Consiglio europeo, le conclusioni sul QFP 2021-2027

Nelle giornate del 14 e 15 dicembre, il Consiglio europeo ha discusso diversi punti, tra cui la revisione intermedia del QFP 2021-2027.


Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), com’è noto, è essenziale per il corretto espletamento della funzione di bilancio all’interno dell’Unione Europea (UE). Nel dettaglio, il QFP mira ad assicurare l’allineamento delle spese da sostenere alle priorità politiche dell’UE, a incrementare la prevedibilità delle finanze comunitarie per i co-finanziatori e i beneficiari, a semplificare l’adozione del bilancio annuale dell’Unione medesima, nonché a fissare i massimali o limiti delle uscite relativa ai singoli esercizi annuali.

Ogni singolo QFP si riferisce ad un periodo settennale: quello attualmente vigente copre la fascia di tempo 2021-2027. Va precisato, tuttavia, che tale strumento finanziario presenta una connotazione diversa rispetto ai precedenti quadri, poiché esso risulta parte di un pacchetto più ampio, al cui interno è incluso anche il piano di ripresa e resilienza predisposto dagli Stati membri UE nell’estate del 2020 per fronteggiare la crisi pandemica da COVID-19, ossia il Next Generation EU (NGEU).

In tale prospettiva, la combinazione di entrambi gli strumenti – QFP e NGEU – determina un ammontare, espresso in termini monetari, pari a 2.020 miliardi di euro, di cui 1.216 a titolo di bilancio UE a lungo termine e 807 circa – a prezzi correnti – quali fondo di ripresa. Si tratta di una somma attraverso cui l’UE mira a rafforzare la propria resilienza, supportando le diverse priorità che compongono la relativa agenda politica, tra cui la trasformazione digitale e la transizione verde.

I settori di intervento del QFP 2021-2027

Le risorse monetarie in cui si articola il QFP 2021-2027 sono destinate a diversi settori di spesa a prezzi correnti, secondo quanto approvato e adottato rispettivamente dall’Europarlamento e dal Consiglio dell’UE nel dicembre del 2020, attraverso la procedura prevista dall’art. 312 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Nello specifico, tali settori di intervento sono: mercato unico, innovazione e agenda digitale; coesione, resilienza e valori; risorse naturali e ambiente; migrazione e gestione delle frontiere; sicurezza e difesa; vicinato e resto del mondo; pubblica amministrazione europea.

Allo stesso tempo, il bilancio UE a lungo termine svolge un importante ruolo nel finanziamento di specifici programmi di spesa, volti a rafforzare l’Unione in relazione alle sfide presenti e future e ai rispettivi effetti. Basti pensare, a titolo di esempio, al programma “Europa Digitale”, che mira a facilitare la promozione, la diffusione e l’adozione su larga scala di particolari tecnologie, quali gli strumenti di cybersicurezza all’avanguardia e le applicazioni di intelligenza artificiale; oppure, si pensi al programma “Orizzonte Europa”, relativo ai settori dell’innovazione e della ricerca; o, ancora, al programma “EU4Health” in ambito sanitario.

Nell’ottica di incrementare l’efficacia e l’effettività del QFP, il bilancio UE a lungo termine presenta altresì, quale suo connotato fondamentale, il carattere della flessibilità. Nel dettaglio, al fine di accrescere la capacità di finanziare quelle spese impreviste che non potrebbe essere coperte altrimenti, soprattutto in caso di emergenze e crisi.

Parlamento europeo

La revisione del QFP 2021-2027

Dalla sua relativa adozione, il bilancio UE a lungo termine per il periodo 2021-2027 ha subito le conseguenze delle varie sfide che si sono presentate verificate negli ultimi anni, in particolare modo gli effetti prodotti dal conflitto russo-ucraino, così come i mutamenti concernenti l’inflazione e i tassi di interesse. Proprio in relazione a quanto sopra precisato, la Commissione europea ha presentato lo scorso 20 giugno tre proposte legislative per rafforzare il QFP, messo a dura prova dalle emergenze umanitarie, economiche e sanitarie che hanno caratterizzato – e che continuano a caratterizzare – il contesto geopolitico globale.

Nello specifico, da un lato l’Istituzione comunitaria sopra richiamata ha suggerito la creazione di uno strumento per l’Ucraina di 50 miliardi di euro per il periodo 2024-2027, avente quale obiettivo garantire un supporto a tale Paese nel sostenere la propria ripresa, ricostruzione e modernizzazione. Dall’altro, la Commissione europea ha proposto il rafforzamento del bilancio UE a lungo termine per consentire agli Stati membri di affrontare l’aggravamento del fenomeno migratorio sul piano interno ed esterno e gli effetti della guerra russo-ucraina. 

In aggiunta a quanto precede, nell’iniziativa legislativa di cui si discute è stata inclusa l’introduzione di una piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Strategic Technologies for Europe Platform o STEP) per aumentare il carattere competitivo dell’UE nel settore delle tecnologie critiche, nonché un meccanismo per coprire i costi aggiuntivi legati al finanziamento del NGEU, in ragione dell’incremento dei tassi di interesse.

Le conclusioni del Consiglio europeo

In relazione alle proposte sopra descritte, il Consiglio europeo – che ha riunito i leader degli Stati membri UE, nelle giornate del 14 e 15 dicembre 2023 – ha discusso in modo approfondito la revisione del QFP 2021-2027, le cui risultanze sono state racchiuse all’interno di un apposito documento, separato da quello contenente le conclusioni della riunione in questione.

Entrando nel dettaglio delle voci di spesa presenti nello schema di negoziato predisposto in seno all’Istituzione comunitaria sopra menzionata, i Capi di Stato o di Governo dei Paesi UE hanno previsto una dotazione finanziaria supplementare di 64,6 miliardi di euro, distribuiti in considerazione delle specifiche priorità individuate. In primo luogo, il Consiglio europeo ha confermato la futura realizzazione di uno Strumento per l’Ucraina (Ukraine Facility) per il periodo 2024-2027, dal complessivo ammontare di 50 miliardi di euro, di cui rispettivamente 33 a titolo di prestiti garantiti e 17 sotto forma di contributi a fondo perduto, costituenti la c.d. “Riserva Ucraina” (Ukraine Reserve).

Con riferimento al fenomeno migratorio e alle relazioni con il vicinato e il resto del mondo, il rafforzamento finanziario delineato nello schema di negoziato mira a favorire il corretto mantenimento di un’efficace cooperazione con i Paesi terzi in relazione alle principali questioni che determinano l’attuale contesto di tensione geopolitica, come il sostegno ai rifugiati siriani in Turchia e ai Balcani occidentali. In tale prospettiva, sono stati programmati incrementi nelle rubriche della “Migrazione e gestione delle frontiere” e del “Vicinato e resto del mondo”, con un aumento rispettivamente di 1,5 e 7,6 miliardi di euro.

I leader degli Stati membri UE hanno accolto con favore, altresì, il potenziamento della capacità di investimento del QFP 2021-2027, con specifico riguardo allo Strumento di Flessibilità (Flexibility Instrument), alla Riserva di Solidarietà e per gli Aiuti d’Urgenza (Solidarity and Emergency Aid Reserve o SEAR) e alla materia della difesa, nell’ambito del nuovo strumento STEP; priorità, queste, cui verranno destinate risorse pari, complessivamente, a 5 miliardi di euro.

Come si evince, quindi, l’intento dei Capi di Stato o di Governo dei Paesi UE consiste nel rafforzare la resilienza dell’Unione nel suo complesso, nei confronti delle principali sfide che la stessa è chiamata e fronteggiare nell’attuale panorama mondiale. Sebbene lo schema di negoziato rappresenti un importante passo avanti verso il raggiungimento di tale obiettivo, il cammino relativo alla revisione del QFP non è ancora terminato, essendo la relativa discussione procrastinata al prossimo anno.


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