Polenta al Nord e mafia al Sud? No, Vie dei Tesori in tutta la Penisola

Di Simona Di Gregorio – Quando si parla di Italia, l’onda dei cliché la travolge; l’Italia è disoccupazione, l’Italia è la politica corrotta, l’Italia è la mafia del sud che è arrivata fino al nord, in Italia c’è l’immigrazione dall’Africa al sud, dal sud al nord, ma anche l’emigrazione da nord ancora più a nord.

C’è però anche chi questa Italia la ama, ci resta, la gusta ogni giorno a tavola e lotta per valorizzarla. Perfetti Idioti più folli dei pazzi di Lars Von Trier: tra questi c’è un gruppo di giornalisti e operatori culturali palermitani, convinti che le persone cambiano le città.

Pazzi, visionari che con questa folle fiducia hanno sfidato l’ignoranza per vincere la sfida della valorizzazione culturale attraverso uno dei più grandi Festival italiani mai creati per la promozione del patrimonio culturale, monumentale e artistico: Le Vie dei Tesori.

Per una volta da Palermo si è diffusa fino a Milano un’idea bella, innovativa che permette l’accesso a 400 luoghi di interesse artistico, storico, monumentale molto spesso chiusi o poco raccontati, sconosciuti e poco valorizzati. Dal Sud abbiamo portato al Nord una mega industria culturale e dall’Italia l’idea ha fatto eco fino in Oriente, tanto da attirare visitatori da tutto il mondo.

Il Festival ha creato un business di circa 3 milioni e ha contato più di 300 mila presenze. Divenuto parte integrante del programma istituzionale di Palermo Capitale della Cultura 2018, quest’anno sarà un progetto permanente grazie a partenariati pubblici e privati e ospiterà una varietà di progetti tra viaggi a tema, tour urbani ed educazione al patrimonio nelle scuole.

L’11esima edizione del Festival, come dichiara Laura Anello, presidente dell’associazione Vie dei tesori onlus ha visto un incremento di 50 mila visitatori in più e in occasione della notte bianca Unesco sono state 17mila le visite ai 9 monumenti del percorso arabo normanno.

Un protocollo d’intesa è stato sottoscritto con Manifesta 12, mentre il sito del Festival ha registrato 300 mila utenti unici e 4 milioni di pagine visitate, in 27mila dalla Cina oltre 811 mila dagli Stati Uniti e 2106 dalla Corea del Sud.

Dati davvero interessanti che hanno spinto gli organizzatori a trasformare il sito in un portale stabile di promozione turistica del patrimonio palermitano dove trovare informazioni utili tutto l’anno.

Degli oltre 3 milioni di euro generati dalla manifestazione Le Vie dei Tesori, circa 2 milioni e 619 mila compongono la spesa turistica tra alberghi, ristoranti, trasporti e shopping. Ammonta invece a 400mila euro la spesa per l’organizzazione e il marketing del festival.

Dei dati interessanti inoltre vengono forniti dall’ Otie, Osservatorio Turismo Isole Europee, il quale ha rilevato che il «60% dei visitatori non residenti sono donne, il 90% del totale sono escursionisti/turisti, il 7% studenti fuori sede e il 3% lavoratori fuori sede, per un tasso di gradimento del pubblico del 94%. Per il 44% del campione, il festival costituisce l’unica ragione della visita Palermo. 36 mila le persone che hanno scelto poi di visitare le 4 città siciliane Messina, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta».

Dei dati interessanti inoltre vengono forniti dall’ Otie, Osservatorio Turismo Isole Europee, il quale ha rilevato che il «60% dei visitatori non residenti sono donne, il 90% del totale sono escursionisti/turisti, il 7% studenti fuori sede e il 3% lavoratori fuori sede, per un tasso di gradimento del pubblico del 94%. Per il 44% del campione, il festival costituisce l’unica ragione della visita Palermo. 36 mila le persone che hanno scelto poi di visitare le 4 città siciliane Messina, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta».

Piccole soddisfazioni, in mezzo ai drammi del nostro stivale; un evento che fa sorridere tra le lacrime che ogni giorno purtroppo l’Italia ci fa versare. I ponti crollano e nessuno lo dimentica, ma c’è chi prova ancora a credere davvero che la gente cambia le città e cambiando piccole realtà si può cambiare uno Stato. Da Palermo ad oltre lo stretto, la cultura possa essere ciò che ci ha sempre resi un Paese unico da visitare, da assaporare e da conservare nel cuore in giro per il mondo.


2 commenti

I commenti sono chiusi