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PNRR Italia, approvata l’erogazione di 21 miliardi

La Commissione europea e l’ECOFIN hanno approvato l’erogazione di 21 miliardi di euro in favore dell’Italia per avere raggiunto gli obiettivi 2021 del PNRR.


La Commissione europea e il Consiglio “Economia e finanza” (ECOFIN) dell’Unione Europea – composto dai ministri di tutti i Paesi UE competenti in tali materie – hanno fornito la loro approvazione per l’erogazione, in favore dell’Italia, di 21 miliardi di euro. Nello specifico, lo Stato italiano ha raggiunto gli obiettivi fissati, per il 2021, nel rispettivo Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR); condizione, questa, necessaria per poter beneficiare delle risorse previste nell’ambito del Next Generation EU (NGEU).

Com’è noto, il NGEU costituisce la risposta comunitaria ai gravi effetti socio-economici derivanti dalla pandemia del Coronavirus (SARS-CoV-2 o COVID-19), il cui novero di risorse include sia contributi a fondo perduto, sia prestiti a tasso agevolato. Per poter accedere ai finanziamenti, ciascuno Stato membro richiedente ha elaborato un proprio Recovery Plan, elencando tutti gli investimenti e le riforme, che necessitavano del semaforo verde – successivamente arrivato – della Commissione europea.

Con specifico riguardo al PNRR italiano, l’esecutivo comunitario e l’ECOFIN hanno valutato positivamente le politiche adottate dal Governo Draghi volte al raggiungimento dei 51 traguardi (milestone) e obiettivi (target) previsti per il periodo 2021. Nel dettaglio, tali risultati – da concretizzare entro la fine dell’anno considerato – erano legati all’attuazione di riforme (27) e di investimenti (24) inerenti principalmente le missioni della “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” e della “Rivoluzione e transizione ecologica”.

Quanto precisato in precedenza ha condotto il Governo Draghi a formulare alla Commissione europea, il 30 dicembre scorso, la richiesta di pagamento della prima rata di fondi spettante all’Italia a titolo di NGEU, dell’ammontare pari a 24,1 miliardi di euro. Come affermato in premessa, l’analisi effettuata dall’esecutivo comunitario e dall’ECOFIN ha portato all’approvazione di soli 21 miliardi; una riduzione in proporzione, questa, che si spiega in ragione del prefinanziamento di 24,9 miliardi di cui l’Italia ha beneficiato nell’agosto scorso, corrispondente al 13% del totale delle sovvenzioni e dei prestiti previsti in favore del nostro Stato nell’ambito del NGEU.

Pnrr Draghi

Per quanto concerne la “Fase due” del PNRR, il Governo Draghi dovrà raggiungere ulteriori 45 milestone e target entro il 30 giugno 2022, per poter ottenere la seconda tranche di finanziamenti pari a 24,1 miliardi di euro. Tra gli obiettivi già centrati meritano menzione la Riforma volta alla semplificazione normativa per interventi su infrastrutture idriche, realizzata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS), nonché il Decreto che definisce risorse, requisiti e condizioni per lo sviluppo di pannelli fotovoltaici e batterie, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

Lo scorso 2 aprile, inoltre, si è conclusa la visita in Italia dei tecnici della Commissione europea per il monitoraggio dei progressi relativi all’attuazione del PNRR, con specifico riguardo agli investimenti e alle riforme in scadenza nel 2022. Agli incontri hanno preso parte non solo le Amministrazioni titolari degli interventi, ma anche le organizzazioni sindacali dei lavoratori, Confindustria e le rappresentanze di Regioni, Province e Comuni.

I tecnici dell’esecutivo comunitario hanno constatato l’andamento positivo delle misure del PNRR; un risultato, questo, confermato anche dalla Relazione di avvio dell’attività di controllo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pubblicata dalla Corte dei Conti, come previsto dall’art. 7, comma 7, del Decreto-legge n. 77/2021, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 108/2021.

Si tratta di un’analisi che risente della ridotta presenza di elementi informativi, stante la fase iniziale di sviluppo del PNRR, e con la quale la Corte dei Conti ha illustrato «le caratteristiche degli interventi, le risorse destinate nella programmazione finanziaria 2021-2026 per la loro realizzazione e l’interazione delle iniziative proposte con le attività esistenti e con le politiche economiche sinora adottate dalle amministrazioni titolari».

Per il 2022, accanto ai 45 milestone e target previsti dal PNRR, si aggiungono 70 obiettivi intermedi nazionali – non sanzionabili a livello europeo, che le Amministrazioni si sono dati per rispettare la tabella di marcia complessiva – e ulteriori 55 connessi ai progetti finanziati con il Fondo complementare. Uno strumento, questo, istituito con il Decreto-legge n. 59/ 2021 e convertito dalla Legge n. 101/2021, costituito da una dotazione complessiva di 30,6 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026 e destinato a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il PNRR.

In conclusione, l’attuazione del PNRR e, più in generale, il NGEU costituiscono «un’opportunità senza precedenti», come dichiarato dal Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni; un’occasione per rilanciare il ruolo attivo e protagonista dell’Italia all’interno delle sedi istituzionali dell’Unione Europea.


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