Buone notizie Amnesty, dal “Movimento degli ombrelli” in Cina ad Ahed Tamimi

Da Amnesty International

6 febbraio – Hong Kong: Il 6 febbraio Joshua WongAlex Chow e Nathan Law, tre giovani attivisti del movimento democratico di Hong Kong, sono stati prosciolti dalla Corte degli appelli finali. Nell’agosto 2017 i tre attivisti erano stati condannati a pene da sei a otto mesi di carcere per aver preso parte alle proteste organizzate nel 2014 dal “Movimento degli ombrelli”.

Pro-democracy activist Nathan Law is interviewed by journalists outside the Final Court of Appeal after being granted bail in Hong Kong

Nathan Law

14 febbraio – AfricaLa Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale ha stabilito che la legge del Gambia sulla sedizione, la diffusione di notizie false e la diffamazione viola il diritto alla libertà d’espressione.

21 febbraio – BeninIl 21 febbraio 2018, attraverso un decreto emesso dal Consiglio dei ministri diretto dal presidente Patrice Talon, il Benin ha abolito la pena di morte. Nel testo si ricorda come già nel 2012 il Benin avesse assunto un orientamento abolizionista. Per effetto del decreto presidenziale, le condanne di 14 prigionieri in attesa dell’esecuzione sono state commutate in ergastolo.

4 marzo – Caraibi e America LatinaA San José, la capitale della Costa Rica, i rappresentanti di 24 dei 33 stati dei Caraibi e dell’America Latina hanno firmato il primo accordo giuridicamente vincolante per proteggere l’accesso ai diritti in materia di ambiente. Si tratta di un importante passo avanti per garantire l’accesso alle informazioni, la partecipazione alle decisioni e la giustizia e per assicurare protezione alle tante, coraggiose persone che difendono l’ambiente e le popolazioni, soprattutto native, che ci vivono.

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12 marzo – Turchia: La sera del 9 marzo, dopo aver trascorso oltre 500 giorni in detenzione preventiva, il direttore del quotidiano Cumhuriyet Murat Sabuncu e il giornalista investigativo Ahmet Şık sono stati rilasciati su cauzione. Il quotidiano era finito sotto il controllo della “Organizzazione terrorista Fetullah Gulen“, che si serviva della testata per promuovere le sue finalità golpiste.

23 marzo – ZimbabweIl presidente dello Zimbabwe commuta decine di condanne a morte inflitte prima del 2008. Il numero non è ancora chiaro, ma di sicuro di tratta di decine di casi. Prima del provvedimento, nei bracci della morte dello Zimbabwe si trovavano 98 uomini e una donna. L’ultima esecuzione risale al 2005.

30 aprile – PerùL’ex presidente peruviano Alberto Fujimori e tre ex Ministri della Salute dovranno rispondere alla giustizia dei crimini commessi nell’ambito del programma di pianificazione forzata degli anni Novanta. In quel periodo, secondo i dati raccolti da una commissione parlamentare, 346.219 donne furono sterilizzate senza che nella stragrande parte dei casi avessero dato il loro libero e informato consenso (furono sterilizzati anche 24.535 uomini). Vi sono prove evidenti che il personale medico ricevette pressioni per raggiungere determinate quote di sterilizzazioni e che tante donne furono costrette ad autorizzare l’intervento in cambio di cibo o denaro. Moltissime non ricevettero cure mediche adeguate e 18 morirono dopo l’operazione.

8 maggio – PakistanMartedì 8, con la firma del presidente dopo il voto dei due rami del parlamento, è entrata in vigore una delle leggi più progressiste al mondo per quanto riguarda l’uguaglianza e la tutela delle persone transgender.

Venerdì 25 un emendamento alla Costituzione ha abrogato la famigerata legge di epoca coloniale (la fecero entrare in vigore gli inglesi intorno alla metà del XIX secolo) che aveva letteralmente creato un sistema giudiziario parallelo per gli abitanti delle Aree tribali: la legge impediva loro di ricorrere in appello contro l’arresto e negava loro il diritto alla difesa legale e a presentare prove a sostegno della loro innocenza.

28 maggio – IrlandaReferendum sull’aborto in Irlanda: “Hanno vinto uguaglianza, dignità, rispetto e compassione”. Risultato storico: vince il sì.

an1 giugno – Burkina FasoIl 1° giugno il parlamento del Burkina Faso ha approvato un nuovo codice penale che non prevede più la pena di morte tra le possibili sanzioni penali. L’ultima esecuzione nel paese africano aveva avuto luogo nel 1988. Il Burkina Faso era dunque abolizionista di fatto da 30 anni, ma ora lo diventa per legge.

16 giugno – BielorussiaNell’unico paese europeo che ancora mantiene e applica la pena capitale, la Bielorussia, la Corte Suprema ha sospeso e deciso di riesaminare le condanne a morte di Ihar Hershankou e Siamion Berazhnoy, condannati il 21 luglio 2017 per omicidio plurimo. Dal 1994 la Corte Suprema aveva confermato tutte le condanne a morte e in un solo caso il presidente Alyaksandr Lukashenka aveva concesso la grazia.

28 giugno – Corea del SudIl 28 giugno la Corte Costituzionale della Corea del Sud ha stabilito che gli obiettori di coscienza potranno svolgere qualche tipo di servizio civile al posto della leva obbligatoria di due anni.

10 luglio – CinaLiu Xia è finalmente libera. Vedova del Nobel per la pace Liu Xiaobo deceduto nel 2017, ha finalmente potuto lasciare la Cina. Era agli arresti domiciliari da quando, nel 2010, suo marito Liu Xiaobo fu insignito del premio Nobel per la pace, che non poté mai ritirare perché era in prigione.

14 luglio – CileIl 4 luglio 2018 un tribunale ha giudicato colpevoli e condannato a 18 anni di carcere otto ex militari per il sequestro e l’omicidio – avvenuti 45 anni prima – del cantautore, direttore teatrale e docente universitario Victor Jara e dell’ex direttore delle prigioni, Littré Quiroga Carvajal. Un nono ex militare è stato condannato a cinque anni e due mesi per aver coperto i due delitti.

17 luglio – FranciaMartine Landry, pensionata di 73 anni, è stata assolta dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’attivista di Amnesty International aveva aiutato due migranti stranieri di soli 15 anni, che erano stati rispediti in Francia dalla polizia. Martine Landry, li incontrava al confine di Mentone/Ventimiglia, lato francese, per riaccompagnarli alla polizia di frontiera, avendo con sé i documenti che testimoniavano la domanda di presa in carico da parte dell’Aide sociale à l’enfance. Per questo gesto di grande umanità è stata giudicata da un tribunale francese: ha rischiato una condanna fino a 5 anni di carcere e 30.000 euro di multa.

18 luglio – MauritaniaDopo 743 giorni e numerosi appelli di Amnesty International, il 18 luglio 2018 Moussa Biram e Abdallahi Matallah Saleck, due attivisti del movimento antischiavista della Mauritania, sono stati rilasciati. I due attivisti erano stati arrestati il 29 giugno 2016 a Nouakchott, la capitale mauritana, a seguito di una protesta contro una serie di sgomberi forzati cui, peraltro, non avevano partecipato. Torturati nei primi giorni di detenzione segreta, i due attivisti erano stati condannati a tre anni di carcere, uno dei quali sospeso, per incitamento alla rivolta e ribellione contro il governo.

20 luglio – Stati Uniti d’AmericaIl 20 luglio 2018, per la prima volta nel corso del suo mandato, il governatore dello stato dell’Ohio John Kasich ha commutato una condanna a morte, quella di Taymond Tibbetts, a causa di “rilevanti errori” nel corso del processo capitale risalente a oltre 20 anni prima.

30 luglio – Palestina: La buona notizia è che l’attivista palestinese di 17 anni Ahed Tamimi è stata rilasciata dopo sette mesi, una condanna spropositata per aver provocato due soldati israeliani.ahed-tamimi

La cattiva notizia è che sono ancora centinaia i minorenni palestinesi detenuti nelle carceri israeliane dove non si rispettano i principi della giustizia minorile.


 

https://www.amnesty.it/100-vite-libere-100-volte-grazie/