ferrovia del vino sicilia noto pachino

Ferrovia del vino: una storia da riscrivere nella Sicilia meridionale

La storia della Ferrovia del vino, dismessa nel 2002, sembrava destinata al capolinea. Dopo anni di travagli e speranze infrante, il progetto di riqualifica viene approvato: riuscirà a tornare al suo splendore?


La storia ferroviaria della Sicilia meridionale trova un capitolo affascinante nella Ferrovia del vino, che un tempo collegava Noto a Pachino. Inaugurata nel periodo fascista, questa linea ferroviaria non solo è stata necessaria per il trasporto del rinomato vino locale, ma ha anche rappresentato un’icona di progresso e connessione per la regione.

La storia della Ferrovia del Vino

Concepita sin dalla fine del XIX secolo e inaugurata il 21 aprile 1935, la Ferrovia del Vino è stata un’opera di ingegneria ambiziosa, progettata per collegare la zona meridionale della Provincia di Siracusa alla rete ferroviaria siciliana e nazionale. Durante il suo periodo di massimo splendore, la tratta trasportava passeggeri e merci lungo i suoi binari, sostenendo l’economia locale e contribuendo alla diffusione dei prodotti tipici del territorio, tra cui il vino. È grazie a questa rete ferroviaria, infatti, che l’azienda vinicola siciliana ha potuto espandersi, arrivando fino in Francia.

Tuttavia, con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, il ruolo della ferrovia cambiò drasticamente. Fu impiegata per il trasporto di truppe, armi e viveri, mentre il traffico di merci e passeggeri diminuiva. Dopo la guerra, nonostante gli sforzi per ripristinare la sua vitalità economica, la tratta del vino vide un costante declino fino alla sua chiusura definitiva il Primo gennaio 1986.

Ferrovia del vino noto-pachino

La dismissione e la fine di un sogno

Gli anni ’70 videro l’introduzione delle nuove ALn668 serie 1500 e 1600, che prestavano servizio su una linea sempre più in declino. Il traffico merci subì una drastica diminuzione, mentre le voci sulla chiusura della linea divennero sempre più insistenti negli anni ’80. Nonostante le promesse di riattivazione per il turismo ecologico, fu ufficialmente dismessa nel 2002.

Da quel momento, le stazioni lungo il percorso, una volta fulcro della vita sociale ed economica locale, giacciono abbandonate o trasformate in abitazioni private. E nonostante i numerosi progetti di riqualificazione e restauro, la tratta rimase per anni in uno stato di degrado, un monumento silenzioso alla sua gloriosa storia.

Noto-Pachino: riprenderà mai vita?

Non tutto è perduto: negli ultimi anni sono stati esposti numerosi interventi di riqualifica. In particolare il 17 Dicembre 2022 è stato presentato il piano con gli interventi finalizzati alla riapertura, per usi turistici, della storica linea siciliana. In quell’occasione è stato fatto partire un treno, il primo dalla chiusura della tratta, che ha percorso i primi due chilometri della linea.

I lavori sono attualmente in atto, e ci sono buone speranze che nei prossimi anni, la Ferrovia del vino venga definitivamente riaperta al pubblico. Nel frattempo la linea ferroviaria continua ad esercitare un fascino intramontabile, con i suoi binari che si snodano attraverso paesaggi mozzafiato e ricchi di storia, e che mantengono accesa la speranza tra gli abitanti della regione e gli appassionati di storia ferroviaria.

... ...