Commissione europea, le nuove proposte per il benessere degli animali

Lo scorso 7 dicembre, la Commissione europea ha proposto un pacchetto di norme volte a migliorare il benessere e la tracciabilità degli animali da compagnia.


Il benessere degli animali rappresenta una costante preoccupazione dei cittadini europei. Per tale ragione, muovendo dall’agenda del Green Deal europeo per un’agricoltura e una produzione alimentare sostenibili, la Commissione europea ha proposto, lo scorso 7 dicembre, un pacchetto di norme che, da un lato, mira a introdurre un nuovo quadro legislativo in materia di benessere e tracciabilità di cani e gatti allevati, detenuti e commerciati a fini economici; dall’altro, ha l’obiettivo di aggiornare la normativa europea concernente il trasporto degli animali e le relative operazioni.

Le proposte della Commissione europea

Il pacchetto di norme presentato dalla Commissione europea prevede due Proposte di Regolamento: la prima riguarda la protezione degli animali durante il trasporto e dispone rispettivamente modifiche al precedente Regolamento (CE) 1255/97 sui criteri comunitari per i punti di sosta e l’abrogazione del Regolamento (CE) 1/2005; la seconda mira ad armonizzare gli standard minimi all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea (UE) per quanto concerne la custodia, la cura e il trattamento in allevamenti, negozi e rifugi per animali domestici.

L’esigenza di un tale intervento normativo ha avuto, quali ragioni fondanti, l’incremento del commercio illegale – anche online – di animali, la necessità di attenuare ed eliminare tutte quelle pratiche di allevamento, detenzione e vendita che non rispondono agli standard e che facilmente si concretizzano in abusi, nonché la sussistenza di norme oramai obsolete, che di fatto non riflettono più le realtà attuali, gli obiettivi di sostenibilità le più recenti conoscenze e consulenze scientifiche, e, da ultimo, come sopra precisato, le preoccupazioni sempre più persistenti dei cittadini dell’UE.

A tal riguardo, la Commissione europea auspica una maggiore sensibilizzazione sul tema da parte delle Istituzioni comunitarie e nazionali, al fine di agire anche in linea con l’iniziativa dei cittadini europei “Fur Free Europe” (Basta pellicce in Europa), la quale mira a sollecitare la classe politica verso l’introduzione di un vero e proprio divieto in merito all’allevamento di animali da pelliccia e alla vendita di prodotti contenenti le loro pellicce nel mercato unico.

La proposta sul trasporto

Alla luce delle ragioni sopra menzionate, la Proposta di Regolamento riguardante la protezione degli animali durante il trasporto e le relative operazioni mira a intervenire su alcuni settori cruciali, nell’ottica del miglior benessere per gli stessi. Tenuto conto che, in termini di cifre, ogni anno vengono trasportati 1,6 miliardi di animali dall’UE e all’interno dell’Unione, la Commissione europea delinea un nuovo quadro normativo che tocca le questioni relative ai tempi di viaggio e alle rispettive condizioni.

In particolare, per quanto concerne la durata dei trasporti, questi ultimi verranno abbreviati e, in caso di lunghi viaggi, gli animali dovranno essere scaricati, al fine di consentire agli stessi di nutrirsi, dissetarsi e riposare. Al tempo stesso, gli animali dovranno affrontare la degenza durante il trasporto all’interno di uno spazio sufficiente e adatto alle esigenze di ciascuna specie.

Con specifico riguardo alle condizioni climatiche ed atmosferiche, le nuove norme prevedono standard rigorosi. Nel dettaglio, in caso di temperature superiori a 30° C, il trasporto sarà consentito solo durante le ore notturne. Al contrario, in presenza di temperature inferiori a 0°, i veicoli dovranno essere attrezzati con apposita copertura e circolazione controllata dell’area relativa al compartimento animale. Misure ancora più rigide verranno applicate in ipotesi di temperature inferiori a -5°, con limitazione della durata dei viaggi che non potranno superare le 9 ore.

Nel tentativo di consentire una maggiore efficacia delle norme, la Proposta di Regolamento mira a delineare criteri più severi in materia di esportazione, con un miglioramento e inasprimento dei controlli svolti nei Paesi terzi, al fine di adeguare le relative prassi alle norme dell’UE, anche mediante l’utilizzo di strumenti digitale per facilitarne l’applicazione, come banche dati centralizzate.

La proposta sulla tracciabilità

La Proposta di Regolamento relativa alla tracciabilità degli animali domestici muove, come precisato, dall’esigenza di eliminare gli abusi e le prassi scorrette adottate in materia di allevamento e detenzione di cani e gatti, anche nel tentativo di ridurne il relativo commercio illegale. La rilevanza di tale ultimo fenomeno può essere pacificamente compresa, se sol si pensa che, ad oggi, costituisce il 60% di tutte le vendite di cani e gatti nell’UE; un dato, questo, fomentato dalla mancanza di una normativa efficace ed efficiente.

Entrando nel dettaglio della normativa proposta, l’obiettivo primario riguarda l’armonizzazione di standard minimi inerenti all’allevamento, alla stabulazione, alla cura e al trattamento di tali animali in tutta l’UE. Per far ciò, la Commissione europea suggerisce di aumentare gli strumenti da mettere a disposizione delle autorità, mediante l’introduzione di controlli automatizzati sulle vendite online e di requisiti rigorosi in materia di tracciabilità, per una migliore e corretta registrazione e identificazione. Secondo l’Istituzione comunitaria, a tal fine risulterà necessario incrementare la formazione degli addetti ai lavori e sensibilizzare gli acquirenti di animali sulla rilevanza di adottare una proprietà responsabile.

Spetterà adesso all’Europarlamento e al Consiglio dell’UE avviare i negoziati sulle proposte presentate dalla Commissione europea, nell’ambito della procedura legislativa ordinaria prevista dall’ordinamento giuridico dell’Unione.


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