Dal mondo spiegato da Huxley all’odierna “dialettica di regime”

Comunicazione per la pancia, da sempre un “must” nell’armamentario politico ad ogni livello. Impossibile non preoccuparsi se, partendo dal mondo raccontato da Huxley, si riesce a intravedere qualche analogia nello schema adottato da alcuni partiti nostrani.


Ne Il mondo nuovo di Aldous Huxley (“Brave New World”) viene descritta una società futura dove l’obiettivo principale è  quello di mantenere l’equilibrio sociale per un adeguato funzionamento degli organi governativi.  Trent’anni dopo la sua pubblicazione, lo stesso Huxley scrive una critica in forma di saggio filosofico del suo stesso romanzo. Ritorno al mondo nuovo, infatti, è una spaccatura su temi sociali contemporanei degli anni ‘60 con particolare riferimento alle forme governative. E un capitolo colpisce molto, quello riferito alla «superorganizzazione» nel quale la propaganda assume un ruolo importante. 

I dittatori si avvalgono di tre mezzi per poter convincere il popolo ad aderire al proprio progetto: iterazione, soppressione e razionalizzazione. Il primo mezzo consiste nel ripetere in maniera estenuante delle frasi fatte così da renderle vere; il secondo consiste nell’ignorare, non trattare, temi che potrebbero annullare le frase fatte; l’ultimo, invece, consiste nel razionalizzare emozioni e passioni per scopi personali.

Oggi, seppur con le dovute distinzioni e senza una dittatura, in Italia, ci troviamo davanti dei partiti (Fratelli d’Italia e Lega in primis) che utilizzano tutti i mezzi a loro disposizione per diffondere messaggi – nella maggior parte dei casi falsi o incompleti – per raggiungere i propri scopi personali, per toccare le corde emotive del popolo così da ottenere una risposta meno ragionata, e quindi non elaborata con la mente, bensì con la pancia.

Esempi lampanti di questi giorni sono la discussione del Ddl Zan e la possibilità di intensificare l’utilizzo del Green Pass. Le critiche mosse dagli esponenti di partiti sopracitati fanno costantemente leva sull’emozione della persona, sulla pancia, come si dice generalmente. È la dimostrazione di come la comunicazione dei principali partiti sovranisti non sia tanto differente dalla comunicazione adottata dai regimi totalitari. C’è da preoccuparsi.

Un altro aspetto da tenere bene a mente, e che lo stesso Huxley approfondisce nel suo trattato, è la libertà di stampa. Generalmente si pensa che la libertà di stampa sia appannaggio degli organi governativi dei paesi socialdemocratici. Ma anche dove la libertà di stampa sembra essere difesa e garantita, in realtà il controllo statale è concreto. 

Oggi le più grandi testate giornalistiche accedono a finanziamenti pubblici o privati ma solo nella condizione in cui la loro produzione giornaliera sia accettata dei partiti più in vista nei sondaggi di quel momento. In programmi televisivi, nei talk show, i personaggi politici fanno un carosello in base agli umori del momento. Non a caso, in questi giorni si può notare una massiccia presenza di esponenti di Fratelli d’Italia in molti programmi televisivi oltre che tra le sponsorizzazioni all’interno dei social media.

I senatori e i deputati che utilizzano i mezzi pubblici di informazione, che dal canto loro gli danno spazio per poter ottenere maggior visibilità, colgono l’occasione per diffondere le proprie idee che, generalmente, riescono ad agitare la pancia degli ascoltatori su temi di per sé poco influenti per l’organizzazione statale. 

I “comunicatori alla pancia” non discuteranno mai in maniera approfondita di fisco, di giustizia, di rapporti europei, argomenti troppo specifici per poter essere compresi ai più e allora decidono di non parlarne, di ignorare le questioni e di spostare l’attenzione sempre su quei temi emotivi mettendo di mezzo generalmente religione, famiglia e bambini

Negli ultimi giorni si sta assistendo a dichiarazioni e prese di posizione al limite della fantascienza: i «ciccioni» come categoria al limite della discriminazione, la Giornata per l’eterofobia, l’imposizione di genitore 1 e genitore 2. Queste dichiarazioni trovano spazio laddove sia stata martellante una narrativa deformata volontariamente degli esponenti dei partiti sovranisti, capace di attecchire in molti ascoltatori evidentemente sovraccaricati. 

La comunicazione è una scienza estremamente affinata ormai dai tempi di Goebbels. In fondo non è cambiato molto: ancora oggi, le urla, l’atteggiamento arrogante, l’attacco al potere e ai massimi sistemi sono le caratteristiche di una condotta politica che vuole ottenere consensi. Cosa accadrà nel momento in cui questi movimenti politici prenderanno responsabilità governative, giustificati dalla maggior parte della popolazione, ancora nessuno può saperlo. La storia ci insegna che spesso i fenomeni sono ciclici, cambiano forma ma i contenuti restano stabili.

Francesco Lo Secco


Immagine in copertina Brave New World Darcy Moore