Awakening Palermo, uno spazio autogestito di self-help per parlare di dipendenze

Un gruppo di ragazzi, in totale autonomia, si incontra ogni settimana per condividere esperienze legate alle diverse forme della dipendenza. Awakening è una comunità priva di giudizio, dove è possibile parlare, ascoltare e chiedere aiuto partendo dal confronto tra pari. 


«Prendo il meglio del peggio e lo metto in condivisione» è una citazione appartenente al brano Tonino del rapper palermitano Picciotto. Queste parole, però, le hanno prese in prestito i ragazzi e le ragazze del gruppo Awakening, che in lingua inglese significa “risveglio”. Si tratta di uno spazio di Auto-Mutuo-Aiuto, nel territorio palermitano.

Solitamente i gruppi A.M.A. sono un insieme di persone che scelgono volontariamente di incontrarsi tra pari attorno a un problema centrale e comune. Questo focus si tratta insieme con l’interconnessione degli uni con gli altri. Ogni gruppo Auto-Mutuo-Aiuto è però sempre diverso e, sicuramente quello di Awakening, una grande risorsa per la città di Palermo, ancor di più per la Sicilia tutta. 

In questa cornice il gruppo di Awakening ha come tematica quella della dipendenza, in tutte le sue forme: non soltanto la dipendenza dalle sostanze stupefacenti e dall’alcol, che da sempre sono le dipendenze che più si esplicitano nella nostra società a tratti moralista, bensì anche quelle che si incontrano molto più spesso di ciò che si potrebbe pensare; vale a dire la dipendenza dal sesso, dalle relazioni amorose, dallo smartphone e altre ancora.

Awakening nasce nel 2019 grazie alla fondatrice Benedetta Cacioppo, che ha notato l’esigenza nel suo territorio di dover avere un servizio del genere. Tutto ha avuto inizio poco prima della pandemia da Covid-19 e, in quel caso, ci si supportava online.

«Il nostro gruppo Awakening è di chiunque abbia voglia di esserci, di partecipare. Questo è un luogo e un tempo privo di giudizio, non c’è alcuna gerarchia tra di noi. Sono tutti benvenuti, noi ascoltiamo anche chi non ha voglia di parlare: accogliamo chiunque e di tutte le età. Anche i genitori di persone che soffrono di dipendenze, se hanno bisogno di una mano, possono venire qui e parlare con noi, chiederci consiglio, sfogarsi. Tra di noi c’è chi ci è passato e mantiene la consapevolezza del proprio vissuto, ma anche chi, tutto questo, continua ad attraversarlo: e noi siamo qui per esserci anche quando andare avanti è troppo difficile. Non pretendiamo nulla perché sappiamo che ognuno di noi, nel mondo, ha una propria storia e noi la rispettiamo».

Attualmente è l’Arci Porco Rosso, in Piazza Casa Professa, ad accogliere i loro incontri in presenza di self-help, ma il loro operato vuole ampliarsi sempre di più: vorrebbero infatti diventare una vera e propria associazione, potendo anche accedere alla richiesta di una struttura che serva da drop-in e in cui le persone in difficoltà abbiano la possibilità di essere accolte da più punti di vista.

«Se dal S.E.R.T. si riceve un aiuto di tipo medico, Awakening è invece un supporto emotivo che si avvia con il confronto e che molto spesso, in altri ambiti, viene sottovalutato».

Awakening picciotto

Ciò su cui i membri di Awakening puntano è sicuramente la “riduzione del danno”, o ancora meglio, la prevenzione. Sembra però che la Sicilia non sia pronta per tutto questo: un luogo che non solo geograficamente è isola, ma che ne fa voce del verbo e che di fatto si isola da certe linee inclusive e civili. 

Da questa mancanza non sono esenti nemmeno le cosiddette “comunità”, considerando che la confusionaria e precaria organizzazione porta non pochi fattori di rischio per l’utenza. L’équipe non ha né gli strumenti né la sensibilità giusta per avere a che fare con chi molto spesso viene additata come scarto, ove con “sensibilità” si indica professionalità a tutto tondo. In una società come la nostra, che finanzia soltanto ciò che porta altro profitto, il Terzo settore è sempre quello più schiacciato.

La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sulla cannabis legale. Eppure, alcuni membri di Awakening, raccontano di come la marijuana sia stata significativa per la cura della loro dipendenza da metadone dato che, per l’appunto, a differenza di tutte le altre sostanze assunte nella loro esperienza, l’erba è tra quelle che non gli ha mai dato alcuna problematica patologica. Che la nostra società sia ricca d’ipocrisia non è certo una novità, ma la chiave per scappare da questa trappola è quella di ascoltare cosa la gente ha da dire.

Il gruppo Awakening è un esempio eccellente di ciò che ci si deve augurare quando accade che la vita “scappa” dalle mani. Bisogna legittimare queste voci, perché l’obiettivo è proprio questo: riprendersi il proprio bene, anche nel proprio male.

Al momento, gli incontri del gruppo Awakening, si svolgono all’Arci Porco Rosso in Piazza Casa Professa a Palermo, dalle ore 16 ogni lunedì. Per ulteriori informazioni e dettagli, è possibile contattare il loro gruppo privato su Facebook o la pagina Instagram.


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