Il Signore degli Anelli, 67 anni per il mondo fantastico per eccellenza

La leggenda fantasy Il Signore degli Anelli (“The Lord of the Rings”) ha compiuto 67 anni. Vediamo come e quando ebbe inizio la saga del maestro Tolkien.


«Un Anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli». (Gandalf ne Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello). Era il lontano 1954 quando dalla penna di John Ronald Reuel Tolkien, scrittore inglese (nativo del Sudafrica), crea questo fantastico mondo immaginario che si spalanca per la prima volta agli occhi dei lettori. Oltre a rielaborare l’antica mitologia scandinava, l’autore, studioso di filologia, ha il merito di creare una lingua artificiale ispirata al finlandese, il quenya, nota anche come lingua elfica. 

Era il 1954, quando la casa editrice George Allen & Unwin, pubblica Il Signore degli Anelli. Una saga suddivisa alla fine in tre libri (La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re), sia per le difficoltà di reperire la carta – la Seconda guerra mondiale si era conclusa da soli nove anni – sia per tenere basso il prezzo dell’opera. Elfi, uomini, nani e hobbit abitano la Terra di mezzo, su cui incombe la minaccia dello stregone Sauron, signore degli anelli del potere, contrastato da Frodo e dalla Compagnia dell’Anello.

Il Signore degli Anelli

L’inizio della saga de “Il Signore degli Anelli”

Il Signore degli Anelli – in inglese The Lord of the Rings – è un fantasy ambientato alla fine della Terza Era nella Terra di Mezzo, e riprende le vicende del precedente libro Lo Hobbit. Le radici del romanzo affondano nel corpus mitologico, contenuto ne Il Silmarillion, creato da Tolkien durante tutta la propria vita. Ne Il Silmarillion si trovano i primi abbozzi della Guerra dell’Anello e il racconto delle malvagie azioni di Morgoth (Melkor), al cui servizio si trovava Sauron. Il titolo dell’opera infatti, rimanda all’Oscuro Signore Sauron, il principale “cattivo” della vicenda, che creò l’Unico Anello col fine di controllare gli altri Anelli del Potere.

Inizialmente Tolkien non intendeva scrivere un nuovo libro dopo Lo Hobbit, ma cominciò a pensare alle avventure di “un nuovo hobbit” in seguito alle insistenze dei suoi editori.

La composizione del libro fu molto lenta, principalmente per il desiderio dello scrittore di raggiungere la perfezione. Le idee di certo non gli mancavano e l’invenzione  di una lingua artificiale, cioè l’elfico, ne è la prova. Fu proprio l’invenzione di questa nuova lingua, insieme al desiderio di creare una mitologia per i Paesi anglosassoni, che spinse l’autore britannico a creare un popolo che fosse in grado di parlarla e di conseguenza una storia che questo popolo potesse vivere.

L’autore, inoltre, ha sempre descritto Il Signore degli Anelli come «a fundamentally religious and Catholic work», ovvero «un lavoro fondamentalmente religioso e cattolico», in quanto in esso si possono cogliere molti aspetti che caratterizzano la vita cristiana. Tolkien ha infatti scelto, volontariamente e non, alcuni dei temi su cui ogni cristiano si rapporta, riuscendo a trattarli con un linguaggio elegante e al tempo stesso alternativo. Tra questi temi ricordiamo: la speranza, la provvidenza, l’umiltà, l’amicizia, l’amore, la misericordia, la salvezza. Da tutto ciò nacque così una lunga serie di racconti di ambientazione fantastica, raccolti poi dal figlio Christopher ne Il Silmarillion.

Il romanzo

Il romanzo riprende sia le vicende del precedente Lo Hobbit, dove vengono narrate le avventure di Bilbo Baggins, sia gli eventi narrati ne Il Silmarillion, nel quale viene narrato di come Sauron (l’Oscuro Signore) decida di forgiare gli Anelli del Potere da donare ai sovrani, e l’Unico Anello, con il quale egli stesso è in grado di controllare gli altri Anelli e di conseguenza i sovrani a cui li ha donati: tre ai re degli Elfi, sette ai principi dei Nani e nove ai re degli Uomini. 

Percorrendo la storia e i tre volumi, si trovano hobbit, elfi e nani coinvolti in avventure più grandi di loro; la più importante è quella di Frodo e della sua compagnia (Gandalf, Aragorn, Legolas sono solo alcuni dei nomi dei suoi amici) che tentano di raggiungere il Monte Fato per distruggere l’Unico anello ed evitare che Sauron ne riprenda il controllo totale. I tre volumi appunto – La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re – uscirono nelle librerie tra il 1954 e il 1955. 

L’autore però, non amò il titolo dato al terzo e ultimo libro della sua opera, Il ritorno del re, ritenendo che facesse intuire troppo dello sviluppo finale della storia. Inizialmente Tolkien aveva infatti suggerito il titolo La guerra dell’anello (The War of the Ring), che non venne accettato dagli editori.

Il Signore degli Anelli è tradotto in 38 lingue, diventando presto una pietra miliare della letteratura fantasy, ispirando tutta la produzione successiva e diverse trasposizioni cinematografiche, teatrali e non solo. Anche le industrie dei giochi di ruolo e dei videogiochi legati al genere fantasy, ebbero una notevole crescita che ancora oggi non ha intenzione di fermarsi.


I film

Anche nel campo cinematografico Il Signore degli Anelli ebbe un enorme successo. Ambientati nel mondo immaginario della Terra di Mezzo, i tre film, diretti dal regista neozelandese Peter Jackson e girati contemporaneamente in diversi set sparsi per la Nuova Zelanda, riprendono l’avventura degli hobbit Frodo Baggins e Samvise Gamgee impegnati in una difficile missione: quella di distruggere l’Unico Anello garantendo l’annientamento del suo creatore, Sauron. 

I due piccoli hobbit saranno accompagnati a Mordor, nel Monte Fato, dalla creatura Gollum, un tempo portatrice dell’Unico Anello. Nel frattempo Aragorn (l’erede in esilio al trono di Gondor), Gandalf, Legolas e Gimli dovranno unire e mobilitare i popoli Liberi della Terra di mezzo nella guerra contro gli eserciti di Sauron. La saga è stata uno dei più grandi successi cinematografici di sempre, ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stata molto acclamata dalla critica. Insieme a Ben-Hur e Titanic, Il ritorno del re, è il film che ha avuto il maggior numero di premi Oscar (11) e, complessivamente, la trilogia, è la più vittoriosa della storia: 17 statuette vinte per 30 candidature.

Ad oggi Il Signore degli Anelli può essere visto come un’esplorazione personale da parte di Tolkien, dei suoi interessi per la filologia, le storie di fate e la mitologia sia norrena che celtica. Tolkien riempì infatti in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: creò una vera e propria mitologia per la sua Terra di Mezzo , con l’inclusione di personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, culti, calendari e storie; dettagli che solo un maestro come lui poteva inventarsi.


Foto in copertina “Verso Mordor” – στρατός

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