UAAR, laicità dello Stato al primo posto

In Italia, grazie a UAAR, cresce l’esercito delle persone che decidono di allontanarsi dalla Chiesa e che vogliono ricorrere al cosiddetto «sbattezzo».


Cresce sempre di più l’esercito degli italiani “ex-fedeli”, persone che decidono di allontanarsi dalla Chiesa e sentono la necessità di prendere le distanze tramite l’apostasia, anche conosciuta come «sbattezzo». Lo sbattezzo (peccato mortale secondo la Chiesa, un evento che implica il rifiuto di Dio) è il risultato del “vuoto” di fedeli riscontrabile ormai da qualche anno, un vuoto che sta facendo, di fatto, vacillare la rivendicazione cattolica di rappresentare una stragrande maggioranza della popolazione italiana. Una sommaria statistica, quest’ultima, che ha creato in molte persone, nel tempo, la convinzione che in Italia (Stato costituzionalmente laico) ci potesse essere una “religione di Stato”. 

La secolarizzazione della Chiesa è un fenomeno iniziato nel IX secolo e ancora oggi in atto grazie alla diffusione del pensiero scientifico a discapito del «pensiero magico antiscientifico» (Scritti minori su religione, marxismo e psicanalisi, a cura di R. Altamura e P. Ferretti, Nuove Edizioni Romane, Roma 1993; Storia e metastoria. I fondamenti di una teoria del sacro, a cura di M. Massenzio, Argo, Lecce 1995). 

I cambiamenti sociali e agli scandali legati alla Chiesa – si pensi a quelli relativi alla pedofilia, vaso di Pandora che ha provocato sdegno e prese di distanza – il maggiore accesso all’istruzione rispetto ai decenni e secoli passati e molte altre ragioni sono alla base di questa svolta che ha portato il Papa a parlare contro le proprie dottrine identitarie pur di fermare l’emorragia di fedeli. Il cauto “progressismo” del potere ecclesiastico esercitato, nonostante l’aria di scisma, continua comunque a stridere con il concetto di laicità dello Stato.

«Mi sono iscritta all’Uaar nel 2006 grazie a un passaparola fra amici; e brevemente ne sono stata anche segretaria nazionale». A parlare è Adele Orioli, dal 2007 responsabile delle iniziative legali UAAR – Unione Atei, Agnostici e Razionalisti, ed è a lei che chiederemo di cosa si occupa UAAR.

Da dove nasce l’esigenza di creare UAAR e dove opera?

«L’UAAR è un’associazione di promozione sociale fondata a Padova nel 1987 con lo scopo specifico di difendere la laicità dello Stato e tutelare i diritti dei non credenti. Rappresenta ovviamente gli atei e gli agnostici ma in generale chiunque ne condivida obiettivi e scopi sociali, dalla laicità dello Stato all’autodeterminazione sessuale e riproduttiva. È importante non solo perché è la realtà maggiormente rappresentativa della non credenza in Italia al momento, ma anche per dare voce agli oltre dieci milioni di cittadini che non si ritengono appartenenti ad alcuna confessione religiosa».

Come si interfaccia UAAR con il mondo religioso?

La religione in Italia è un argomento estremamente sensibile, tanto che troppe volte la laicità dello Stato è messa in discussione con pratiche che non rispecchiano questo principio.

«L’UAAR chiede rispetto per i diritti dei non credenti – ci dice Adele Orioli – e quindi altrettanto rispetta quelli dei credenti: in tal senso l’UAAR non è antireligiosa. Chiede però che le istituzioni e le autorità pubbliche non concedano privilegi semplicemente in virtù dell’appartenenza alla “confessione di maggioranza”, quella cattolica». 

UAAR wikipedia

Cosa dimostra l’inchiesta dell’UAAR sui costi della Chiesa?

«La nostra inchiesta, riportata dettagliatamente nel sito dedicato www.icostidellachiesa.it, mostra le singole voci di denaro pubblico, di tutti i contribuenti quindi, che finisce ogni anno alla Chiesa Cattolica per i più svariati motivi. Una cifra che supera i 6 miliardi di euro e che va dall’otto per mille allo stipendio dei cappellani militari o dei preti in corsia, persino alle bollette della luce dello Stato di Città del Vaticano».

L’ora di religione a scuola

«C’è chi asserisce che l’ora di religione “dovrebbe” insegnare a rispettare tutte le religioni, conoscerle e apprezzarne il buono. Perché uno Stato costituzionalmente laico ha ancora strascichi della riforma della scuola fascista del 1929? (e qui aggiungo che, per lo stesso principio, si dovrebbe insegnare chimica e fisica al catechismo).

In realtà, la presenza dell’insegnamento della religione Cattolica a scuola è stata ribadita nel 1984 con il cosiddetto Nuovo Concordato. A spese dello Stato con insegnanti scelti dai vescovi e malgrado l’Italia proprio da quel Concordato non abbia più alcuna “religione di Stato”. E con un programma che deve essere impartito in conformità alla dottrina della Chiesa».

Sbattezzo: di cosa si tratta e perché lo ritenete importante?

«Si tratta di un procedimento formalizzato e riconosciuto dal Garante per la privacy che consente di fuoriuscire ufficialmente dalla Chiesa Cattolica con un’annotazione a margine del registro di battesimo, comunione o cresima. Basta una raccomandata. 

Ognuno di noi può avere più di un motivo specifico e individuale per sbattezzarsi: in ogni caso è l’esercizio del diritto alla libertà di coscienza e la possibilità di rifiutare una appartenenza religiosa non scelta e non voluta».

I rapporti col movimento femminista Italiano

«Sosteniamo e supportiamo da sempre il diritto all’autodeterminazione sessuale e riproduttiva, e le nostre numerose campagne a favore dell’aborto, il nostro sostegno alla contraccezione anche con donazioni nazionali e internazionali e la nostra attiva presenza in tutte le realtà pro choice ne sono una prova».

Politically correct e religioni

«La libertà di espressione è un diritto fondamentale che non può essere compresso o limitato da un favor religionis che porta alla tutela penale del sacro. Non a caso sosteniamo attivamente la campagna internazionale «end blasphemy laws» per l’abolizione di tutte le legislazioni antiblasfemia, spesso usate per perseguitare le minoranze». 

Stati Generali della Natalità

«Singolare siano due uomini, Draghi e Bergoglio, a voler dire alle donne cosa devono fare… Tipico comunque della retorica familistica del nostro Paese. Basterebbe alzare lo sguardo dai confini nazionali per capire che non c’è alcun problema di denatalità, ma anzi il mondo si avvia a una sempre più pericolosa sovrappopolazione. A prescindere da ciò, poi è grave che il sostegno alle donne venga sempre collegato a un loro supposto obbligo di essere madri e non al loro essere persone».

Le iniziative principali di UAAR

«Le iniziative sono moltissime: dalle campagne informative allo sportello di assistenza legale gratuita “S.O.S Laicità”, dalle iniziative di promozione scientifica, come i Darwin Day o il premio di laurea, al progetto “ora alternativa” per le scuole, alle iniziative giuridiche sia come associazione sia come patrocinanti. 

Per non parlare della casa editrice Nessun Dogma, premiata anche dal Miur, con una specifica collana giuridica, e del progetto “Cerimonie Uniche”. La nostra stessa sede nazionale a Roma ospita la prima biblioteca laico razionalista d’Italia ed è inserita nel circuito delle Biblioteche degli Istituti di Cultura».

«Non riceviamo alcun aiuto statale, ma ci sosteniamo solo e soltanto attraverso i contributi dei nostri sostenitori. Per supportare UAAR è possibile visitare la pagina web e seguirci sui principali social media. Poi, più saremo più avremo possibilità e forza di agire: quindi il mio invito è a iscriversi».


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