Intervista a Clara Tramontano, l’Angelica della serie Sky firmata Ammaniti

Clara Tramontano, giovane palermitana che nella serie “Anna” indossa i panni della malefica Angelica, ci racconta cosa vuol dire interpretare un personaggio antagonista, tanto rabbioso quanto eccentrico, in una Sicilia apocalittica lasciata in mano ai bambini. È un viaggio nella coscienza e nella conoscenza, nell’infanzia e nel cammino per diventare adulti da soli. 


Clara Tramontano è una ragazza palermitana di 24 anni, attrice, modella, artista e amante della storia, con una propensione per la medievistica. Da anni cuce da sola i suoi abiti, uno di questi, in particolare una maglia, è stata indossata durante le riprese di Anna, la serie Sky Original girata tra Palermo, Bagheria e l’Etna, in cui l’attrice veste i panni dell’antagonista Angelica. La serie, prodotta da Wildside, in collaborazione con The New Life Company, ARTE France, e Kwaï, vede alla regia Niccolò Ammaniti, autore del il libro da cui è tratta la miniserie.

Ammaniti ha deciso però di capovolgere il finale, come ci dice la stessa Tramontano: «A Niccolò non piace fare copia e incolla, lui voleva scrivere di più su ogni personaggio e ha dato vita a questa serie corale. I protagonisti sono differenti e interagiscono con più personaggi che hanno una storia dietro ben costruita a differenza del libro dove questa cosa non emerge». 

Anna racconta una Sicilia apocalittica colpita dalla “rossa”, un virus che porta gli adulti a morire: miseria, grottesco e splendore convivono in un mondo dove la protagonista cerca di proteggere il fratello minore, Astor, tenendo sempre sotto braccio il suo quaderno delle cose importanti. Ma Astor scompare e toccherà ad Anna cercarlo e fare i conti con Angelica, il contorto personaggio antagonista della storia. 

Clara Tramontano anna angelica
Cortesia di Sky Atlantic

Nel cast troviamo Giulia Dragotto, palermitana anche lei, nelle vesti di Anna; Alessandro Pecorella è Astor; nel ruolo della madre c’è Elena Lietti e molti, moltissimi bambini. E poi c’è la rossa, il mondo dei blu e Angelica, regina indiscussa di questo mondo che lei stessa governa, come ci spiega la stessa Tramontano quando le chiediamo chi è l’antagonista di Anna.

«Angelica è una ragazzina viziata che viene da una famiglia benestante e potente. La sorella è una persona influente con conoscenze importanti, sfrutta questa cosa tanto che, nel film, dice alla Picciridduna che potrebbe farle conoscere persone influenti. Si approfitta molto della sua situazione di partenza e delle persone che ci ruotano intorno; l’unica persona a cui voleva davvero bene era la sorella maggiore, che vedeva un pò come un modello di riferimento. Quando muore avviene il transfert con la Picciridduna a cui viene conferito il ruolo che prima era della sorella; Angelica ne ha bisogno, dal punto di vista emotivo è fragilissima. 

La Picciridduna è debole e Angelica può manipolarla, soprattutto perché il modo in cui riesce a legittimare il suo regno dispotico è proprio perché ha fra le mani l’unica adulta rimasta in vita che le conferisce un sacco di potere in un mondo fatto da bambini. Molti di loro hanno difficoltà a parlare perché sono stati abbandonati da molto piccoli. 

Anche Angelica è rimasta un po’ bambina e quando diventa adulta è una pazza, ha un suo regno e ha l’idea di essere la più bella, la più potente e la più forte di tutti ma lei in realtà è malata, ha la rossa ma riesce ad ammantare le macchie, indossa una parrucca per coprire i capelli che le stanno cadendo – come si vede nella scena in cui fa il bagno. La sua indole è diversa da quella della sorella che si rivela una ragazza dolce. 

Questa cosa Niccolò voleva farla emergere: l’indole alle volte è scevra dalla cultura di provenienza ma è parte di sé stessi. La sua è quella di una persona che riesce a imporsi, incutendo timore agli altri, ed è l’unico modo che conosce per ottenere rispetto. La sua indole non le permette di accettare di non esistere più ed è effettivamente terrorizzata».

Clara Tramontano anna angelica
Cortesia di Sky Atlantic

Che rapporto c’è fra Angelica e Anna?

Sul rapporto tra la regina dei blu, antagonista della storia, e Anna, la bambina spaventata alla ricerca del fratello e così diversa da Angelica, Clara Tramontano ci dice: «Angelica si innamora di Anna, la vuole per sé, oltre a essere incuriosita da lei, almeno io l’ho interpretata così, sa che dentro di sé Anna non è una ragazza sottomessa come le altre, è tosta e non obbedisce a nulla di ciò che le dice di fare Angelica e per lei è una novità. 

Anna è diversa perché ha l’adulto dentro, grazie al diario che le ha lasciato la madre con le indicazioni per vivere. Lei ha qualcosa da cui partire, un qualcosa da cui discostarsi, per questo appare più adulta degli altri e Angelica lo capisce. Lei invece è rimasta bambina, come tutti gli altri, e nonostante abbia 16 anni dice ad Anna che loro due si devono sposare e vuole farle indossare il vestito da sposa della sorella, dandole una posizione di privilegio nel suo regno, ma Anna le dice di no e Angelica non capisce questa sua reazione, nessuno aveva mai osato contestare una sua decisione».

Com’è stato indossare le vesti di Angelica?

«È stato difficilissimo immedesimarsi, lavorare di reazione è una cosa bellissima ma complicata, soprattutto nel caso di Angelica che ha delle reazioni sempre sopra le righe. Bisogna entrare nel cervello di una persona del genere per capire, altrimenti è molto difficile. Angelica ha una sicurezza di sé ingiustificata.

Lorenza Indovina, che si occupava del coaching del bambini, ha fatto un lavoro con me durato due settimane e proseguito anche sul set per poter indossare i panni di Angelica.  L’unica cosa che posso avere in comune con lei è l’aspetto fisico che, a detta di Lorenza, intimorisce gli altri. È stato anche difficile perché Angelica è piccola, mentre io quando ho indossato i suoi panni ero già grande, avevo 20 anni, e dovevo ricordare com’ero io da bambina, e io ero completamente diversa da lei».

Clara Tramontano anna angelica
Cortesia di Sky Atlantic

Una Sicilia apocalittica

Il film è stato girato in una Sicilia che potremmo definire “apocalittica”, costellata da angosce e dove tutto è in mano ai bambini. Clara Tramontano ci parla di qual sia stato il suo stato d’animo, ripensando a ciò su cui ha lavorato, e ciò che ha poi vissuto con la pandemia: «Ci tengo a dire che sono due cose completamente differenti. Il mio personaggio, non essendo adulto, non può avere la stessa consapevolezza di una persona della mia età, quindi io l’ho vista dal suo punto di vista fino alla fine. 

Angelica si diverte anche davanti ai morti, e si sente padrona del mondo. Guardare questa serie potrebbe traumatizzare più gli adulti che gli adolescenti, i ragazzi non riescono ad angosciarsi più di tanto rispetto agli adulti. Le riprese del film sono state interrotte a causa della pandemia e riprese subito dopo, ma la solitudine sentita in quel periodo è stata tremenda».

Nella realizzazione del personaggio, quale fra le tue capacità ti è stata più utile?

Angelica, se vista con gli occhi degli adulti, è una bambina che vuole primeggiare. La sua interprete ci dice quale skill le è stata utile: «Una propensione, purtroppo naturale, alla rabbia. Io sono una di quelle persone che si faceva dire di tutto, quando ho capito che potevo rispondere non mi sono tenuta nulla, questo è stato come uno slancio. 

Inoltre, mi ha aiutato l’eclettismo del personaggio, il fatto che le piacessero cose pazze, questo, ad esempio, mi ha permesso di entrare subito in sintonia con la costumista Catherine Buyse, per cui nutro una profonda stima, abbiamo condito tutto facendo combaciare il mio senso estetico con il suo, inoltre nella serie c’è una mia maglia che lei ha adorato».


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