Piccoli Brividi, dai libri dei primi anni ’90 alla serie tv

La celebre collana di romanzi creata da R. L. Stine nel 1992, Piccoli Brividi, fa il suo atteso ritorno sotto forma di serie tv. Dallo scorso 13 ottobre, infatti, si trova disponibile in streaming su Disney+ con i primi cinque terrificanti episodi. Scopriamo assieme di cosa si tratta.


Piccoli Brividi (“Goosebumps”) è il titolo di una collana di volumi pubblicati dal 1992 al 2000 e scritti da R.L. Stine, autore divenuto indimenticabile per molti – di noi – cresciuti negli anni Novanta o poco prima. Gli 87 volumi usciti in quell’arco di tempo rielaboravano i temi principali della letteratura horror mixandoli con tematiche giovanili e adolescenziali, rendendoli così leggibili apposta anche per i più piccoli.

L’origine della collana nei primi anni 90

Ancora prima dell’avvento di Harry Potter, un’intera generazione di ragazzini ha iniziato a leggere provando dei brividi mai visti prima. Una serie di libri per ragazzi  divenuta la più venduta al mondo: Piccoli Brividi. Effettivamente fu un fenomeno editoriale non indifferente. Il primo libro, La casa della morte, uscito nel 1992, parlava di una famiglia che si trasferisce in una nuova dimora solo per scoprire che il resto della cittadina è abitata da zombie assetati di sangue fresco.

Anche negli altri volumi comunque, vengono rielaborati grandi classici del genere horror: dai lupi mannari alle mummie, dalle marionette che prendono vita a spaventapasseri demoniaci e fantasmi che infestano case e paludi e molto altro. A questi però si aggiungono scenari che possono essere più vicini alle esperienze dei ragazzi e degli adolescenti, come per esempio misteriose mense scolastiche, campi estivi in cui le persone scompaiono, cani da compagnia che non sono quello che sembrano e molto altro.

Fu precisamente il 1996, l’anno apicale per questo fenomeno, secondo Publisher Weekly. Anno in cui almeno 27 delle posizioni dei tascabili per ragazzi più venduti di quell’anno, erano occupate da titoli di Piccoli Brividi, e che a distanza di anni ancora sono riconosciuti fra i più potenti bestseller di sempre. Sempre in quell’anno questa serie da sola contribuiva al 15% del bilancio della Scholastic, la casa editrice che li pubblicava negli Stati Uniti, capace di vendere anche un milione di copie in un solo mese e di finire, cosa davvero insolita per la letteratura per ragazzi, anche nella prestigiosa classifica dei bestseller del New York Times.

Sicuramente un ruolo fondamentale negli anni ’90 è stato appunto il periodo storico. Una società con molto più tempo: i libri avevano tempi di valutazione più lunghi per stabilire flop e successi, i lettori avevano più tempo da impiegare nell’intrattenimento e minor offerta sugli scaffali (e nella loro vita senza social, app o roba simile) che dava loro sicuramente più attenzione, inoltre vi era un passaparola maggiore tra i lettori che diventava il vero carburante del loro successo commerciale. I bambini, infatti, li leggevano e li amavano perché li divertivano, facendo venire loro i brividi senza mai davvero spaventarli. Un equilibrio narrativo che ha permesso alla serie di diventare una pietra miliare della letteratura, lo stesso che le garantisce di avere vita ancora oggi grazie alle numerose ristampe.

Non tutti però apprezzavano la produzione “raccapricciante” di Stine, e le critiche infatti non sono mancate. Sebbene, infatti, nessuno li abbia mai ritenuti libri di altissima qualità, alcuni critici hanno apprezzato il tono ironico e grottesco di molte storie; ma altri si sono invece scagliati contro i temi considerati pericolosi e devianti per dei giovani sulla vita della formazione. L’American Library Association ha infatti addirittura inserito Piccoli Brividi al 15esimo posto nella classifica dei libri, chiedendo inoltre la rimozione dalle biblioteche pubbliche nel decennio 1990-99. Nonostante ciò ad oggi si contano comunque più di 200 volumi tra serie principali e spin-off, oltre  diverse; diventando una delle serie per bambini più venduta al mondo.

Ancora oggi un successo senza tempo

Fiabe come “Cappuccetto Rosso” e “Hänsel e Gretel” dei fratelli Grimm hanno avuto un ruolo centrale nella storia dell’horror per ragazzi: dal lupo cattivo che mangia la nonna alla strega ghiotta di bambini, sono tanti gli spunti horror ripresi da adattamenti contemporanei come “Cappuccetto Rosso Sangue” di Catherine Hardwicke e “Gretel e Hansel” di Oz Perkins.

Lo stesso discorso vale per i libri di Roald Dahl che hanno creato una miscela perfetta di suspense, lezioni morali ed elementi terrificanti. Scavando sotto la superficie della magia e della meraviglia, anche i racconti di Dahl presentano antagonisti estremamente crudeli (da “Le streghe” che trasformano i bambini in topi alla signorina Trinciabue di “Matilda”), humour nero e un sottile equilibrio tra divertimento e paura.

Ed è proprio attingendo da questo enorme bagaglio che spazia dalla letteratura gotica classica alle fiabe e le leggende tradizionali dei Fratelli Grimm che R. L. Stine ha creato “Piccoli Brividi”: la serie di romanzi che ha permesso a ragazzi di tutte le età di esplorare il genere promuovendo la lettura e stimolando la creatività e l’immaginazione. Come spesso accade per certe serie, ecco il passaggio dai romanzi alla tv. La prima serie risale agli anni Novanta, qualche anno dopo arrivano due lungometraggi – tra il 2015 e il 2018 – ed adesso ecco arrivata una nuova serie su Disney+.

«Il franchise di Piccoli Brividi di R.L. Stine è un fenomeno della cultura pop che occupa un posto speciale nel cuore delle persone di tutte le età”, ha dichiarato Ayo Davis, presidente di Disney Branded Television. Siamo entusiasti di portare in grande stile su Disney+ al pubblico di tutto il mondo questa nuova e spaventosa serie, che speriamo non solo affascini i nuovi spettatori con i suoi brividi e le sue emozioni, ma anche i fan di lunga data nostalgici di queste storie che sono un punto fermo della loro generazione». Ecco, quindi, l’ennesima straordinaria evoluzione dell’horror per ragazzi che a distanza di oltre trenta anni dalla creazione dell’universo di R.L. Stine, sia a livello cartaceo che digitale, continua a regalarci una lunga serie di indimenticabili brividi d’autore.

Ancora oggi i Piccoli Brividi, a proposito di cartaceo, sono presenti nelle librerie, su Ebay c’è addirittura la caccia per le aste con i lotti più ricchi. Un motivo ci sarà. Perché sono una saga valida per il suo target che, grazie all’effetto nostalgia, non passa indifferente neanche agli adulti. Non fatevi ingannare dalle nuove vesti (copertine) che si aggiornano per stare al passo con il mercato editoriale e l’immaginario dei nuovi piccoli lettori: le storie sono ancora valide.

Ci sentiamo di consigliarli ai genitori che cercano letture leggere adatte per i propri figli – e non come i cosiddetti Young Adult che spopolano oggi nel mercato internazionale, con molte scene non solo di serio horror, ma anche e spesso di eros esplicito -, agli insegnanti che pensano di avere studenti a cui non piaccia leggere, ai bambini e ragazzi che non hanno ancora trovato “l’amico di carta” che farà loro apprezzare la lettura. Leggete i Piccoli Brividi e ve li ricorderete anche da grandi, non perché fanno paura, ma perché ne varrà la pena.

Per quanto riguarda la serie tv, la serie sarà riprodotta in 10 episodi. Ha debuttato lo scorso 13 ottobre con un lancio dei primi cinque episodi nell’ambito della collezione Halloween di Disney+. I restanti arriveranno in streaming a cadenza settimanale (20-27-3-10-17). Qui di seguito il trailer ufficiale.


... ...