Storia della Festa del Mandorlo in Fiore di Agrigento

Dopo 4 anni di silenzio torna aperto al pubblico l’evento più atteso della primavera siciliana, giunta alla sua 74esima edizione: la festa del Mandorlo in Fiore di Agrigento. Ma come nasce questo importante momento di gioia e bellezza? 


Da 80 anni la Festa del Mandorlo in Fiore incanta la Sicilia con uno spettacolo naturale a cielo aperto, presentata al Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento. In quei primi giorni di marzo la città festeggia le tradizioni e il suo folklore, promuovendo numerose attività che celebrano l’arrivo della primavera

Consolidata come uno degli eventi più importanti del territorio Siciliano, oggi accoglie turisti da tutto il mondo e numerose collaborazioni con enti internazionali di rilievo, tra cui l’Unesco. Ma com’è diventato così importante nel corso degli anni? Tutto è partito da un’idea. 

La prima edizione della sagra del Mandorlo in Fiore

Nel 1934, nella sala d’elite dell’Hôtel des temples, alcuni nobili con spiccata creatività cominciarono a fantasticare su come festeggiare l’arrivo anticipato della primavera. L’idea era quella di realizzare una festa allegra e gioiosa, all’insegna del divertimento, sfruttando l’occasione per promuovere i prodotti agricoli locali, magari con il supporto di qualche commerciante. Tra quelle distinte persone era presente il Dott. Alfonso Gaetani, conte d’Osero di Naro, e l’ambasciatore di Francia, il conte Charles De Chambrun, innamorato della Sicilia: insieme diedero vita al progetto della Sagra del Mandorlo fiorito. 

Nel 1937 il conte Gaetani decide, per motivi logistici e di inclusione, di spostare la manifestazione ad Agrigento, essendo una città più grande rispetto a Nora e quindi con molto spazio per accogliere i tanti visitatori previsti.

Il 7 Febbraio di quell’anno si assiste alla prima sagra del Mandorlo in fiore ad Agrigento: l’evento tanto atteso fu accolto dalla pioggia, che per quanto suggestiva obbligò un piccolo cambio di programma, e le esibizioni previste con musica folkloristica e sfilate si spostarono al teatro municipale Regina Margherita. Nonostante ciò, quella giornata riscontrò molto successo, ed è a questo punto che si fa più marcata l’esigenza di promuovere non solo le bellezze del luogo, ma anche e soprattutto i prodotti tipici e l’economia locale, a partire dalle mandorle, ampiamente impiegate in tutta la Sicilia per piatti tipici e rimedi omeopatici. 

mandorlo in fiore festa

Il festival durante il periodo fascista

Alla prima dell’evento erano presenti numerosi membri delle autorità fasciste locali, che presero in gestione il festival dalla seconda edizione 1938 alla quarta del 1940, finché lo scoppio della seconda guerra mondiale ne impedirà l’organizzazione fino al 1948, gestita da nuove organizzazioni del luogo. 

La seconda edizione del festival verrà dato in mano a Francesco Sinatra, professore e intellettuale rinomato in città, che inviterà nel palinsesto non solo gruppi folcloristici in costume di Agrigento, ma anche da altre città siciliane come Catania, Messina e Palermo. 

Con la sfilata dei carri siciliani si assiste ad una apertura verso la terra tutta, e con la terza edizione del 1939, presa in carico dall’Ente Provinciale del Turismo con la collaborazione del Dopolavoro, la sagra viene iscritta al calendario regionale delle celebrazioni della primavera siciliana.  

Oltre ai carri allegorici, visto l’aumento di carovane automobiliste, sfileranno diversi autocarri decorati per l’evento in quella spianata del tempio Concordia. Viene proposta l’elezione di Miss Primavera e la prima giornata dell’auto nella Valle dei Templi, organizzata dall’automobile Club. 

Nella quarta edizione (e ultima gestita dall’organizzazione fascista) saranno introdotte numerose iniziative sparse nello spazio agrigentino, come viale della Vittoria e il giardino con il Monumento ai Caduti. Inoltre viene indetto il concorso per la “migliore vetrina” dove i negozianti possono dare il meglio di sé nelle decorazioni dei propri locali per l’evento. 

Viene organizzato anche un corteo con complessi musicali che partono da Piazza Municipio fino a Piazza Cavour, e tra la folla spiccavano un centinaio di giovani fascisti dell’Università di Palermo con le divise della GUF. Gruppi di musicisti, cantanti e danzatori allietano le ore e festeggiano la primavera offrendo uno spettacolo accattivante, che vide la partecipazione di circa 20.000 persone, tanto che le Ferrovie elaborarono degli sconti per l’evento, riducendo il costo del biglietto. 

Negli anni che seguirono lo scoppio della guerra, il Festival si fermò. 

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1939, terza edizione della sagra – Fonte: www.italiasiamonoi.it

La rinascita del dopoguerra

La quinta edizione che prese vita nel 1948, la prima post guerra, fu per gli agrigentini come una rinascita dopo l’evento devastante appena vissuto. Riprendono il concorso dei carri, la sfilata dei gruppi corali e la rassegna folk, aggiungendo alle attrazioni una gara podistica al tempio della Concordia. 

Continuano a crescere anche gli eventi paralleli, come il concorso “balcone fiorito” e la mostra del libro. Nel 1952, su iniziativa del Professore E. Lauretta, viene avviato parallelamente il Festival Internazionale del Folklore, affiancato alla Sagra del mandorlo, che richiamerà una grossa fetta turistica nella città siciliana. Negli anni successivi la giornata di festa dedicata si estenderà fino a durare una intera settimana e la sua fama a livello nazionale aumenterà a dismisura. 

Dal 1956 in poi, l’evento aprirà le porte anche ai partecipanti internazionali, che avranno modo di esibirsi e portare in scena le loro danze e costumi. A quel punto anche la Regione Siciliana metterà a disposizione dei finanziamenti da elargire ai partecipanti dell’evento. 

A questo punto lo spirito agricolo iniziale della Festa del Mandorlo in Fiore lascia spazio ad una versione più folkloristica e carica di messaggi di pace e fratellanza tra diverse popolazioni. Negli ultimi anni sono aumentate le collaborazioni e gli eventi paralleli legati all’inclusività e all’eguaglianza, supportata dalle collaborazioni con gruppi provenienti da ogni parte del mondo. 

Il festival oggi 

Dopo 4 anni di silenzio torna aperto al pubblico l’evento più atteso della primavera siciliana. Quest’anno l’evento è previsto dal 5 al 12 Marzo, insieme al consolidato festival internazionale del folklore e il festival “i bambini del mondo”, giunto alla ventesima edizione. Sono previste la fiaccolata dell’amicizia, l’accensione del Tripode al tempio della concordia,  concerti, parate e cooking show, laboratori per i più piccoli e tante altre attività, tra cui mercatini artigianali, i treni storici itinerari da Palermo ad Agrigento a Porto Empedocle, da vivere godendo della bellezza naturale della fioritura dei mandorli. Informazioni e biglietti sono disponibili su sul sito Fondazione FS.

In copertina Fonte FB – Foto di Fabio Cavasenna