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Condono fiscale, tutti i dettagli

Un’analisi tecnica dei principali aggiornamenti in materia tributaria contenuti nel decreto Sostegni, in particolare sulla maxi sanatoria delle cartelle.


Il 22 marzo è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto Sostegni, approvato dal governo Draghi, al fine di aiutare cittadini e imprese in difficoltà a causa dell’attuale emergenza epidemiologica da COVID-19, con l’impiego di circa 32 miliardi di euro. Tra le novità introdotte dal decreto Sostegni (d.l. 41/2021), alcune riguardano la maxi sanatoria delle cartelle, nella quale possono rientrare carichi eventualmente già oggetto di vecchie rateazioni, rottamazione agevolata e saldo e stralcio. 

Come noto, il condono fiscale o tributario è un disposto normativo che consente la sanatoria di debiti e pendenze che riguardano imposte e tasse anche a fronte di eventuali comportamenti illeciti e irregolari (evasione, omissione, etc.). In buona sostanza, il governo ha deciso di cancellare i debiti pendenti verso l’erario di una parte di contribuenti, per alleggerire il peso sul sistema di riscossione, senza nemmeno provare a recuperarne una piccola parte. «È chiaro che in questo caso lo Stato non ha funzionato», ha detto Draghi, nella conferenza del 19 marzo.

I debiti ammessi alla sanatoria

Secondo quanto previsto dal decreto Sostegni, il condono riguarda tutti i singoli debiti affidati agli agenti della riscossione fra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, di importo fino a 5mila euro (comprensivo di sanzioni e interessi), sia di persone fisiche sia imprese e Partite IVA, purché il reddito imponibile 2019 risulti pari al massimo a 30mila euro.

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I debiti esclusi dal condono fiscale

Risultano esclusi dal condono fiscale:
– le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015;
– i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
– le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
– risorse proprie tradizionali dell’Unione Europea;
– IVA all’importazione.
Lo stralcio avrà, quindi, ad oggetto un numero limitato di crediti. Questo, invero, opererà automaticamente, senza che sia necessario che il debitore si attivi in alcun modo al fine di ottenere l’esecuzione dell’operazione.

Le modalità del condono delle cartelle esattoriali

Lo stralcio opererà automaticamente, senza che sia necessario che il debitore si attivi in alcun modo al fine di ottenere l’esecuzione dell’operazione. Pertanto, non dovrebbe esser necessaria la presentazione di un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, ai fini della definizione dell’arco temporale in cui devono ricadere le cartelle condonabili, rileva il momento in cui il debito è stato affidato all’agente della riscossione e non l’anno fiscale a cui il mancato pagamento si riferisce.

Le modalità e le date dell’annullamento dei debiti saranno disposte con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Fino alla data di annullamento che sarà definita dal decreto MEF, dunque, resta sospesa la riscossione di tutti i debiti con i requisiti per essere condonati, così come calcolato al 23 marzo 2021, e sono sospesi i relativi termini di prescrizione.


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