Luna Nera: la caccia alle streghe al tempo dei social

“Deficiente”, “Hai le tue cose?”, “Brutta puttana” “Stai sempre con le gambe aperte”, “Gallina”, “Sei una cagna”. Le parole bruciano come il fuoco, ma non la pelle, corrodono dentro. Netflix, per presentare la nuova serie made in Italy Luna Nera, ha costruito un rogo moderno in Piazza XV Aprile a Milano, visitabile dal 31 Gennaio al 5 Febbraio. 

Benché la serie tratti della caccia alle streghe nella sua accezione storica, l’installazione accende i riflettori sull’odio e la stigmatizzazione femminile, che a mille anni di distanza non sembra essersi placata.  «Un tempo le donne venivano bruciate in piazza. Oggi l’odio le perseguita online» recita il totem luminoso accanto al rogo. Ha una forma diversa, più subdola questa violenza. Si nasconde dietro uno schermo, i corpi feriti sono meno, anche se non pochi, (il femminicidio ha mietuto sei vittime solo la scorsa settimana in Italia), le anime scosse sono di più.

Luna Nera, la serie italiana su Netflix – Federica Agrò © per Eco Internazionale

Netflix, in collaborazione con Parole Ostili, progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole, infiamma le frasi che sui social vengono scritte con troppa facilità, le illumina di rosso sangue e ne crea un vortice attorno al visitatore. Perché se una parola può non ferire, dieci, cento, mille, aprono squarci insanabili.

L’installazione milanese di Netflix e Parole Ostili – Federica Agrò © per Eco Internazionale

L’installazione vuole aprire gli occhi su un fenomeno troppo ignorato, la violenza delle parole, ma cerca anche di agire contro di esso. Le frasi che tappezzano le pareti al led sono commenti ancora esistenti sul web, individuati da un’intelligenza artificiale, e possono essere segnalati dalla postazione che vi è all’interno del rogo, maggiore è il numero di segnalazioni, più alta è la probabilità che il commento venga eliminato definitivamente dal social di origine.

Non è la prima volta che a Milano viene esposta un’installazione che denuncia le ferite inferte alle donne, che esse siano visibili o nell’anima oggettificandole e distruggendole nella loro essenza.

Abbiamo visitato l’istallazione domenica 2 febbraio e l’affluenza era imponente, sia uomini che donne sono stati attratti dal messaggio e hanno partecipato attivamente a quest’iniziativa di denuncia. Sicuramente un’esperienza da non perdere se vi trovate a Milano entro il 5 febbraio!


Fotografie e video di Federica Agrò e Greta Caputo