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Blocco degli sfratti, ecco le ultime novità

Tra i vari provvedimenti economici per contrastare la pandemia, il Governo ha previsto quello relativo al blocco degli sfratti, ad oggi ulteriormente prorogato.


Nell’ultimo anno, con l’avanzata della pandemia di Covid-19, tra le misure di sostegno economico adottate nei differenti provvedimenti, è stato inserito il blocco degli sfratti riferibili a morosità, anche se antecedenti all’inizio della pandemia. La misura è stata varata in ragione del fatto che migliaia di persone in affitto hanno perso il lavoro a causa dei blocchi e delle restrizioni imposte per arginare il diffondersi del Coronavirus: il problema del reddito è divenuto così anche un problema abitativo.

Come noto il termine sfratto è normalmente utilizzato in relazione al provvedimento giudiziale che può essere emesso in occasione dei procedimenti di convalida di sfratto previsti dall’art. 657 e ss. cpc. Tali sono la convalida di sfratto per morosità (art. 658 cpc), la licenza o la convalida di sfratto per finita locazione (art. 657 cpc) e infine lo sfratto del prestatore d’opera (art 659 cpc).

Dapprima, il Decreto Cura Italia di marzo 2020, e poi il successivo Decreto Rilancio, hanno disposto il blocco degli sfratti fino al 31 dicembre 2020, con riferimento sia agli immobili ad uso abitativo sia a quelli ad uso diverso, come negozi, alberghi e altri esercizi commerciali. A gennaio 2021, il successivo Decreto “Milleproroghe” ha stabilito la prosecuzione dello stop agli sfratti per morosità fino al 30 giugno 2021.

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Da ultimo in sede di conversione in legge del Decreto Sostegni, è stato approvato un emendamento che interviene ulteriormente sul blocco degli sfratti per morosità. In particolare, l’emendamento prevede che la sospensione dell’esecuzione sia prorogata anche se con modalità differenti:
– al 30 settembre 2021, per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020;
– fino al 31 dicembre 2021, per i provvedimenti di rilascio adottati dall’1 ottobre 2020 al 30 giugno 2021;
– al 30 giugno 2021, di conseguenza, i casi rimanenti.

La soluzione proposta che vede un’uscita graduale dal cortocircuito innescato dalla sospensione delle esecuzioni, tuttavia non ha soddisfatto Confedilizia che, con un comunicato diffuso il 4 maggio 2021, ha espresso il proprio disappunto invocando uno sblocco integrale immediato e senza scaglioni. È stato evidenziato come i proprietari degli immobili siano stati lasciati senza tutela in questo periodo emergenziale da Covid-19.

ll presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, infatti, ha dichiarato: «La nostra posizione è chiara: il blocco degli sfratti è, in sé, un abuso, perché priva i proprietari di un diritto sancito da un giudice, quello di tornare in possesso del proprio immobile, spesso dopo anni di mancate entrate, di spese e di tasse. A nostro avviso, quindi, al 30 giugno 2021 – dopo ben 16 mesi di sospensione del diritto – il blocco deve cessare per sempre e per tutti».


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