L’impresa di restare

Di Beatrice Raffagnino – «E non guardarmi così Palermo, un po’ risentita e tacitamente offesa, come tutte le volte che qualcuno ti dice che va via. Perché lo so bene che sei la più bella, che la tua luce abbaglia e che, superba come la più raffinata delle donne e sfrontata come la più passionale delle amanti, tu sei un amore che toglie il respiro».

Valentina Bullara, trentenne medico endocrinologo, scrisse queste parole nel 2017, poco prima di partire per Torino. Aveva vinto un concorso e, seppure a malincuore, andava ad occupare quel posto che la sua città le aveva, infine, negato. Potremmo chiederci adesso (e forse dovremmo) quando Valentina, e altri come lei, hanno perso la libertà di scegliere. Quand’è che è stato loro sottratto il diritto a perseguire le proprie passioni e/o a decidere serenamente dove vivere.

Probabilmente tutto risale a quella domanda fatidica, che tutti, più o meno, ci saremo sentiti rivolgere almeno una volta: “Cosa farai dopo gli studi? Andrai fuori?”. Sembra una richiesta  innocente ma, in realtà, apre improvvisamente nella mente di qualunque ragazzo un’alternativa secca. Non si può sfuggire alla possibilità di andarsene. È qualcosa con cui, presto o tardi, dovrai fare i conti. È una cosa nostra. Una questione siciliana.

Dal momento in cui questo pensiero si infiltra nella sua mente lo studente medio sa che il distacco pende sulla sua testa. Il rapporto con la sua città diventa un rapporto sospeso simile a quello di due amanti che devono stare attenti a non farsi scoprire. C’è un oggi fatto di luoghi dai quali passavi senza quasi farci caso e che adesso hanno un fascino particolare. È la sensualità degli attimi fuggenti che presto o tardi potrebbero assottigliarsi e che cerchi di rubare come puoi. È la nostalgia retroattiva delle persone che fin qui ti hanno visto crescere e che un domani potresti dover salutare.

Palermo è così. Una Capitale dei giovani e della cultura che travolge coi suoi cambiamenti improvvisi, pur restando assolutamente statica. Una città che, per riprendere le parole dello scrittore Roberto Alajmo, «si annaca, ovvero si affretta e tergiversa allo stesso tempo. Il massimo del movimento col minimo spostamento». Le chiediamo costantemente certezze e conferme dei nostri sentimenti insicuri, ma sarebbe importante fare altrettanto. Bisognerebbe investire su Palermo e mettere in gioco le nostre capacità al servizio di un vero, concreto cambiamento. Questa la missione che alcuni giovani cittadini hanno già deciso di intraprendere.

Maria Giovanna (anni 31), terminato il Corso di Studi in filosofia, ha trasformato, insieme a suo fratello Stanislao, un appartamento in disuso in un Bed and Breakfast. La Casa Vacanze, situata in Via Cerda, porta il nome di “Il Quadrifoglio Room&Suite” ed accoglie turisti dal 2014. Maria Giovanna si dice soddisfatta dell’esperienza avviata che le permette di conoscere persone sempre diverse e di allenare costantemente il suo inglese.

L’obiettivo adesso è quello di incrementare i flussi dei visitatori nei cosiddetti periodi di bassa stagione e nello stesso tempo quello di concentrarsi maggiormente sul turismo di tipo culturale nei periodi di alta, selezionando più attentamente la domanda.

Fabrizio (anni 29), da sempre amante del cinema, ha deciso insieme ai suoi due soci, di fondare la prima società di produzione e formazione cinematografica di Palermo, la “Kalama Film”. L’idea è quella, da un lato, di valorizzare la Sicilia  e il suo territorio, set privilegiato dal regista, e dall’altro di non dipendere da Roma, trasferendo per una volta il centro di produzione al Sud.

La società, nata sul finire del 2017, ha all’attivo due film, “Vork and the Beast” e “Dio non ti odia”. Quest’ultimo ha riscosso grande successo all’estero vincendo ben 5 festival. Ovviamente le difficoltà in un settore precario come il suo non mancano, ma Fabrizio è soddisfatto della sua scelta di vita. Ha seguito la sua passione con coraggio e i risultati stanno arrivando. Al momento, in particolare, è in preparazione il terzo film della Kalama, un thriller dal titolo “Il Buio Del Giorno”. Fabrizio e i suoi soci hanno allestito una campagna di crowdfunding in modo tale da dare la possibilità a chiunque lo voglia di supportare il loro ultimo capolavoro.

Carlotta (anni 25), iscritta alla Facoltà di Storia dell’arte dell’Università di Palermo, Carlotta ha all’attivo due esperienze all’estero, una a Dublino con RyanAir e una a Lisbona con AirBnb. Spinta dalla volontà di valorizzare il proprio territorio e di investire nella sua città, ha aperto, col supporto di suo padre e del marito Vittorio, un locale a Palermo nei pressi di Via Maqueda. Il Wine Beer offre ai turisti, e ai clienti in genere, una vasta gamma di prodotti nostrani e rappresenta per Carlotta e Vittorio la realizzazione di qualcosa di proprio, un primo investimento a favore della sicilianità.

Maura (anni 35), da quando aveva 11 anni studia musica con grande impegno e passione. Ha frequentato il Conservatorio di Palermo, seguendo, nell’ultimo periodo, il suo maestro a Milano. Nonostante le offerte di lavoro ricevute al Nord, Maura, insieme ai suoi due soci, la sorella Claudia e il violinista Davide Rizzuto, ha deciso di investire a Palermo, aprendo una scuola, l’“Accademia Erato”, dal nome della Musa del canto polifonico e della lirica amorosa.

All’interno dell’Accademia, Maura svolge il ruolo di insegnante di Pianoforte e direttore del Coro Polifonico mentre Davide è insegnante di Violino e di Teoria musicale. Il pubblico può scegliere tra un vasta gamma di corsi strumentali e  vocali e oltre al corso principale viene data la possibilità di frequentare un corso collettivo relativo ad un secondo strumento. Il Prossimo 22 Settembre Maura e il suo coro si esibiranno nella splendida cornice dello Spasimo.