Vademecum per le elezioni regionali in Sicilia

Domenica 25 settembre i cittadini siciliani, oltre che per le elezioni politiche, saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione nonché per rinnovare la composizione dell’Assemblea regionale.


Le elezioni regionali in Sicilia, valide per l’elezione diretta del presidente della Regione e dei 70 deputati all’Assemblea regionale siciliana, si terranno domenica 25 settembre in concomitanza alle elezioni politiche nazionali precedentemente convocate. Si tratta, in verità, di una tornata elettorale anticipata rispetto alla scadenza naturale (prevista per il 5 novembre) a seguito delle dimissioni presentate dal presidente uscente, Nello Musumeci, lo scorso 4 agosto. 

Il cosiddetto Election Day del 25 settembre consentirà quindi di accorpare in un’unica tornata le due consultazioni elettorali, nell’ottica di un chiaro risparmio economico. La concomitanza delle elezioni politiche con quelle regionali, unita alla corsa al voto durante il periodo estivo, decisamente insolita per il nostro Paese, sta però determinando un forte disinteresse rispetto all’appuntamento regionale. 

Quattro siciliani su dieci, infatti, non sanno che il 25 settembre si voterà anche per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Ars: questo è il dato più significativo che emerge da un sondaggio, condotto dall’istituto Demopolis tra fine agosto e inizio settembre, la cui diffusione è avvenuta la scorsa settimana. 

elezioni regionali in sicilia sondaggio

L’indagine demoscopica ha misurato inoltre il livello di notorietà dei candidati alla presidenza della Regione. Il “più noto” tra gli aspiranti al ruolo di presidente risulta essere, per via dei ruoli istituzionali ricoperti in passato, Renato Schifani, candidato delle forze politiche di centrodestra. Seguono in ordine l’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, e infine la candidata del Partito democratico, Caterina Chinnici

Per quanto concerne invece le intenzioni di voto, stando agli ultimi sondaggi, diffusi sempre la scorsa settimana, il candidato del centrodestra, Renato Schifani, sarebbe accreditato di un discreto vantaggio sulla candidata del Pd, Caterina Chinnici. 

I candidati alla presidenza 

Le candidature alla presidenza della Regione sono state presentate tra il 21 e il 23 agosto. Hanno presentato la propria candidatura: Renato Schifani, Caterina Chinnici, Nuccio Di Paola, Cateno De Luca, Gaetano Armao ed Eliana Esposito. 

Renato Schifani, esponente di Forza Italia e già presidente del Senato nella XVI legislatura (2008-2013), è stato scelto dalle forze del centrodestra dopo il ritiro del presidente uscente, Nello Musumeci, che aveva inizialmente espresso l’intenzione di ricandidarsi. È sostenuto dalle liste Democrazia Cristiana (DC), Forza Italia, Fratelli d’Italia, Popolari e Autonomisti e Prima l’Italia-Salvini Premier. 

La candidatura di Caterina Chinnici, europarlamentare ed esponente del Partito democratico, viene sostenuta da Articolo Uno, Cento Passi per la Sicilia, Sinistra Italiana, PSI, Europa Verde e +Europa. Inizialmente anche il Movimento 5 Stelle sosteneva la sua candidatura, emersa dalle elezioni primarie, tenutesi lo scorso 23 luglio, in cui la Chinnici aveva ottenuto il 44,77% dei voti, superando Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle (31,74%) e Claudio Fava dei Cento Passi per la Sicilia (23,22%). Il 22 agosto però il Movimento 5 Stelle ha ritirato il proprio sostegno alla candidatura unitaria, indicando nel suo referente regionale, Nuccio Di Paola, il proprio candidato alla presidenza.

Cateno De Luca, ex sindaco di Messina e già candidato presidente alle regionali del 2012, è sostenuto dalle liste De Luca Sindaco di Sicilia – Sud Chiama Nord, Sicilia Vera, Autonomia Siciliana, Basta Mafie, Giovani Siciliani, Impresa siciliana, Lavoro in Sicilia, Terra d’Amuri e Orgoglio Siculo con Cateno. 

La candidatura di Gaetano Armao, vicepresidente uscente nella giunta Musumeci, viene sostenuta dal Terzo Polo, costituito dai partiti Azione e Italia Viva. Eliana Esposito è la candidata del movimento indipendentista Siciliani Liberi. 

Il sistema elettorale 

L’elezione del presidente della Regione e dell’Assemblea Regionale Siciliana è disciplinata dalla legge regionale 20 marzo 1951, n. 29 come da ultimo modificata con la legge regionale 3 giugno 2005, n. 7. L’assegnazione dei seggi avviene in ragione proporzionale sulla base di liste di candidati concorrenti nei collegi elettorali provinciali, mentre viene eletto presidente della Regione il candidato capolista della lista regionale che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. 

Il sistema elettorale regionale in Sicilia prevede un metodo misto a turno unico e i 70 deputati regionali vengono eletti con le seguenti modalità: 62 sono scelti tramite sistema proporzionale su base provinciale (Agrigento 6, Caltanissetta 3, Catania 13, Enna 2, Messina 8, Palermo 16, Ragusa 4, Siracusa 5 e Trapani 5) con il metodo dei più alti resti e voto di preferenza, con uno sbarramento elettorale al 5% regionale per ogni singola lista; 7, tra cui il presidente eletto, vengono eletti con una lista regionale come premio al candidato presidente più votato; 1 diviene deputato regionale in quanto miglior candidato presidente non eletto.

Il voto alle liste provinciali e alla lista regionale avviene su scheda unica, ma con possibilità di voto disgiunto (art. 8, legge regionale 3 giugno 2005, n.7). Nel caso la lista o la coalizione di liste provinciali collegate alla lista regionale più votata abbia ottenuto meno di 42 seggi, vengono eletti dalla lista regionale bloccata tanti candidati quanti ne occorrono per raggiungere, se possibile, i 42 eletti su 70.

Nel caso in cui la lista o la coalizione di liste provinciali collegate alla lista regionale più votata abbia ottenuto 42 o più seggi, allora i seggi che non vengono attribuiti a candidati dalla lista regionale più votata (quindi da 1 a 6 seggi) sono ripartiti fra tutti i gruppi di liste non collegati alla lista regionale risultata più votata, in proporzione alle rispettive cifre elettorali regionali. 

Come si vota

L’elettore dispone quindi di due voti, uno per la scelta della lista regionale il cui capolista è candidato alla carica di presidente della Regione, l’altro per la scelta della lista provinciale. L’elettore esprime il voto per la lista regionale tracciando un segno sul cognome e nome del capolista della lista regionale prescelta e/o sul contrassegno posto accanto. Esprime il voto per la lista provinciale, anche non collegata con la lista regionale votata, tracciando un segno sul contrassegno corrispondente alla lista provinciale prescelta o sul rettangolo che lo contiene. 

Qualora l’elettore ometta di votare per una lista regionale, il voto validamente espresso per una lista provinciale si intende espresso anche a favore della lista regionale collegata con la lista provinciale votata (cosiddetto effetto trascinamento). Nell’ambito della lista provinciale prescelta, l’elettore può esprimere la preferenza per uno dei candidati della lista medesima, scrivendo nell’apposita riga riportata a fianco del contrassegno il cognome, ovvero il cognome e nome del candidato preferito. La preferenza deve essere manifestata, esclusivamente, per un candidato compreso nella lista votata. 

In caso di identità di cognome tra candidati, deve scriversi sempre il nome e cognome e ove occorra, la data e il luogo di nascita. Qualora il candidato abbia due cognomi, l’elettore, nel dare la preferenza, può scriverne uno solo; l’indicazione deve contenere entrambi i cognomi, quando vi sia possibilità di confusione tra più candidati. Sono vietati altri segni o indicazioni, pena l’annullamento del voto espresso. 

A seguito dell’introduzione del sistema di elezione diretta del presidente della Regione, contestuale all’elezione dell’Assemblea Regionale Siciliana, affinché una scheda possa essere considerata valida, occorre che sia stato correttamente espresso il voto per la lista regionale. Pertanto in nessun caso potrà essere considerata valida una scheda solo con riferimento alla lista provinciale e non anche con riferimento alla lista regionale, mentre è possibile il contrario, ossia che l’elettore abbia correttamente espresso il proprio voto per la lista regionale e non anche per la lista provinciale. Di conseguenza il numero totale dei voti validi per le liste regionali deve, in ogni caso, corrispondere al numero totale delle schede valide. 

Ciò premesso, la validità del voto contenuto nella scheda deve essere ammessa ogni qual volta possa desumersi l’effettiva volontà dell’elettore, in osservanza del principio sancito dal Consiglio di Giustizia Amministrativa con la decisione n. 2/1982 e costantemente ribadito dalla successiva giurisprudenza. Per quanto concerne invece il voto di preferenza, occorre precisare che qualora l’elettore non abbia indicato alcun contrassegno di lista provinciale ma abbia scritto la preferenza per candidati della medesima lista, s’intende che abbia votato la lista alla quale appartiene il preferito. 

Evidentemente tale presunzione non vale se l’elettore, senza avere espresso alcun voto di lista, abbia scritto due o più preferenze per candidati appartenenti a liste diverse: nel qual caso si avrà, quindi, la nullità della scheda con riferimento al voto della lista provinciale ed eventualmente anche con riferimento alla lista regionale qualora anche tale voto non sia correttamente espresso. 

Si ricorda che le operazioni di voto si svolgeranno nella sola giornata di domenica 25 settembre, dalle ore 07:00 alle ore 23:00. In virtù della concomitanza delle due consultazioni elettorali, le operazioni di spoglio e di scrutinio delle schede elettorali per le regionali avranno inizio alle ore 14:00 di lunedì 26 settembre.


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