Eco Culturale

A ciascuno il suo

Di Alice Antonacci – Martedì pomeriggio si è tenuto un incontro presso la Libreria Modus Vivendi, sita nei pressi di via Libertà, a Palermo. Un modo per perpetrare la memoria di questo grande scrittore, tra le più grandi figure del Novecento.

Oggi, che ci troviamo a scrivere, è un giorno non indifferente e del resto a noi gli indifferenti non piacciono molto. Non è un memoriale, solo il tentativo di rispondere a quelle – tante – domande che rimangono irrisolte alla luce di una scomparsa di una persona cara. Questo era, è e sarà, se vi pare, Leonardo Sciascia.

Difficile dire chi fosse questa persona, questo personaggio, per usare un termine alla Pirandello, suo conterraneo. Proviamo a chiederci cosa sia rimasto di personaggi di questo spessore che hanno dato lustro alla Sicilia. Chiediamoci se sia stato adeguatamente riconosciuto e il suo messaggio sia giunto a destinazione.

Forse, come molti profeti, ha provato solo a farcelo scorgere. Lentamente, come si sorseggia un bicchiere di vino, anche questo uno dei suoi testi (“Il Mare Color del Vino”). Domande irrisolte, come molte di quelle che nascono in Sicilia e come i sogni che in sicilia si fanno e viene da chiedersi se si avvereranno.

Ma il fatto non è sapere se si avverano. Il fatto è credere, sognare, sperare che, forse, di spazio ce n’è ancora. Fare come la ginestra, come il fiore di loto, che nonostante le avversità vivono e ci regalano uno spettacolo senza pari.

Tutte queste domande vengono in mente guardando ad una figura che ha riempito di parole non solo diverse pagine di giornale o di libri ma una città intera. Ciò che davvero conta è capire quali sono le domande che vogliamo porci e riflettere sul ruolo che vogliamo avere o che vogliamo le cose abbiano per noi. Non sappiamo ancora cosa ci riserverà il destino e potremmo non saperlo mai. Non sappiamo molte, moltissime cose.

A volte ci piacerebbe non vedere. A volte vorremmo scappare. Altre volte ci rendiamo conto che forse aveva ragione uno di quei rocamboleschi personaggi, di film o libri e che occorre fermarsi e riflettere. Dopo aver compiuto diversi giri, fatto tentativi, come Candido, potremmo giungere alla dolceamara conclusione che ‘viviamo nel migliore dei mondi possibili’, più o meno.


Alice Antonacci

Mi piace guardarmi attorno, capire come si muove il mondo in cui vivo, e scriverne.