Foto ricordi (e un po’ di amarezza) dal Palermo Pride

Poteva essere una grande festa dei diritti, una festa di riconoscimento della voglia di “fare comunità”, ma invece è stato un Pride, quello di Palermo, di rivendicazione, ancora di più dopo i festeggiamenti e le risate al Senato della Repubblica che lasciano con l’amaro in bocca.


Pochi giorni dopo il voto del senato che boccia il disegno di legge Zan contro l’omobitransfobia, il Palermo Pride 2021 è partito più carico che mai: più di 30 mila persone sono scese per le strade della città a manifestare. Partendo dal Foro Italico, la parata ha attraversato corso Vittorio Emanuele, via Roma, via Cavour, via Pignatelli Aragona, piazza San Francesco di Paola concludendosi, poi, a Villa Filippina, dove si sono svolti dibattiti, proiezioni e concerti live.

Il Pride di Palermo ha colorato la città il 30 ottobre, solo tre giorni dopo una sconfitta per la comunità LGBT, una sconfitta per tutti gli Italiani. Al Senato, con i numeri che erano traballanti, si è andati al voto segreto – già un cattivo presagio la decisione della presidente del Senato, Elisabetta Casellati – sulla proposta di Lega e Fratelli d’Italia di procedere al voto del Ddl Zan senza passare dall’esame dei singoli articoli. È la cosiddetta “tagliola”, capace di mettere la parola fine per il disegno di legge contro l’omotransfobia per rispedire ogni intenzione e ogni scrittura all’inizio dell’intero iter legislativo.  Fuori dal Senato, però, in molte città – e Palermo non fa eccezione – si è urlato che il mondo è più avanti.

Palazzo Madama in festa pochi giorni prima 

La delusione di chi ha sostenuto il provvedimento sino ad oggi viene così schiacciata dalla fragorosa esultanza del centrodestra. Serve ricordare che si tratta di un “festeggiamento” per la soppressione di una legge che punisce ulteriormente le violenze, non solo per la comunità LGBT, ma anche per le donne o per categorie sensibili come i disabili. Al momento del voto, sono stati 154 i senatori a favore, 131 i contrari e 2 gli astenuti. Evidente che chi ha parlato non ha poi dato seguito, con le azioni, ai discorsi di sostegno della legge Zan

Il Palermo Pride, così come le altre, immediate, manifestazioni in tutta Italia nei giorni seguenti al voto al Senato, ha rivendicato urlando ancora più forte che esiste un problema in Italia. Esiste discriminazione nella scuola, sul posto di lavoro, ai colloqui e occorrono strumenti di tutela, di cui non dovremmo mai festeggiare l’affossamento.

Il colore dei diritti di tutti


Tutte le foto di Ester Di Bona

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Ester Di Bona

Responsabile "Palermo Si Cunta". Amo combinare arte e sociale, coltivando competenze e aiutando, al contempo, gli altri a scoprire e implementare le proprie passioni.