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Francesca Piccinini, sognare è ancora possibile

La pallavolista Francesca Piccinini ha compiuto ieri 42 anni. Ritenuta una delle migliori giocatrici italiane di sempre, continua a credere nel sogno olimpico. 


Francesca Piccinini ha contribuito fortemente alla crescita del volley femminile in Italia. La scorsa estate, a pochi mesi dal suo ritiro, ha deciso di tornare a giocare e attualmente milita nella UYBA Volley di Busto Arsizio. Tra le ragioni del suo ripensamento c’è sicuramente la voglia di mettere in difficoltà Davide Mazzanti, coach dell’Italvolley femminile, in ottica Olimpiadi di Tokyo. 

I Giochi infatti sono stati rinviati di un anno, a causa dell’emergenza Covid-19 e Francesca Piccinini, dall’alto della sua carriera, non ha smesso di credere nel sogno olimpico. Nel suo prestigioso palmares con la Nazionale azzurra figurano diversi successi, ma manca proprio una medaglia olimpica. 

Francesca gioca in serie A ormai da tantissimi anni, avendo esordito con la Carrarese nella stagione 1993/1994. In quegli anni, il volley femminile era più un fenomeno televisivo per bambini e bambine, dato che il movimento sportivo femminile aveva scarso seguito. L’esordio ufficiale in Nazionale arriva il 10 giugno 1995, nella partita persa per 3 a 1 contro gli Stati Uniti. Piccinini, assieme ad altre atlete della sua generazione, riesce a portare la Nazionale di volley ad altissimo livello, diventando una delle sportive più note nel panorama italiano. 

Difficile da dimenticare il sestetto base così composto: Maurizia Cacciatori in palleggio, Simona Gioli e Manuela Leggeri centrali, Elisa Togut opposto, Francesca Piccinini e Simona Rinieri schiacciatrici. Queste ragazze sono riuscite a raggiungere il bronzo agli Europei di casa nel 1999, l’argento agli Europei di Bulgaria nel 2001 e di Croazia nel 2005, l’oro nella Coppa del Mondo in Giappone nel 2007, l’oro nella Grand Champions Cup in Giappone nel 2009 e l’oro agli Europei di Polonia sempre nel 2009. 

La vittoria più bella e più significativa è stata però quella ottenuta al campionato del mondo in Germania nel 2002. Grazie a questo trionfo, la schiacciatrice toscana e le sue compagne hanno ricevuto, infatti, dall’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Intanto, la carriera di Francesca Piccinini continua ad andare avanti anche a livello di club, con numerosi cambi di maglia. Nei primi anni di carriera passa per Reggio Emilia, Modena e Spezzano, poi vola in Brasile nel Paraná, dove otterrà un secondo posto nella Superliga brasiliana. Nel 1999, dopo il bronzo europeo con la Nazionale, torna in Italia e si trasferisce a Bergamo, squadra in cui militerà fino al 2012, diventandone capitano e leader indiscusso. Qui riesce a vincere quattro scudetti, due coppe Italia, tre Supercoppe italiane, ma soprattutto cinque Champions League e una Coppa delle Coppe.

francesca piccinini

Nel 2012 torna a girare per l’Italia, giocando a Chieri Torino, a Modena e poi a Casalmaggiore, squadra con cui vince un’altra Champions League. Nel 2016 il trasferimento all’Agil di Novara, dove nella stagione 2018-2019 vince nuovamente la la Champions League, la settima in carriera. 

Oggi, Francesca Piccinini è ancora lì, in campo, nella sua Busto Arsizio, a lottare su ogni pallone, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera, cercando di insegnare tanto alle sue compagne più giovani. A 42 anni i suoi riflessi saranno leggermente meno pronti rispetto a qualche anno fa, ma se il coach Mazzanti avrà bisogno di una ricevitrice-schiacciatrice di fiducia e d’esperienza, il nome della Piccinini potrebbe anche tornare in lizza per Tokyo 2021: il sogno di una medaglia olimpica è ancora realizzabile.


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Daniele Compagno

Scrivo di Sport e Cultura e offro il mio apporto con impegno e costanza per la crescita e lo sviluppo di Eco Internazionale.