Concerti, cinema, spettacoli ed eventi. L’era in cui si balla a distanza

 

Cosa succede agli eventi che vivono di masse e socialità condivisa? Le regole di distanza anticovid potrebbero schiacciarli economicamente.


Dopo oltre tre mesi di lockdown, finalmente a partire dal 15 giugno, arriva il via libera a spettacoli dal vivo e cinema seppur con regole molto ferree. Sono state stabilite tredici prescrizioni anti Covid: su tutte è previsto il distanziamento sociale anche tra gli attori, obbligo di mascherine e posti limitati ed assegnati a massimo 200 persone al chiuso e 1000 all’aperto, oltre al divieto di somministrazione di cibo e bevande. Quasi irrealizzabile quindi la ripartenza per teatri di prosa e lirici al chiuso e sale concerto, come per tutte le piccole realtà che a queste condizioni non riuscirebbero a sostenersi economicamente.

Tutti i festival e i grandi eventi previsti per quest’estate sono già stati annullati; Assomusica, l’associazione tra i produttori e gli organizzatori di spettacoli di musica dal vivo che raggruppa le principali agenzie di eventi live, con il manifesto Estate 2020 Insieme ci fermiamo, Estate 2021 insieme ripartiamo, ha posticipato tutti i grandi eventi alla prossima estate. 

In controtendenza alcune agenzie indipendenti stanno valutando la possibilità di realizzare tour estivi, ovviamente nel rispetto delle regole, pensando ad eventi in location lontane dalle grandi città, una opportunità per provare ad offrire qualcosa di nuovo ed un importante segnale di ripartenza per i lavoratori dello spettacolo che si trovano spesso tagliati fuori da ogni forma di sostegno; infatti sono state numerose in questi giorni le iniziative di protesta in varie piazze italiane per chiedere al governo maggiore supporto e un tavolo di confronto per un comparto che è sicuramente tra quelli maggiormente colpiti dall’emergenza. 

L’AGIS, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo e altre associazioni di categoria, hanno intrapreso un confronto collaborativo con Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, criticando aspramente la inattuabilità delle misure previste e proponendo soluzioni alternative.

Non più rosea la situazione per le sale cinematografiche che sembrano indirizzate verso la non riapertura, anche se la data di riapertura è stabilita; i protocolli vengono considerati insostenibili dal punto di vista economico per i gestori, come per i produttori e i distributori.

Le produzioni audiovisive stentano a ripartire e dovranno fare i conti con problemi di costi legati ai tempi di produzione che si allungano inevitabilmente e difficoltà assicurative per il rischio Covid. Distribuire un film in queste condizioni risulta un rischio non percorribile, accentuato dalla ovvia mancanza di certezza per i prossimi mesi. 

Durante il periodo di chiusura molti film sono stati lanciati direttamente sulle piattaforme streaming generando il timore che in futuro si tenti di scardinare le “finestre distributive” che garantiscono la visione esclusiva in sala per un periodo di tempo prima che i film vengano distribuiti su altri canali. Già da qualche anno film pensati per il grande schermo hanno visto ridurre il loro passaggio nelle sale cinematografiche a qualche giorno, per essere subito dopo lanciati nelle piattaforme. Il potenziale rafforzamento dell’offerta streaming non è da considerare in assoluto nemico delle sale cinematografiche: in questo periodo di stop forzato ha consentito al cinema di arrivare al suo pubblico evitando che venisse intercettato dalla pirateria.

Seppure molte sale cinematografiche non riapriranno a breve per una scelta autonoma, saranno comunque numerosi i proiettori accesi nell’estate 2020: alle arene estive, che speriamo possano rivivere i fasti del passato, si affiancano numerose iniziative per portare cinema e spettacoli nelle piazze. In molte città italiane si pensa al ritorno del cinema visto comodamente seduti nella propria auto: il drive-in potrebbe essere una soluzione sicura e facilmente attuabile per non farci mancare in fascino del grande schermo.

Oltre gli eventi musicali, teatrali e cinematografici ritornano anche le discoteche, ma un po’ più tardi, il 15 luglio. Ovviamente l’esperienza avrà tutto un altro sapore. Bisognerà contingentare gli accessi in modo da garantire la possibilità di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone e due metri tra chi si trova in pista da ballo. Si potrà ballare solo all’esterno e negli ambienti chiusi sarà necessario indossare la mascherina, con accesso previa prenotazione. L’affollamento al bancone bar sarà assolutamente vietato, come vietata la consumazione fermi al bancone. Il servizio guardaroba sarà sempre attivo ma gli indumenti lasciati in custodia saranno inseriti nelle buste in massima sicurezza, i banconi verranno igienizzati frequentemente e sarà garantito il ricambio d’aria dentro la struttura. Come in tantissimi luoghi iperfrequentati, all’ingresso sarà presa la temperatura che dovrà essere inferiore ai 37,5 gradi. Quindi riprendiamo il nostro tempo post lockdown  e torniamo anche a ballare, ma sempre a distanza, come in ogni cosa.