Storie di Sport

Irma Testa, un pugno alle etichette

Medaglia di bronzo nel pugilato alle Olimpiadi di Tokyo, Irma Testa ha recentemente fatto coming out, dimostrando la sua forza anche fuori dal ring.


«Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione. Per timore di intaccare la propria immagine tanti sportivi tacciono e si nascondono. Anche per me è stato così fino a pochi mesi fa. Ma quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera». Con queste parole, nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la campionessa di pugilato Irma Testa ha recentemente fatto coming out. 

Nata a Torre Annunziata il 28 dicembre 1997 e soprannominata “Butterfly” per la leggerezza dei suoi movimenti, Irma Testa è stata la prima pugile italiana a partecipare ai Giochi olimpici (Rio de Janeiro 2016) e la prima a vincere una medaglia nella storia del pugilato femminile italiano (Tokyo 2020). 

Inizia a gareggiare all’età di quattordici anni, militando nella Boxe Vesuviana dal 2010 al 2015. Arruolatasi nella Polizia di Stato il 5 giugno 2015, entra a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro. A livello giovanile può vantare numerose vittorie, tra cui il campionato italiano juniores categoria 50kg nel 2012, il campionato mondiale categoria 52kg nel 2013, la medaglia d’oro nella categoria 54kg in occasione dello European Women’s Youth Continental Championship 2014 e la medaglia d’oro al campionato mondiale giovanile di Taiwan 2015.

Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 raggiunge i quarti di finale nella categoria pesi leggeri, venendo eliminata dalla pugile francese Estelle Mossely, futura medaglia d’oro. Medaglia di bronzo ai Campionati dell’Unione europea di Cascia 2017 (pesi leggeri, 60kg) e medaglia d’oro agli Europei di Alcobendas 2019 (pesi piuma, 57kg), Testa raggiunge l’apice della sua carriera alle Olimpiadi di Tokyo 2020. 

Nella categoria dei pesi piuma arriva infatti a giocarsi addirittura l’accesso alla finale, ma in semifinale deve arrendersi contro la pugile filippina Nesthy Petecio. La medaglia di bronzo conquistata arricchisce comunque il suo già prestigioso palmares e la proietta nella storia del pugilato italiano. 

Dall’alto dei suoi 116 incontri vinti su 139 disputati, Irma Testa rappresenta una delle punte di diamante dell’intero movimento sportivo italiano. Il suo coming out è la prova di quanto l’atleta campana voglia dimostrare la sua forza anche fuori dal ring. 

«Non dico che sono lesbica perché nel mio futuro può esserci anche un uomo. Da quando ero ragazzina provo attrazione per le donne, ma qualche volta l’ho provata anche per i maschi. Le etichette è giusto che ci siano: per fare che le cose diventino normali bisogna prima passare dalle etichette. Ma io non le uso perché a me non piacciono». 

Le parole di Irma Testa arrivano a poco più di un mese di distanza da quelle di Josh Cavallo, primo calciatore professionista a essersi dichiarato apertamente omosessuale. Il video postato sui social dal giovane calciatore australiano, centrocampista dell’Adelaide United, sta registrando centinaia di migliaia di interazioni. 

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Josh Cavallo

La vasta eco avuta dal coming out di Cavallo ha determinato tra l’altro una presa di posizione da parte di Nasser Al Khater, direttore esecutivo del comitato organizzatore dei Mondiali Qatar 2022. Il primo Mondiale di calcio ospitato da un Paese arabo, dove l’omosessualità, secondo la shari’a, è potenzialmente punibile con la morte, presta il fianco a numerose polemiche sul fronte del rispetto dei diritti umani. 

Intervistato recentemente dalla Cnn e dall’Indipendent, Al Khater ha precisato che «Josh Cavallo sarebbe il benvenuto in Qatar, nessuno è insicuro da noi. Ma vanno evitate pubbliche manifestazioni d’affetto, che sono disapprovate. È l’unica indicazione da rispettare, per il resto tutti possono vivere la propria vita», aggiungendo che «gli omosessuali possono venire in Qatar come qualsiasi altro tifoso e possono comportarsi come qualsiasi altra persona».

Se ai campioni del mondo dello sport “si chiede di essere perfetti“, come dice la stessa Irma Testa, allora ci sentiamo di affermare che la perfezione la si ritrova più nel suo coming out che nelle sue vittorie sul ring di pugilato. Se ancora oggi, purtroppo, il mondo dello sport è condizionato dalle etichette sull’orientamento sessuale, ci sentiamo di sostenere chi, come Irma Testa o Josh Cavallo, si espone pubblicamente per combatterle e per superarle. Non ci possono essere “indicazioni da rispettare” “pubbliche manifestazioni d’affetto da evitare”, non più in questo mondo, che si tratti di sport o di qualsiasi altro settore della nostra società.

Foto di Copertina Imago/Image Sport


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Francesco Polizzotto

Direttore editoriale di Eco Internazionale, responsabile "Storie di Sport". Tra le mie passioni segnalo la storia, il giornalismo ed il Milan. Sono strano, sono di destra ma ho anche dei difetti.