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La disparità del congedo parentale in Italia

In un mondo del lavoro in cui è incessante la lotta delle donne per un trattamento egualitario, il diritto di madri e padri al congedo parentale resta estremamente sbilanciato a carico delle prime.


Sono molti i Paesi Europei che spingono l’acceleratore sulla parità di diritti e doveri dei genitori mentre la disparità tra madri e padri lavoratori in Italia rimane incomparabile.

Parliamo di 480 giorni di congedo parentale pagato (di cui solo 90 ad uso esclusivo della madre) in Svezia; 150 giorni in Portogallo senza distinzione di ruolo; 16 settimane in Spagna, sia per il padre che per la madre senza possibilità di trasferire il diritto. Quest’ultimo punto è di vitale importanza. 

La possibilità di “regalare” il proprio diritto parentale al partner è quasi sempre usato a “favore” della madre, la quale finisce con restare fuori dal mondo del lavoro ancora più del richiesto.

In Italia sono oltre 40mila le donne che rinunciano al loro lavoro perché non riescono a conciliare l’occupazione con la maternità. Non una loro colpa, naturalmente, ma un’aspra disparità nei ruoli genitoriali così come riconosciuti socialmente. 

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Nonostante le proposte di revisione della norma, portate avanti dal Partito Democratico all’inizio di questo anno, nel 2024 sono 5 i mesi di congedo obbligatorio riservati alla madre a fronte dei 10 giorni per il padre. 

Una disparità che tiene lontane le madri dalla parità di trattamento nel mondo del lavoro e non dà ai padri la possibilità di condividere i diritti e doveri della genitorialità.

Come affermato dalla segretaria confederale Cgil, Lara Ghiglione: «è arrivato il momento di introdurre un congedo obbligatorio di paternità paritario. L’Italia ha scelto dieci giorni a differenza delle sedici settimane della Spagna. È evidente che questi pochi giorni non potranno fare la differenza per la piena condivisione delle responsabilità famigliari e per contrastare efficacemente la discriminazione in entrata nel mondo del lavoro, di cui le donne sono ancora vittime».

La diseguaglianza nel congedo parentale obbligatorio non può e non deve essere solo un problema delle donne. I padri dovrebbero reclamare un diritto a loro negato: la possibilità di prendersi cura dei propri figli in modo indiscriminato e senza intaccare la propria stabilità finanziaria. Siamo forse erroneamente convinti che dieci giorni bastino par fare il padre?

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Vignetta di Giuseppe Castiglione
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