gaetano fuardo, inventore benzina solida

Gaetano Fuardo, l’inventore siciliano che creò la “benzina solida”

Nell’Europa del ‘900, in mezzo a guerre e conflitti militari di portata mondiale, un siciliano viene notato dalle Nazioni più potenti e crea quella che diventerà la sua fortuna e la sua dannazione: la benzina solida. 


La storia della benzina solida e del suo creatore, Gaetano Fuardo, sembra la trama di un film di fantascienza: una buona idea che può cambiare le sorti del mondo e migliorare la vita di tutti, a patto che non finisca nelle mani sbagliate. L’eterna lotta morale tra scienza e “poteri forti” diventa realtà nell’inchiesta portata avanti da Salvatore Cosentino, coraggioso scrittore e giornalista siciliano che ha dedicato vent’anni della sua vita nella ricostruzione di un giallo storico che ancora oggi sembra dimenticato: la storia di Gaetano Fuardo e della sua benzina solida. 

Nato a Piazza Armerina nel settembre del 1887, Gaetano Fuardo è figlio unico dello speziale/farmacista Ferdinando e di Maria Grazia Turino, a cui deve la sua passione per la chimica fin dall’infanzia. Dopo la morte di entrambi i genitori viene preso in custodia da un suo vecchio zio, tale Frate Ignazio Fuardo, uomo benestante e dedito alla chiesa, che gli lasciò in eredità tutto il denaro che possedeva: ciò gli permise di continuare gli studi liceali in un collegio gesuita e, successivamente, trasferirsi a Milano per conseguire la laurea in ingegneria chimica.

È proprio durante i suoi studi che nasce l’idea di creare un carburante solido, non infiammabile e non inquinante, a cui avrebbe dedicato il resto della sua vita: la benzina F.

La formula della benzina F (da “Fuardo”) trasformava la benzina da uno stato liquido a solido, rendendola una sostanza corposa e facilmente trasportabile. Con un macchinario inventato dallo stesso Fuardo era possibile riconvertirla allo stato liquido e utilizzarla come carburante.

L’idea era innovativa e vantaggiosa, soprattutto dal punto di vista ambientale: il carburante solido era idrosolubile e poteva galleggiare in mare senza inquinare le acque. Inoltre, non richiedeva petroliere né assicurazioni legate al trasporto, era resistente al fuoco e comodo da trasportare. Secondo Salvatore Cosentino l’uso di questa invenzione avrebbe potuto abbassare i prezzi del carburante del 50 per cento.

Vista la complessità della ricerca, Gaetano aveva bisogno di una grande industria chimica che avesse a disposizione tutti gli strumenti necessari per lo sviluppo del brevetto, e la trovò in Francia, unico paese disposto ad accogliere la sua idea, dove si trasferì nel 1920. Nel 1935 la “benzina F” prese ufficialmente vita.

Realizzando l’importanza della sua scoperta e vedendo la risonanza tra le più importanti testate giornalistiche, Gaetano cambiò gradualmente carattere, diventando sempre più guardingo e riservato: temeva, infatti, che chi si fosse interessato alla sua scoperta potesse avere intenti lontani dall’etica e dall’economia, sfruttandola per scopi spietati non in linea con la sua morale. Da quel momento amici e conoscenti cominciano a prendere le distanze, pensando che l’uomo stesse lentamente scivolando nella follia. 

Inizia così il primo tentativo di accordo con l’Inghilterra, che richiede la concessione esclusiva del brevetto, portando il siciliano a Londra per le trattative. Lì incontra un uomo che sostiene di essere “molto vicino al ministro Churchill” e che negozia l’affare. Le divergenti visioni tra le due parti (Fuardo voleva creare un prodotto a beneficio dell’umanità, mentre l’Inghilterra aveva ovviamente scopi militari) portarono alla rottura dell’accordo.

brevetto benzina solida

In Italia, nel frattempo, si diffonde la voce di un inventore italiano che ha in mano una grande scoperta, e su richiesta di Mussolini, Fuardo viene invitato a tornare in patria. Tuttavia, dopo il rifiuto dell’Inghilterra, all’inventore siciliano viene negato il permesso di rientrare nel Paese: l’invenzione era troppo preziosa per lasciarla in mano ad altri. Gaetano Fuardo si rivolge quindi all’ambasciata italiana, che, tramite il Servizio Informazioni Militare (SIM), organizza un rapimento e porta lo scienziato in Germania.

La scoperta attira naturalmente anche l’attenzione di Hitler, che gli propone di realizzare il progetto grazie alle grandi risorse dell’industria chimica tedesca. In quel periodo, Fuardo era caduto in miseria, tanto da aver venduto la tomba della moglie defunta per poter mangiare, e non poteva fare altro che accettare.

La produzione della benzina solida inizia nel 1944, ma viene interrotta dai servizi segreti inglesi che, dopo il fallimento delle trattative, non vogliono che altri, oltre a loro, traggano vantaggio da quell’invenzione. Dopo pochi giorni dalla produzione, un attacco aereo della RAF rade al suolo la fabbrica di produzione della benzina F.

Dopo la guerra, Fuardo si impegna per realizzare il suo sogno originario: produrre la benzina solida per usi civili. Tornato in Italia si rivolge alla FIAT: l’azienda torinese sembra inizialmente interessata al progetto, ma si rende conto che un cambio di carburante comporterebbe notevoli costi legati alle modifiche dei veicoli e ai sistemi di distribuzione.

Dopo un’altra delusione, Fuardo chiede nuovamente supporto alla Francia, che lo accoglie a braccia aperte. In quel periodo, la Francia era impegnata nella Guerra d’Indocina e, consapevole del potenziale dell’invenzione, stipula un contratto il 17 giugno 1952 per la massiccia produzione di benzina solida. Il carburante viene inviato a Dien Bien Phu, dove tra il dicembre 1953 e il marzo 1954 si combatte la guerra contro i vietnamiti: i francesi sono assediati senza rifornimenti e senza carburante, ma proprio grazie alla benzina F riescono a resistere per 57 giorni.

Dopo il successo dell’esercito francese, il governo ordina una brusca interruzione della fornitura. Pochi giorni dopo, Fuardo viene aggredito e picchiato da sconosciuti, derubato della documentazione sul caso e costretto a un lungo ricovero in ospedale. Gaetano Fuardo farà causa alle autorità francesi, ma il processo si protrarrà per lungo tempo e si concluderà dopo la sua morte nel 1962. I suoi eredi ricevono 1 miliardo di franchi (circa 152,5 milioni di euro di oggi). 

La storia di Gaetano Fuardo e della sua benzina solida non compare nei libri di storia e sembra quasi non essere mai esistita. Grazie al lavoro di ricerca di Salvatore Cosentino, che risulta oltremodo essere stato ostacolato nella pubblicazione dei testi, emerge un aspetto senza dubbio controverso che apre le porte a numerose considerazioni. 

«La mia benzina – affermava l’inventore siciliano in una intervista rilasciata a ‘La Domenica’ del Corriere nel 1975 – renderà inutili le petroliere, il costo di trasporto diminuirà enormemente perché qualsiasi nave potrà caricare la benzina F nelle sue stive senza pericoli o danni. I mari non verranno più inquinati. Gli incendi verranno evitati e così gli scoppi e cento altre disgrazie provocate dal petrolio o dalla benzina».

... ...