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Elezioni in Iran: la maggioranza dei seggi agli ultraconservatori, astensionismo record

L’affluenza del 41% alle elezioni in Iran è la più bassa dalla rivoluzione del 1979: astensionismo e malcontento record, con la maggioranza dei seggi assegnati agli ultraconservatori.


Iran al voto per le prime elezioni parlamentari dopo le proteste di massa del 2022 per la morte della giovane Mahsa Amini nel settembre dello stesso anno. 

I 61 milioni di elettori iraniani sono stati chiamati a scegliere candidati per rinnovare i 290 membri del Parlamento e gli 88 membri dell’Assemblea degli esperti, un organo che ha il compito di nominare o revocare la Guida suprema del Paese, l’Ayatollah Ali Khamenei dal 1989.

Proprio la Guida Suprema Khamenei è stato il primo a votare e ha invitato la popolazione iraniana a recarsi alle urne delle consultazioni legislative per “rendere frustrati i nemici” con un’alta affluenza alle urne. 

Guida suprema, elezioni in Iran

Dopo più di due giorni dalle elezioni in Iran, lunedì 4 marzo il centro elettorale nazionale ha reso noti i risultati ufficiali del voto del Primo marzo, caratterizzato da un astensionismo record. Dei 231 seggi già assegnati, una maggioranza assoluta di 165 è andata ai candidati ultraconservatori.

L’affluenza del 41 per cento è la più bassa dalla rivoluzione del 1979: sui 290 candidati del Parlamento ne sono stati eletti in 245 seggi. Per i restanti 45 sarà necessario un ballottaggio, che si terrà ad aprile o maggio, poiché nessuno è riuscito ad ottenere il 20 per cento dei voti. 

L’attuale parlamento comprende 18 politici favorevoli alle riforme e altri 38 identificati come indipendenti. Tra coloro che hanno ottenuto un seggio, solo 11 sono donne. In tutto, il Parlamento iraniano conta 16 donne. 

Il rischio di queste elezioni parlamentari è che possano trasformarsi in un manifesto del malcontento popolare. Si registra in particolare un forte malcontento degli under 30 che disapprova la leadership attuale, e molti di loro, di gente compresa tra i 15 e i 29 anni, hanno invece espresso il desiderio di espatriare definitivamente.

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