Da simbolo dell’Ue a bersaglio degli euroscettici: i 25 anni di Maastricht

Venticinque anni fa si apriva lo storico Consiglio europeo che avrebbe sancito l’intesa dei Paesi Cee sul Trattato di Maastricht, noto anche come Trattato dell’Unione europea. La firma del testo sarebbe poi arrivata nel febbraio 1992 e l’entrata in vigore nel novembre 1993. Il Trattato di Maastricht fissa le regole politiche ed i parametri economici necessari per l’ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione. L’accordo sul testo di Maastricht fu il frutto di laboriose trattative tra i diversi partner europei e scaturiva dalla ferma volontà della Comunità di dare una forte risposta al terremoto geopolitico causato dal crollo del muro di Berlino, dalla riunificazione delle due Germanie e dall’implosione dell’Unione sovietica. Quella di Maastricht è stata comunque una svolta importantissima nella storia dell’intero processo d’integrazione europea. Quali le conseguenze e le ripercussioni a livello economico ma anche politico per il cammino dell’Europa? A venticinque anni di distanza come e perché si continua a ragionare sui vincoli stabiliti a Maastricht? Su quali argomenti facevano invece leva gli oppositori di allora e fanno leva quelli di oggi? L’Unione europea attuale dovrebbe restare ancorata fortemente a quanto venne deciso allora oppure dovrebbe rimettere tutto in discussione? La sopravvivenza dell’intera costruzione europea passa anche (se non soprattutto) dalle risposte che si sapranno dare a questi interrogativi.


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