Quella dannata pesca della famiglia Esselunga

Ha fatto discutere molto ed è diventato quasi un caso politico la pesca dello spot di Esselunga. Divari tra elogio alle famiglie tradizionali, traumi infantili e assoluta perdita di tempo. 


Lo spot Esselunga ha quasi rischiato di oscurare i funerali dell’ex presidente della Repubblica Napolitano e la sepoltura senza funzione dell’ex boss Matteo Messina Denaro. Ebbene, vediamo nel dettaglio come è strutturato lo spot della discordia.

Due minuti di spot, quasi un prodotto cinematografico, dove i protagonisti sono sostanzialmente una famiglia formata da genitori separati e una bambina che all’inizio si allontana dalla madre per andare al reparto frutta, poi ignora la madre in macchina, ma è super affiatata una volta a casa.

Il giorno dopo il papà viene a prendere la bambina e lei gli consegna la famosa pesca presa all’Esselunga e, porgendogliela, comunica al padre che il frutto lo manda la mamma. Lui è sorpreso dal gesto (per farci percepire che molto probabilmente i rapporti con la ex non sono dei più rosei), la pesca inoltre è il suo frutto preferito. Una narrazione semplice, semi drammatica,  studiata per commuovere soprattutto nel gesto della bambina che cerca di riunire i genitori.

Le reazioni della politica 

Non si tratta di una “famiglia tradizionale”, ma la narrazione sembra puntare a quella riappacificazione che porterebbe la famiglia a ritrovare la sua originaria unità. Lo spot ha molto commosso la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante“.

Toccante anche il fatto che nonostante la presidente Meloni sia al lavoro sulla presentazione della Nadef in consiglio dei ministri e in piena crisi migranti, abbia comunque trovato il tempo di twittare la sua opinione, dando maggiore visibilità allo spot

Tutta la destra ha approfittato di questo spazio libero per dire la propria adattandola al tema della famiglia tradizionale. Tra le opinioni troviamo anche quella di Matteo Salvini: “Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di amore e famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?”

Anche l’ex ministra berlusconiana Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, si è complimentata con l’azienda per “l’esempio virtuoso di comunicazione” che accenderebbe il faro sul “disagio psicologico di bambini e adolescenti figli di coppie separate” “troppo spesso dato per scontato, e dimenticato, nella nostra società”

Mentre contro il messaggio dello spot si è schierato i dem Pier Luigi Bersani: “Mi sembra davvero sbagliato, in questo e in altri casi, mettere in mezzo la sofferenza dei bambini su temi delicati per scopi commerciali”

“Mettiamo le persone al centro” 

Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officer di Esselunga ha dichiarato in risposta alle polemiche: “Con il film ‘La Pesca’ abbiamo voluto porre l’accento sull’importanza della spesa, che non è solo un acquisto, ma ha un valore più ampio. Dietro la scelta di ogni prodotto, un frutto, la colazione per i bambini, gli ingredienti per preparare una ricetta, c’è una storia. In ogni spesa c’è un gesto di amore. Il soggetto del cortometraggio rappresenta una delle tante storie che ogni giorno animano un supermercato. Volevamo una campagna che mettesse al centro proprio le persone, non uno spot commerciale”. 

Un punto di vista legato all’importanza del consumatore rispetto al prodotto. Storie come tante, noi abituati alla famiglia della Mulino Bianco, alle colazioni riuniti al tavolo con il barattolo di Nutella, o i Buondí con famiglie felici di iniziare una nuova giornata. 

Non ritroveremo mai nelle pubblicità una nostra esperienza diretta. La pubblicità ricrea e ricostruisce situazioni e crea il desiderio del prodotto. In Esselunga, nonostante abbiano messo le persone al centro, il vero fulcro del messaggio è quella pesca, il prodotto che piace a papà, che da Esselunga è sicuramente più buono.

La cosa in cui è riuscito sicuramente lo spot, oltre al far parlare dell’azienda, è essere riuscito a distrarre la politica dai reali problemi del paese e fargli trovare il tempo di spendersi quelle poche energie nel produrre un pensiero, un’opinione sullo spot di quella maledettissima pesca. E i meme. Non dimentichiamoci dei meme.


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