Eco Culturale

Sid Vicious e Nancy Spungen, un amore folle e “rock”

Eccessi, follie, addii e ritorni, alcol, droga, felicità e abissi. Questi sono gli ingredienti della storia d’amore più intrigante di sempre quella tra Sid Vicious e Nancy Spungen. Una storia estremamente dannosa e fuori dagli schemi, ma anche dannatamente romantica che attraverso una discesa all’inferno tocca le corde dell’amore più vero. 


Bruciati dall’ardente passione, dagli eccessi e dal male di vivere, Sid Vicious (pseudonimo di John Simon Ritchie) e Nancy Spungen sono stati due “antieroi” dello scorso secolo. Difficile a dirsi se la loro storia d’amore sia stata un romanzo vicino a Romeo e Giulietta o una illecita tragedia annunciata alla Paolo e Francesca danteschi

Ciò che è certo è che il loro amore beffardo ed estremamente pericoloso ha fatto intenerire i cuori di tutti coloro che si sono appassionati alla loro storia e si sono dannati per la loro repentina e precoce devastazione. Giovani dal destino segnato fin dall’infanzia. I did it my way, «l’ho fatto a  modo mio» canta Sid ed è proprio il vivere a modo suo che lo ha portato al successo e al baratro.

Anni 70, l’esordio di Sid Vicious 

Siamo negli anni ’70 a Londra e le trasgressioni non mancano. Sid Vicious frequenta gli ambienti punk ed è coccolato da una madre che soffre di tossicodipendenza. Il padre, guardia a Buckingham Palace, li ha abbandonati da anni. Incontra John Lydon, Sid non ha idea di come si suoni ma con un basso in mano improvvisa, è un artista nato. Lo descrivono come uno scriteriato ed è proprio questa sua espressione del carattere a fargli sposare il mood della band. Sono i Sex Pistols e fanno punk. Sid in breve tempo diviene la loro star, la star del punk. 

Sid incontra Nancy

Il ribelle, l’artista maledetto, il musicista che affascinava e al contempo era capace di disgustare, aveva soli 20 anni quando incontra Nancy Spungen. Nancy è americana, è schizofrenica, è intelligentissima ma ha una propensione verso l’autodistruzione. Il suo carattere difficile la conduce a essere sempre più sola. Inizia a lavorare come spogliarellista. Inizia a fare uso di eroina. Inizia a fare la groupie. 

In questo suo percorso, non poteva non incontrare la band più ribelle e non rimanere affascinata da Sid, il ragazzo più trasgressivo del gruppo. Inizia così il loro viaggio da eroinomani in un tunnel senza uscita, in un amore così folle da finire in tragedia.

Liti, overdosi, atti di autolesionismo caratterizzano la coppia che ormai era divenuta fissa. I compagni tentano di salvare Sid, considerando Nancy come l’unica dei due a essere il male. Il legame tra loro era così tossico da non distinguere più cosa facesse più male ai due giovani: l’eroina o la loro relazione. Complici tali da condursi a vicenda verso la morte. Tossici d’amore, incapaci di distinguere il mondo intorno a loro.

Finché morte non li separi

I Sex Pistols si sciolgono. A renderli una storica band punk sono bastati solo tre anni e un album. Sid si stabilisce con Nancy a New York, nel Chelsea Hotel, l’albergo degli artisti maledetti.

La coppia vive una routine di eccessi. Tra eroina, tradimenti e un irrefrenabile desiderio di autodistruzione arriva lo shock per Sid e il mondo intero: Nancy è a terra, è stata accoltellata. «L’ho uccisa io» ripete Sid alla polizia, mentre versa in uno stato confusionale. 

È stato davvero lui a ucciderla? Dopo parecchi anni e un processo, la vicenda non è stata ancora chiarita. Di certo c’è solo che quella notte ha decretato la fine non solo di Nancy che si spegneva sotto la lama tagliente di un coltello, ma anche di Sid che passerà nella storia come l’artista maledetto, assassino, capace di cadere nell’inferno più totale per amore.

Sid Vicious fu trovato morto per overdose alcuni mesi dopo. Sembra che l’amorevole conforto materno gli abbia dato la dose letale.  Vicious lasciò un biglietto scrivendo di voler esser sepolto di fianco alla sua fidanzata Nancy con addosso i suoi jeans, la giacca di pelle e gli anfibi. Così è stato fatto. Il loro folle amore ha trovato pace così, Sid e Nancy rimarranno insieme finché morte non li separi.


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Simona Di Gregorio

Grazie allo sport ho scoperto che l’unione fa davvero la forza. Qual è la frase che mi rappresenta? "Insisti, resisti, raggiungi e conquisti" (Trilussa).