Nell’ultimo periodo stanno spopolando su TikTok le live NPC, dove chi le esegue riesce ad attirare molto seguito e di conseguenza diventa uno strumento efficace per monetizzare sulle piattaforme social.

“Benvenuti nella mia live!” “Dona per attivarmi!”. È così che i creator incitano il loro pubblico durante la live. Questo tipo di dirette sono l’odierno trend di TikTok il cui nome deriva dal mondo dei videogiochi: gli NPC infatti sono personaggi non giocabili, ovvero quei personaggi che durante il gioco rispondono a determinati stimoli del giocatore attivo, sostanzialmente hanno delle azioni programmate e ripetitive. Sembra uno specifico riferimento al gioco Grand Theft Auto – GTA, dove il giocatore può andare liberamente in giro a sollecitare gli NPC.

Dona per una reazione

Molti influencer stanno utilizzando questa tendenza per attirare più followers riconoscendo nello strumento della live (che si attiva una volta arrivati a 1000 follower), il metodo più efficace per arrivare a un pubblico più vasto. Non bastano i soli contenuti, la live crea una sorta di contatto diretto dato che si possono lasciare commenti. Oltre i commenti se il pubblico gradisce il contenuto e il creator, si può dimostrare questa preferenza con delle donazioni: il regalo appare sotto forma di emoji e nelle live NPC ogni emoji corrisponde a un’azione. “Mmm, che bella rosa,che profumo” “Che buono il gelato gnam gnam”.

Un trend che parte da oltreoceano in cui spesso troviamo delle ragazze che, creando un personaggio e truccandosi e vestendosi in modo particolare, cominciano a interpretare il tipico ruolo senza personalità: movimenti ripetitivi, espressioni da cartone animato, e frasi ripetute all’infinito a seguito di determinati stimoli del pubblico. Le live NPC richiedono una certa abilità nell’arte dell’improvvisazione e recitazione.

Alcuni ritengono che le live NPC permetta agli spettatori/donatori di soddisfare i loro desideri di controllo. Un certo feticismo del controllo che spinge a donare per avere la sensazione del controllo su una persona. Abbastanza inquietante.

Personaggi e persone

Tra gli streamer più famosi di questo genere di live troviamo Pinkydoll che a quanto pare riesce a raggiungere cifre incredibili, da 20.000 a 50.000 persone all’ora. 

E dunque più popolari sono le live di un creator più TikTok li premierà, assegnando loro diamanti. Questi diamanti vengono poi scambiati dai creator in denaro o oggetti virtuali.

Alienante, aberrante, disturbante e feticistico. Quante implicazioni psicologiche possiamo trovare dietro il fenomeno delle live NPC? Sicuramente la complessità del mondo social ha tramutato vari tipi di contenuti miscelandoli tra loro dando come risultato una totale oggettificazione dell’essere umano. In questo metaverso fatto di ring light ed effetti liftanti, troviamo quasi serenità in qualcosa che possiamo controllare, in una società dove mantenere il controllo sembra essere ormai una prerogativa. Siamo stati trasformati in voyeur non più passivi, perché questo non basta più. Vogliamo poter decidere cosa, come e quando. Sotto certi aspetti potrebbe sembrare una forma di schiavitù quella a cui si sottopongono i creator, ma questo strumento ha portato loro anche grossi introiti nel proprio fatturato. 

Siamo nella società di OnlyFans, dove il desiderio su richiesta e lautamente ricompensato – e in certi casi le richieste sono davvero oltre l’immaginazione –, ci si chiede fino a dove tutto questo potrà spingersi e se non possa diventare anche pericoloso, nonostante ad oggi non troviamo pericoli tangibili e le componenti etiche e morali sono e saranno sempre ad appannaggio soggettivo. 

Qualcuno parla di soldi facili, ma non è corretto definire facile la scelta di crearsi un personaggio che diventerà bersaglio di chi usa i social come luogo di sfogo delle proprie frustrazioni. Di certo sono persone coscienti dei pro e dei contro e di cosa costerà a loro un’esposizione massiccia della propria immagine.

Ma è umano e razionale chiedersi quanto il mondo virtuale possa intrappolare noi stessi in un vortice di irrealtà con il rischio di perdercisi dentro per poi non riuscire a ritrovarsi più nel mondo reale.