Maria Jervolino, la cattolica di un altro pianeta
Di Simonetta Viola – Maria De Unterrichter in Jervolino nasce a Ossana, in provincia di Trento, il 20 agosto del 1902. In seguito allo scoppio della Prima guerra mondiale, è costretta a spostarsi a Innsbruck, dove intraprenderà gli studi classici che ultimerà dopo la fine della guerra presso il liceo classico Prati di Trento.
Dopodiché, prosegue gli studi presso la facoltà di Lettere a Roma ed è proprio qui che inizia a crescere la passione per la politica, che la spingerà a diventare Presidentessa Nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) dal 1925 al 1929. Successivamente diverrà Presidentessa Nazionale anche dell’Unione Donne Cattoliche.

Nel 1930 sposa il napoletano Angelo Raffaele Jervolino (da quel matrimonio nascerà la futura politica italiana Rosa Russo Jervolino). E proprio a Napoli vivrà i momenti tragici della Seconda Guerra Mondiale. Fortemente antifascista, insieme al marito mantiene segretamente i rapporti con gli ambienti laici e cattolici che si oppongono alla guerra: per questo motivo, per molti anni risultano essere sorvegliati speciali della polizia e molte delle loro attività vengono intralciate. Finita la guerra vengono entrambi eletti alla Costituente.
A Maria De Unterrichter viene assegnato il collegio elettorale di Matera e Potenza e successivamente il partito (la Democrazia Cristiana) la trasferisce nel collegio di Salerno (Avellino) e Benevento. Al contempo viene eletta responsabile delle donne del partito della DC. In quegli anni i rapporti erano fortemente regolati, la presenza essenziale e il contatto con il territorio fortissimo.
Negli anni da parlamentare Maria Jervolino ricopre un ruolo fondamentale anche nella gestione delle questioni di politica estera: grazie alla conoscenza del territorio della sua regione d’origine, alla conoscenza del tedesco e all’ottima reputazione in ambiente diplomatico, riesce a gestire perfettamente le difficili trattative che precedono gli accordi De Gasperi/Gruber.
Fu la prima donna al Governo nel Ministero della Pubblica Istruzione: in un periodo in cui l’analfabetismo femminile e l’abbandono scolastico in giovane età era molto diffuso, Maria De Unterrichter si trova a dover far i conti con una modernizzazione delle infrastrutture e delle metodologie di apprendimento nella scuola pubblica. Appassionata e fervente sostenitrice del metodo Montessori, cresce e si intensifica in questi anni l’interesse per l’educazione e la tutela dei diritti dell’infanzia.
Maria De Unterrichter trascorre i suoi ultimi anni di vita in giro per il mondo, dall’India al Venezuela, dall’Europa all’America. Assume il ruolo di Vice Presidente dell’Associazione Montessori Internazionale (AMI) e la presidenza mondiale dell’OMEP, l’organizzazione dell’UNESCO per l’educazione prescolastica. Profondo il suo impegno e il suo interesse per l’Europa e per lo sviluppo delle sue istituzioni.
«Le donne che vogliono l’Europa come entità culturale e umana devono essere vivamente coscienti che senza di loro, senza l’adesione e la collaborazione di ciascuna una comunità che fosse solo sulla carta e non nei cuori non può sopravvivere»: queste le parole migliori per rendere omaggio a una delle madri costituenti.