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La Festa della donna, le origini dell’8 marzo e del suo fiore simbolo

La Giornata internazionale della donna, conosciuta anche come Festa della donna, si festeggia l’8 marzo, e ci sono tante cose che non si conoscono di questa ricorrenza. Ad esempio, la concezione errata che la festa sia stata dedicata alle 129 donne rimaste di un incidente nei primi del Novecento.


Possiamo asserire con certezza che la ricorrenza della Giornata internazionale della donna, meglio conosciuta come Festa della donna, è un evento che ci mantiene ancorati ad un unico obiettivo: l’emancipazione femminile. Una ricorrenza che mantiene il focus sulle sempre presenti – purtroppo –disparità di genere, soprattutto in ambito lavorativo. Una giornata che, anno dopo anno, si rafforza di significato e speranza anche in ambito sociale, dato il sempre più elevato numero di vittime di violenza di genere. 

Siamo erroneamente convinti che per la Festa della donna ci sia sempre stata la data dell’8 marzo. In realtà, le origini della ricorrenza emergono dai primi del ‘900. La volontà di istituire un giorno dedicato alle donne può essere collocato nel 1907, quando a Stoccarda dal 18 al 24 agosto, si svolse il quinto Congresso della seconda Internazionale socialista. Eventi in cui si discusse molto di suffragio universale e al termine dei quali fu istituito l’Ufficio informazione delle donne socialiste. 

festa della donna, storia delle donne socialiste

Nel febbraio 1908, Corinne Brown, personaggio di spicco del movimento socialista americano, presiedette alla conferenza di partito di Chicago che venne ribattezzato Woman’s Day. In questo meeting vennero affrontati i temi sullo sfruttamento delle operaie da parte dei datori di lavoro, le discriminazioni di genere e diritto di voto. Ed è da questo evento che dall’anno successivo si scelse il 28 febbraio come prima Giornata Internazionale della donna

A Copenaghen invece nel 1910, l’Internazionale socialista, proclamò la prima Giornata della Donna a livello Internazionale, sempre a sostegno dei diritti della donna e sempre con l’obiettivo di ottenere il suffragio universale. Furono convocate cento donne da 17 paesi differenti, ed in questa riunione non venne fuori una vera e propria data definitiva. Dunque l’anno dopo la prima Giornata della Donna si svolse il 19 marzo in Germania, Austria, Danimarca e Svizzera: alle manifestazioni parteciparono un milione di persone.

Ma quando venne fuori la data dell’8 marzo? Era il 1914 quando questa data cominciò a diventare stabile. Avvenne in seguito ad una serie di incontri che le donne organizzarono per protestare contro la violenza della guerra in corso e solidarizzare con le donne russe, che l’anno precedente, nel 1913, avevano celebrato la loro prima Giornata internazionale della Donna nell’ultima domenica di febbraio. 

Così nel 1917, davanti a milioni di soldati morti, le donne russe scelsero l’ultima domenica di febbraio, per proclamare lo sciopero sotto il grido di “pane e pace”. Pochi giorni dopo lo Zar abdicò e il governo provvisorio concesse il diritto di voto alle donne. Era il 23 febbraio secondo il calendario utilizzato a quel tempo in Russia, l’8 marzo secondo quello gregoriano di tutti gli altri Paesi.

mimosa, simbolo della festa della donna in Italia

La Festa della donna oltre ad avere ormai per tradizione la data dell’8 marzo, ne ha anche un simbolo floreale, ovvero la mimosa. Per quanto riguarda l’Italia, la Festa della donna cominciò ad essere celebrata ogni anno dal 1946, e il primo fiore simbolo fu la violetta, per via delle sue radici legate alla sinistra europea. Ma molti rappresentanti del PCI si opposero, perché la violetta era un fiore costoso per la classe operaia e difficile da trovare in Italia.

La scelta del famoso rametto giallo, la mimosa, la dobbiamo a due donne: Rita Montagnana, antifascista che aveva preso parte alle lotte partigiane, e Teresa Mattei, militante comunista, che proposero il rametto di mimosa come appunto simbolo della forza, luminosità ed energia delle donne. La scelta cadde sulla mimosa anche perchè è uno dei primi fiori a sbocciare a inizio marzo, ed era molto economica. «Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne che è anche il fiore che i partigiani regalavano alle staffette», come disse Teresa Mattei.

La Festa della donna o Giornata internazionale della donna, ha più senso che mai, soprattutto oggi, come un fortissimo richiamo alla lotta contro le disparità ancora presenti e ai diritti fondamentali sul proprio corpo.

Ben vengano anche le piccolezze, come gli ingressi gratuiti nei musei di molte città, il focus dei media incentrato sulle questioni femminili, a scapito di altri, meno importanti, come ad esempio l’iniziativa del comune di Genova e Regione Liguria, che ha promosso tre nuovi gusti di gelato per festeggiare l’8 marzo. Si tratta di gusti che associano alla figura della donna il concetto di “meraviglia”, e dunque via a Val d’Oro e Ibisco, dalle soleggiate terre del sud alle vette delle dolomiti, Women e Primavera in rosa.

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