andamento economia europa

Occupazione e inflazione europea e nazionale: buone notizie?

Eurostat e Istat hanno rilasciato nuovi dati sull’andamento del mercato del lavoro e sull’inflazione. Analizziamoli nel dettaglio.


Come sempre all’inizio di un nuovo trimestre e di un nuovo mese, gli istituti di statistica europeo e nazionale rilasciano i propri dati sull’andamento del mercato del lavoro e sull’andamento dell’inflazione. Finalmente le notizie non sono cattive.

Iniziamo analizzando i dati rilasciati a livello europeo, precisando come questi siano raccolti su base mensile dai vari istituti di statistica nazionali, per essere successivamente aggregati e rilasciati da parte di Eurostat. Tale procedura permette di fotografare la situazione complessiva sia dell’Eurozona che dell’Unione nel suo complesso. Più avanti nell’articolo vedremo nel dettaglio i dati nazionali rilasciati dall’Istat.

Per quel che concerne i dati europei, partiamo analizzando il quadro dell’inflazione. Esso è ben delineato dai dati presentati nella tabella acclusa nel comunicato rilasciato dall’Istituto di Statistica Europeo.

dati europei, occupazione mercato del lavoro e inflazione

Come è ben chiaro dalla tabella in alto, la dinamica dell’inflazione risulta in lieve calo, passando dal 2,6% del mese di febbraio al 2,4% del mese di marzo. L’unico settore in controtendenza, che mostra una discreta persistenza dell’inflazione, è quello dei servizi, dove quest’ultima è stabile sul mese di febbraio rimanendo al 4%.

Anche il mercato del lavoro europeo mostra una relativa stabilità. Il dato sulla disoccupazione dell’Unione si conferma al 6% stabile sia rispetto al primo mese del 2024 che rispetto al febbraio 2024. La stessa dinamica è rinvenibile a livello di Eurozona, dove il tasso di disoccupazione di febbraio è rimasto stabile al 6,5% rispetto a gennaio e in lieve calo dal 6,6% su base annuale.

Notizie peggiori provengono dal dato della disoccupazione giovanile, dove il dato congiunturale si mostra stabile sia a livello di Unione nel suo complesso (dal 14,6% di gennaio al 14,6% di febbraio), sia al livello di Eurozona (dal 14,9% di gennaio al 14,8% di febbraio). A livello tendenziale, però, il dato è in netto peggioramento, essendo il valore della disoccupazione del febbraio 2023 al 14,1% sia per l’Europa a ventisette che per la zona Euro.

Il dato della disoccupazione distinta in termini di genere mostra una buona stabilità sia in prospettiva congiunturale che tendenziale, sia a livello di Unione che di Eurozona.

andamento economia europa, inflazione e occupazione mercato del lavoro

Analizzando l’andamento del dato italiano rispetto a quello europeo, si notano alcune differenze. Innanzitutto l’inflazione si mostra in crescita, passando dallo 0,8% del mese di febbraio all’1,3% del mese di marzo: una crescita secca di mezzo punto. Questa crescita è il prodotto di un minore calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (dal -17,2% di febbraio al -10,3% di marzo) e regolamentati (dal -18,4% di febbraio al -13,8% di marzo) e dalla crescita dei prezzi dei servizi di trasporto passati dal 3,8% di febbraio al 4,4% di marzo. L’inflazione di fondo si mostra stabile, passando dal 2,3% di febbraio al 2,4% di marzo. 

Il dato che sorprende in positivo riguarda il mercato del lavoro nazionale nel mese di febbraio: il dato sull’occupazione, infatti, si mostra in miglioramento. Gli occupati crescono dello 0,2% su base congiunturale, portando il dato complessivo di occupazione al 61,9%. 

Anche il tasso di disoccupazione cresce dello 0,2% su base mensile, portandosi al 7,5% a causa dell’aumento delle persone in cerca di lavoro che coinvolge tutte le classi di età e tutti i generi. La disoccupazione giovanile si attesta al 22,8%, in crescita dello 0,7% sul mese precedente. Su base tendenziale, quindi su febbraio 2023, il tasso di occupazione è cresciuto dello 0,8%. 

Come è possibile osservare dai dati europei e nazionali analizzati, la condizione economica delle due realtà è stabile o in lieve miglioramento. Il dato in calo sull’inflazione a livello continentale lascia ben sperare su un inizio di allentamento, già dal secondo semestre dell’anno, della politica monetaria restrittiva imposta dalla Banca Centrale Europea (BCE), che tanto peso sta avendo sulla crescita del prodotto interno lordo della zona Euro. 

La dinamica anomala, soprattutto in chiave nazionale, è quella che riguarda l’occupazione. Una crescita dell’occupazione, solitamente, è un buon volano della crescita economica: maggiore occupazione significa maggiore domanda, che comporta un miglioramento del Pil. L’anomalia in questo caso è un andamento del Pil abbastanza stagnante, come analizzato in precedenza, rispetto ai numeri record sull’occupazione che si stanno registrando. Una possibile spiegazione di questo andamento potrebbe provenire da una diminuzione della produttività del lavoro.

Questa interpretazione potrebbe essere quella corretta, soprattutto considerando la fase economica che stiamo attraversando. L’economia globale mostra un sempre maggiore riflusso del fenomeno della globalizzazione, con la tendenza ad accorciare la catena della produzione, riportando fette di produzione all’interno dei confini nazionali o, quantomeno, in aree meno soggette a tensioni geopolitiche o commerciali. Questa tendenza ha, però, come contraltare negativo una diminuzione dell’efficienza della produzione e, quindi, un plausibile calo della produttività. Le analisi economiche sulle dinamiche di questi mesi potranno confermare questa ipotesi o suggerire nuove chiavi di lettura.

... ...