Il coronavirus ferma anche la maratona di New York

 

La prima edizione della maratona di New York venne organizzata nel 1970. La 50esima edizione, in programma il primo novembre, è stata annullata a causa dell’emergenza Covid-19.


La prima edizione della celebre maratona di New York è stata disputata il 13 settembre 1970. All’evento parteciparono centoventisette atleti, pagando una quota d’iscrizione di un solo dollaro. L’obiettivo era percorrere sei giri presso il Park Drive di Central Park, pari a una distanza di 42,195 chilometri.

Raggiunsero il traguardo solo in 55 e il vincitore fu Gary Muhrcke, capace di terminare la maratona in 2 ore 31 minuti e 38 secondi. È doveroso sottolineare come quell’anno ad attendere il campione c’era soltanto poco più di un centinaio di persone mentre negli ultimi anni le persone che assistono lungo la strada sono arrivate ad essere più due milioni.

Fa sorridere poi pensare che, negli anni ’70, i premi erano spesso orologi o trofei riciclati da partite di baseball e bowling mentre negli ultimi anni i runner si sono battuti per la veneranda cifra complessiva di circa ottocentomila dollari.

Negli anni ’70 non era concesso alle atlete di partecipare alle competizioni agonistiche in quanto la Amateur Athletic Union, ossia la federazione sportiva degli U.S.A., aveva posto il divieto alle donne di prendere parte alle maratone.  

Gli organizzatori Fred Lebow e Vince Chiappetta, Presidente a quei tempi del New York road Runners, fin dalla prima edizione ignorarono però tale divieto, concedendo alle atlete di effettuare l’iscrizione.  L’evento divenne così una delle manifestazioni sportive simbolo della parità di genere. 

Da segnalare a tal proposito la maratoneta norvegese Grete Waitz, vincitrice di ben nove edizioni della Maratona (la prima nel 1978, l’ultima nel 1988), con tanto di record mondiale per aver concluso la competizione in 2 ore, 32 minuti e 30 secondi.

Nel 1976, in occasione del bicentenario della nascita degli USA, il comitato organizzatore “New York road Runners” ideò una modifica del percorso, al fine di far transitare gli atleti per tutti e cinque i distretti della città: Staten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan e infine il traguardo in Central Park.  Sul nuovo tragitto fu Bill Rodger ad aggiudicarsi la corsa. Fu proprio l’edizione di quell’anno a consacrare quella che ad oggi è la maratona indiscutibilmente più celebre al mondo.

Nell’albo d’oro della maratona ricordiamo le vittorie italiane di Orlando Pizzolato (1984 e 1985), Gianni Pioli (1986), Franca Fiacconi (1988) e Giacomo Leone (1996).

In generale la parte del leone spetta al Kenya, che detiene il record di successi sia in gara maschile che in gara femminile, oltre ai migliori tempi registrati: 2 ore 22 minuti e 31 secondi di Margareth Okayo nel 2003 e 2 ore 5 minuti e 6 secondi di Geoffrey Mutai nel 2011.

Quest’anno la 50° edizione della maratona, che doveva avere luogo il primo di novembre, è stata annullata a causa dall’emergenza determinata dalla Covid-19.  Gli organizzatori del Road Runners Club hanno dichiarato «A causa di problemi di salute e sicurezza legati al coronavirus per corridori, spettatori, volontari, personale e per i per tanti partner e comunità che sostengono l’evento — e in collaborazione con l’Ufficio della Città di New York — abbiamo preso la difficile decisione di cancellare la maratona più grande del mondo. I corridori che hanno acquistato il pettorale attraverso un tour operator internazionale dovrebbero contattare questa organizzazione a partire dal 1° luglio per le opzioni di risoluzione a loro disposizione».

Uno dei maggiori problemi legati a questa cancellazione riguarda i rimborsi di quanti si erano già iscritti alla maratona, oltre 55 mila partecipanti su 150 mila candidati con un volume di affari incredibile.

Occorre precisare che un solo pettorale per un partecipante proveniente dal vecchio Continente oggi costa 500 euro e che i “pacchetti”, che gli accompagnatori sono costretti ad acquistare, oscillano tra i mille e i cinquemila euro (tra questi si stimano 5 mila italiani, tra runner e accompagnatori). Le agenzie hanno predisposto rimborsi differenti, poiché la disdetta è stata determinata da causa di forza maggiore, ma gli è consentito di «trattenere le spese di gestione sulla cui entità si discuterà a lungo».

Il sindaco di New York City, Bill de Blasio, ha affermato «Anche se la maratona è un’icona ormai della nostra città, devo fare un plauso agli organizzatori che hanno dato priorità alla salute dei runner». 

Lo slittamento della Maratona al 2021 ha di fatto reso vane le speranze di quanti (sportivi e non) volevano che la 50° edizione fosse ricordata come la manifestazione simbolo del rilancio.

È giusto comunque guardare con fiducia al futuro e attendere il 7 novembre del 2021 per la 50° edizione della New York City Marathon: il rilancio dopotutto è solo posticipato.

Foto in copertina Martineric


 
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Giulia Montalto

Classe 1989. Le mie passioni: scrittura, sport e natura. Sono anticonvenzionale nella convenzionalità. Laureata in Economia e Scienze Politiche, scrivo per Storie di sport.