Il teatro di Verdura, una lunga storia “in pausa”

Il teatro di Verdura, importante punto di riferimento culturale cittadino, ci propone ogni estate ricchissimi palinsesti folti di concerti, spettacoli teatrali e di intrattenimento. Cosa sappiamo della sua storia?


Da Max Gazzè alle note di Giovanni Allevi ed Ezio Bosso, passando per l’intensità sonora delle performance vocali di artiste come Noa, Giorgia, Anastacia, Fiorella Mannoia e Loredana Bertè – solo per citarne alcuni – unite all’irresistibile comicità di Enrico Brignano, Teresa Mannino, Nino Frassica e al debutto di una delle più famose ballerine del mondo come l’artista russa Svetlana Zakharova, che nel Luglio del 2017 ha debuttato a Palermo con “Giselle”. Appare chiaro come al teatro di Verdura l’arte in tutte le sue declinazioni, negli ultimi anni, abbia trovato una splendida casa, riuscendo a realizzare un connubio senza precedenti che non può non accontentare tutti.

teatro di verdura

Ma cosa sappiamo della storia di questo teatro e delle vicende che ce lo consegnano oggi nello stato attuale? Riavvolgendo il nastro della storia indietro di due secoli e mezzo e tornando alla seconda metà del Settecento, potremmo osservare coi nostri occhi, sulla zona della Piana dei colli, l’edificazione della residenza estiva dei principi di Castelnuovo Gaetano e Carlo Cottone, e la sistemazione dell’immenso parco, confinante con Villa Bordonaro e a pochissima distanza da quello che pochi decenni dopo, a fine Settecento, per volere di Ferdinando III di Sicilia (o I di Borbone) sarebbe divenuto il Parco della Favorita.

Il principe Carlo, ereditato dal padre questo enorme complesso architettonico, volle per generosità e impegno civile farne la sede di un istituto agrario il cui scopo fosse la formazione di giovani agricoltori. Fu così che l’istituto agrario, inaugurato nel 1847 da Ruggero Settimo – poco dopo la morte del principe Carlo – rimase operativo, acquisendo notorietà e prestigio, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. 

Gli edifici all’interno del complesso della villa Castelnuovo, di cui fa parte il teatro di Verdura, sono in stile neoclassico. Oltre al teatro infatti – detto di “verzura” perché seguendo la moda dei giardini all’italiana dell’epoca sia le quinte, che la scenografia e il palco erano interamente vegetali – fu realizzato anche un Gymnasium.

La sua grande cupola fu decorata con gli affreschi di Giuseppe Varrica e la Fontana della Musica fu scolpita da Ignazio Marabitti (ultimo caposcuola palermitano) che volle raffigurare la personificazione dell’Armonia. L’ingresso principale, da viale del Fante, consta di un antico cancello ai lati del quale sorgono due sfingi in pietra, oltre le quali sorge un padiglione la cui architrave è sorretta da due sculture maschili (telamoni).

A metà degli anni Cinquanta la proprietà passa nelle mani della Regione Siciliana e sotto la competenza dell’IPAB (Opera Pia Castelnuovo). Dal 1965, l’ente Teatro Massimo affitta l’area del teatro di Verdura creando la configurazione a “ferro di cavallo” che mantiene ancora oggi. Dal 2010, inoltre, il teatro viene anche affidato ad enti privati senza costi aggiuntivi. 

Per quanto riguarda il palinsesto 2020, è recente la notizia della sospensione pressoché totale degli spettacoli. Tra i titoli più attesi erano previsti a giugno il debutto di “Ficarra e Picone” per i loro 25 anni di carriera e il musical “Notre Dame de Paris” previsto per il mese di settembre.

Fino al 31 Luglio infatti, data del termine della fase emergenziale, il destino della stagione sarà sospeso, nell’incertezza generale sulla diffusione del virus. Che il contagio arretri o si arresti comunque sotto la soglia emergenziale stabilita dal comitato tecnico del governo Conte, dipende infatti in primis dal rispetto del distanziamento sociale, difficilmente attuabile nei contesti di concerti e/o spettacoli. Non è possibile, dunque, fare pronostici o supposizioni sulla riapertura, dal momento che tutti gli enti organizzatori sono obbligati, così come i privati cittadini, al rispetto delle norme di sicurezza.

Tuttavia, a chiedere chiarezza sulle disposizioni per le riaperture dei teatri è stato lo stesso Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il quale ha espresso il suo sostegno alle imprese e alle associazioni che lavorano nel settore della musica e dello spettacolo affinché esse possano presto riprendere le loro attività. Le risposte sulle misure di sicurezza che garantiscano la ripresa delle attività culturali – centrali per lo sviluppo di una città come Palermo – non possono più essere rimandate.


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