Sicilia Si Cunta

Gliaca, la leggenda degli amanti sepolti vivi nella Torre delle Ciavole

Costeggiando il Mar Tirreno è possibile ammirare una tra le più belle torri d’avvistamento del periodo spagnolo: la torre di Gliaca di Piraino, o “Torre delle Ciavole”, a cui è legata una dolorosa leggenda d’amore. 


Negli anni in cui la Sicilia era spesso presa d’assedio da nemici e pirati Saraceni (ne è testimonianza diretta la celebre “Scala dei turchi” agrigentina, o la macabra leggenda delle teste di moro) il viceré Ferrante Gonzaga fece costruire, nella metà del XVI secolo, un sistema difensivo delle coste siciliane che vedeva una lunga catena di torri, posizionate strategicamente, che potessero avvistare i nemici e comunicare l’allarme a distanza con segnali luminosi. 

Tra questi edifici, probabilmente la più suggestiva, troviamo la Torre delle Ciavole (o Ciaule) a Gliaca di Piraino, in provincia di Messina.

Torre delle Ciavole: le origini

Costruita con grossi blocchi di pietra e circondata dal mare, la torre si affaccia sul Tirreno ed ha una vista privilegiata sulle Eolie. 

Composta da due piani, vanta una splendida terrazza che assicura una vista mozzafiato. All’interno è ancora conservata una campana con cui venivano allertati gli abitanti del borgo in caso di attacchi. Venne progettata nel 1584 su richiesta del vicerè Marcantonio Colonna, in vista di un programma di potenziamento del sistema d’avvistamento costiero, e affidato all’ingegnere militare Camillo Camillani, celebre per la Fontana Pretoria di Palermo.

Le “ciavole” da cui prende il nome sono cornacchie, ghiandaie, corvi, gazze e altri uccelli che popolano la residenza dalla sua edificazione, che tra lamenti e schiamazzi notturni hanno dato voce ad una leggenda: gli amanti della torre delle ciavole. 

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La leggenda degli amanti sepolti vivi

Secondo la leggenda, una nobile donna (alcune fonti vedono protagonista Maria “La Bella” Lancia, figlia di Francesco I e Francesca Settimo) e un guardiano della torre iniziarono una relazione clandestina a distanza. 

I due innamorati comunicavano con specchietti e luci, lei dalla Torre di Brolo, e lui dalla terrazza di Ciavole. I messaggi erano carichi di passione, tanto che decisero finalmente di incontrarsi. 

Una volta congiunti, gli amanti raggiunsero il paesino di Gliaca e cercarono un posto dove vivere il loro amore, ma non era così semplice: una volta scoperta la fuga della castellana, i famigli del nobile brolese partirono alla caccia sfrenata dell’uomo che aveva rapito la loro pupilla.

Scovati e imprigionati, furono puniti severamente nel modo più barbaro concepito: 

sepolti vivi nella cisterna della stessa torre da cui era partito il loro amore galeotto. Leggenda vuole che tra gli schiamazzi e i versi delle ciavole notturne, siano nascosti i lamenti dei fantasmi dei due amanti che rivendicano la libertà dei loro sentimenti. 

foto di Ester Di Bona

La Torre delle Ciavole oggi

Oggi la torre è in mano ad una ditta privata e in stato di decadimento. Nel corso degli anni sono stati elaborati dei piani di restauro, soprattutto per assicurare la messa in sicurezza della SS 13 e del costone roccioso inferiore, ma la struttura è attualmente non accessibile al pubblico fino a data da destinarsi. Nel 2022 è stata revocata l’ordinanza sindacale che inibiva l’uso dell’immobile, interdicendo però il transito sulla stradella vicinale fino al ripristino delle condizioni di sicurezza per l’incolumità pubblica e privata. La Torre delle Ciavole è attualmente tra le proposte FAI dei luoghi del cuore

Foto in copertina: Ester Di Bona


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Ester Di Bona

Responsabile "Palermo Si Cunta". Amo combinare arte e sociale, coltivando competenze e aiutando, al contempo, gli altri a scoprire e implementare le proprie passioni.