecnologie pulite e su una crescita economica di base;
high emission, che considera tecnologie energetiche pulite costose, petrolio e gas a buon mercato e un alto tasso di crescita economica.

Secondo l’ente di ricerca, entro il 2030, l’IRA, con le sue misure ad hoc varate per la lotta al cambiamento climatico, potrebbe determinare, rispetto al 2005, una riduzione delle emissioni dei gas serra pari al -32 per cento nello scenario high emission (8 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano), pari al -40 per cento nello scenario central (10 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano) e pari al -42 per cento nello scenario low emission (7 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano).

inflation reduction act

Sempre nell’ambito della riduzione delle emissioni dei gas serra, risulta interessante approfondire quelle relative al settore industriale, indicato da sempre come quello che potenzialmente potrebbe contraddistinguersi per le maggiori emissioni. Pertanto, raggiungere importanti progressi in tale settore è cruciale per raggiungere gli obiettivi del Paris Agreement e ottenere una decarbonizzazione di lungo periodo.

A riguardo, secondo l’ente di ricerca, entro il 2030 l’IRA determinerà, rispetto al 2005, una riduzione delle emissioni del settore industriale pari al -16 per cento nello scenario high emission (2 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano), pari al -11 per cento nello scenario central (3 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano) e pari al -3 per cento nello scenario low emission (4 punti in meno rispetto alle previsioni fatte senza l’approvazione del Piano). Da notare come in quest’ultimo scenario l’IRA determina un cambiamento della direzione della variazione, per l’appunto dal +1 al -3 per cento.

L’IRA, oltre a determinare la riduzione delle emissioni dei gas serra, sempre secondo le stime effettuate dal Rhodium Group, determinerebbe una significativa accelerazione del processo di rimozione del carbonio in un range che va dai 439 milioni di tonnellate nello scenario low emission, ai 506 milioni di tonnellate nello scenario high emission, fino ad arrivare ai 660 milioni di tonnellate nello scenario central. L’IRA getta solida basi per un rapido dispiegamento di energia pulita, per l’aumento delle tecnologie pulite emergenti e riduce gli inquinanti convenzionali, i costi energetici domestici e la dipendenza degli Stati Uniti dall’energia importata. 

Come sopra analizzato, le disposizioni dell’Inflation Reduction Act potranno determinare riduzioni significative delle emissioni di gas serra degli Stati Uniti; tuttavia, i risultati attesi, anche negli scenari migliori, non saranno sufficienti agli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo climatico 2030 di dimezzare le emissioni. Nonostante ciò, il Piano riduce i costi associati a un’azione aggiuntiva da parte del ramo esecutivo e degli attori subnazionali, il che può aiutare a colmare il divario rispetto all’obiettivo del 2030 in modo più rapido e agevole.

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Rosario Bordino

Classe 1986, mi interesso di politica economia e diritto dell'economia. “il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.