Mothers of the World: il cortometraggio tra le iniziative della European Network of Migrant Women

Mothers of the World: il cortometraggio tra le iniziative della European Network of Migrant Women

L’integrazione delle donne migranti nella società europea è problematica e spesso gli sforzi positivi sono insufficienti. L’European Network of Migrant Women lavora per migliorare l’accesso al lavoro, ai documenti e alla sicurezza sociale e ha creato un cortometraggio animato volto a sensibilizzare sull’argomento.


In Europa, c’è una crescente consapevolezza della necessità di accogliere i migranti e di creare processi di integrazione nella società. Ma c’è differenza tra integrazione e inclusione. Nonostante gli sforzi positivi di gruppi, assemblee e iniziative, i migranti continuano ad affrontare enormi difficoltà nell’accesso al lavoro, ai documenti, alla sicurezza sociale e alla cura dei figli.

In Italia, il recente decreto flussi 2023 varato dal governo Meloni impone un processo complicato per l’assunzione di cittadini stranieri, rendendo le vie legali di accesso tendenzialmente impossibili da conseguire. La situazione è stata discussa in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne alla manifestazione Mamans Du Monde organizzata dalla European Network Of Migrant Women a Bruxelles il 4 Marzo 2023. 

L’European Network of Migrant Women nasce nel 2012 ed è una associazione femminista, secolare e apartitica guidata da donne migranti, che si batte per i diritti, le libertà e la dignità delle donne e delle ragazze migranti, rifugiate e appartenenti a minoranze etniche in tutta Europa. Durante la manifestazione si è parlato dell’importanza della partecipazione delle donne migranti alla vita politica e sociale per il raggiungimento dell’inclusione. Tuttavia, sembra che le istituzioni non vogliano ascoltare queste voci.

Nel contesto del progetto europeo Mums at Work mirato alla sostenibilità dell’impiego delle madri migranti di età compresa tra i 25 e i 40 anni, la Rete Europea delle Donne Migranti (ENoMW) ha tenuto il Seminario di Politica “Le Madri Migranti in Europa: Costruire un Futuro Comune” tenutosi il 6 Marzo presso il Comitato Economico e Sociale Europeo di Bruxelles. 

É stato creato un bellissimo documento visivo con le donne che hanno collaborato al progetto Mums At Work, molto utile per comprendere non solo chi sta dietro il progetto, ma soprattutto il punto di vista.

Il Seminario di Politica tenutosi il 6 Marzo è stato pensato per condividere i risultati e gli esiti del progetto Mums at Work con esperti e organizzazioni che si occupano di migrazione e maternità, nonché a informare i responsabili delle politiche sulle sfide e le barriere all’accesso delle donne migranti al mercato del lavoro europeo.

Entrambe le giornate sono state possibili grazie al supporto di La Tricoterie di Saint Gilles, il progetto europeo Mums at Work, la ONG femLENS e al cofinanziamento del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell’Unione Europea.

Bisogna rompere gli stereotipi e narrare le donne migranti come forti, autodeterminate e impegnate nella lotta contro il sistema classista e patriarcale. Solo allora l’inclusione dei migranti in Europa potrà diventare una realtà. La mancanza di consapevolezza della popolazione europea è un fatto noto, spesso lasciata nelle mani delle narrazioni mainstream prodotte dalle televisioni nazionali sotto l’influenza dei vari sistemi politici. 

Mothers of the World

In risposta a questa carenza, la European Network of Migrant Women e FiLia hanno commissionato un cortometraggio animato, Mothers of the World, della regista indiana Vaishnavi Sundar, prodotto da A Fine Evening prod. e Lime Soda Films.

La regista ha collaborato con cinque animatrici e una compositrice musicale per creare una toccante e istruttiva animazione di 20 minuti che evidenzia cinque problematiche comuni che le donne migranti affrontano in Europa, attraverso la storia di donne reali. 

Gita Saeed dall’Afghanistan descrive la necessità di lasciare la sua famiglia in un paese in guerra e la conseguente nostalgia di casa. Selen Göbelez dalla Turchia parla della difficoltà delle donne migranti a trovare lavori che corrispondano alle loro qualifiche e dell’accettazione di lavori umili per sopravvivere in Francia.

Il cortometraggio mette anche in evidenza la difficoltà delle donne migranti che lavorano come domestiche che, come Lissa Jattas dalle Filippine, lavorano per lunghe ore, sei giorni alla settimana, per una paga misera e alloggio, affrontando il razzismo, gli abusi e il molestie sessuali senza alcun aiuto dalle autorità cipriote.

Hanna Oliynych dall’Ucraina descrive l’incapacità delle madri migranti di trovare lavoro, soprattutto in Grecia, dove le donne che vogliono iscrivere i loro figli in un asilo pubblico hanno bisogno di una lettera del datore di lavoro. Tuttavia, come spiega Hanna, una madre di un bambino piccolo senza assistenza non è probabile che trovi lavoro. Hanna racconta inoltre che la Grecia si mostra come un Paese poco disposto a coprire i bisogni di base delle donne migranti e che di recente sua una collega e madre ucraina è addirittura tornata a casa, preferendo una situazione di guerra rispetto a una vita di stenti in questo paese ospitante.

Violenza e salute mentale 

Mothers of the World è un cortometraggio che getta una luce sui problemi reali che le donne migranti affrontano ogni giorno, una testimonianza che merita attenzione da parte di tutti.

Altra problematica affrontata nel cortometraggio è la mancanza di supporto per la salute mentale dei migranti nell’UE. Leyla, che è scappata dalla Somalia e ha attraversato il mare in barca, viene imprigionata dai trafficanti di esseri umani prima di arrivare in Europa, un’esperienza che ha lasciato segni indelebili sulla sua salute mentale.L’UE esclude il sostegno psicologico dai servizi sanitari pubblici disponibili per i migranti o comunque i servizi disponibili sono insufficienti per coloro che hanno attraversato situazioni traumatiche complesse come queste.

Il cortometraggio affronta anche altre problematiche, come la violenza maschile e la mancanza di servizi sanitari per le donne migranti. Di questo Anna Zobnina, Strategy & Executive Director della European Network of Migrant Women, fornisce una spiegazione su questi temi.

Nonostante le difficoltà affrontate dalle donne migranti il cortometraggio trasmette speranza e determinazione, accompagnate da splendide illustrazioni, un tappeto sonoro adeguato e una poesia di Gita Saeed. La pellicola ha ricevuto molti elogi, lasciando il pubblico commosso dalla forza e dalla determinazione delle donne migranti rappresentate in una pellicola in cui moltissime presenti si sono rispecchiate.


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