Villa Magnisi, la storica dimora nel cuore della Piana dei Colli
«L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa» (Johann Wolfgang von Goethe). Oggi parliamo una fra le tante bellezze palermitane: Villa Magnisi.
Palermo è una città dai mille volti e dagli innumerevoli stili architettonici frutto delle dominazioni registratesi nel corso dei secoli. La storia e l’arte riecheggiano nei vicoli, nelle piazze, nei giardini, nelle chiese e nelle dimore storiche che rendono il capoluogo siciliano meta turistica gettonata.
Nel cuore della Piana dei Colli – territorio compreso tra Monte Billiemi, Monte Pellegrino e Capo Gallo e aperto al mare verso Sferracavallo e Mondello – ha sede Villa Magnisi, storica dimora nobiliare del Settecento che è oggi sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo.
Oggi, Villa Magnisi è anche uno spazio culturale adibito per eventi, convegni, incontri e manifestazioni culturali di vario genere.
La struttura della villa
Il rinnovamento estetico della villa si deve probabilmente al fenomeno di urbanizzazione della Sicilia promosso, tra il XVI e il XVII secolo, dalle principali famiglie nobiliari dell’isola. Articolata secondo un particolare schema a “U”, la villa si articola in una struttura centrale a due piani e due ali laterali simmetriche.
Il piano nobile del corpo centrale presenta un perimetro rettangolare e consta di un grande salone che, secondo l’architettura dell’epoca, si affaccia sul cortile e presenta una volta decorata a stucchi e dipinti.
La sua pavimentazione è ricca di maioliche di pregio con disegni geometrici e floreali. Sempre al piano nobile, si trovano i locali adibiti alla rappresentanza, al ricevimento e al soggiorno.
Dal cortile, il visitatore ha la possibilità di accedere a una piccola cappella, anch’essa con pavimentazione rivestita di maioliche. I locali siti al piano terra erano probabilmente utilizzati per le cucine e per i servizi generali.
Il progetto di recupero della villa
Nel 2004, l’architetto Salvo Lo Nardo è stato incaricato del progetto di recupero della storica dimora, che ha riproposto l’originario impianto planimetrico a “U”, mediante il ripristino delle terrazze del piano nobile che si affacciano sul cortile interno.
Nel progetto, è stata riproposta una sistemazione a verde sulla base delle tracce ancora visibili dell’originario giardino, sito nelle vicinanze del ninfeo e la creazione di un settore di giardino per lo studio delle piante medicinali.
Nel corso dei lavori volti al consolidamento dei solai del piano nobile, in tre diverse stanze sono state rinvenute tracce di pittura a tempera sulle singole travi e sul tavolato visibili da piano terra.