Ai confini del mondo: la scoperta della Nuova Zelanda Europea

Di Felicia Modica – Fin dalle elementari ci narrano la nostra Storia. Studiamo di come i Sumeri coltivarono la Mesopotamia, i Greci inventarono la Filosofia e l’Impero Romano diede i natali alla nostra Civiltà. Siamo tutti cresciuti al ritmo dei cantanti Americani e circondati dai pregiudizi sull’Oriente, abbiamo studiato le guerre mondiali fino alla nausea ma, in fondo, ci siamo mai veramente chiesti cosa succeda al di sotto dell’Equatore?

…Sarà vero che le persone lì camminino a testa in giù? L’esperienza da tirocinante al National Center for Research on Europe (NCRE) – Dipartimento alla University of Canterbury della città di Christchurch – ha contribuito a darmi una prospettiva totalmente nuova in merito; andare dall’altra parte del mondo per fare Ricerca Accademica su Europa ed Unione Europea può suonar di per sé strano, se poi ti ritrovi davanti ragazzini del liceo con una tagliente conoscenza di ciò che accade a casa tua… è davvero bizzarro.

Tra le attività di mia competenza infatti, una mi colpì: il Model European ParliamentStanno prendendo piede in Italia ormai da qualche anno i cosiddetti Model United Nation: delle simulazioni che coinvolgono sempre più giovani studenti liceali e universitari in brevi conferenze formative a carattere internazionale. La struttura dei MUN è quella di un vero e proprio “gioco di ruolo” a carattere educativo: ogni partecipante assume il ruolo di Delegato di un Paese Membro dell’ONU, avendo l’obbligo di attenersi ad una coerente rappresentazione delle posizioni   ufficiali dello stesso all’interno di uno degli Organi parte dell’istituzione internazionale; l’obiettivo finale è quello di stilare un documento ufficiale (Risoluzione) frutto degli argomenti d’attualità affrontati sia nell’ambito del dibattito tenutosi nel proprio comitato, che poi all’interno della Sessione Plenaria finale.

La supposta consapevolezza dell’inevitabile e assoluta ignoranza dei liceali Neozelandesi circa l’Europa nella sua struttura, funzione e vicissitudini sarebbe un sentimento comune in tutti noi presunti Europei: in realtà non c’è nulla di più superficiale. 

Tra il 19 ed il 21 Agosto di quest’anno, la città di Auckland ha tenuto – sponsorizzata dal NCRE e da UN Youth – il suo primo Model European Parliament, di cui la sottoscritta ha partecipato in funzione di Topic Expert all’interno della Commissione su Eguaglianza di Genere e Diritti Umani. L’evento – interamente gestito ed organizzato da studenti universitari – ha previsto un programma fitto, composto da eventi educativi e di svago per i giovani studenti, che hanno avuto modo di imparare divertendosi.

La struttura del Model si differenziava da quella classica delle simulazioni delle Nazioni Unite assegnando agli studenti – assieme al Paese Membro – anche uno dei Partiti Europei di maggiore rilevanza: accanto ai meeting delle Commissioni si sono susseguiti anche quelli di Partito, con un breve workshop sul ruolo della Brexit d’intermezzo, per poi terminare con la Sessione Plenaria ed il testo finale della Direttiva.

L’enorme interesse dei ragazzi, accompagnato ad un grado di competenza e senso critico farebbe invidia a gran  parte  degli  studenti  del  nostro continente i quali ignorano cosa rappresenti l’UE e quali siano le sue possibilità per migliorare il futuro, soprattutto dei nostri figli. Questa dovrebbe esser considerata una grande   lezione   d’umanità capace di far riflettere tutti noi. 

Ciò  che conta infatti, non è se questi ragazzi ai confini del mondo diventino o meno  futuri  Membri del Parlamento Europeo risolvendo le spinose questioni che ci riguardano, piuttosto l’imprescindibile importanza del confronto con l’Altro che loro possono insegnarci.

L’altro per quanto lontano o differente esso sia attraverso l’analisi delle sue esperienze politiche, economiche e sociali diventa un baluardo nel costante miglioramento delle proprie istituzioni riuscendo, in definitiva, a costruire un mondo senza barriere, dove sentirsi cittadini di un unico mondo è non solo possibile ma anche concretamente realizzabile.