Mondiali femminili: trionfano (come da copione) le Statunitensi

Di Daniele Compagno – Si è da poco conclusa la finale dei Mondiali femminili che ha visto di fronte i campioni in carica degli Stati Uniti contro le campionesse d’Europa dell’Olanda. A spuntarla per la quarta volta nella loro storia sono state le statunitensi col risultato di 2-0.

Proprio ieri si era disputata anche la “finalina” per il 3° e 4° posto che ha visto protagoniste Svezia ed Inghilterra, eliminate in semifinale rispettivamente da Olanda e Stati Uniti e terminata 2-1 per le scandinave. Per la terza volta nella sua storia la Svezia si è giocata infatti la finalina dei Mondiali femminili, e per la terza volta (dopo il 1991 e il 2011)  l’ha vinta.

Sicuramente è stato un mondiale andato oltre le aspettative da sotto tutti i punti di vista: il gioco, lo spettacolo, lo share, la passione con la quale è stato seguito; ma non sono mancate ovviamente nemmeno le polemiche.

Grande protagonista del mondiale – e di polemiche – è stato il VAR, che è infatti spesso stato protagonista del torneo, come nel caso di Inghilterra-Camerun. In quel caso l’arbitro, la cinese Qin Liang, avrebbe ribaltato due decisioni prese attraverso la revisione a schermo. Una situazione limite, con le africane pronte  addirittura ad uscire dal campo in caso di altri fischi a sfavore, una cosa ancora mai vista nemmeno col calcio maschile.

Altra piccola polemica l’esultanza della statunitense Alex Morgan avvenuta durante la semifinale fra Stati Uniti ed Inghilterra che, dopo aver segnato, si è lasciata andare alla cosiddetta “esultanza del thè”, suscitando la rabbia inglese. La calciatrice, alla vigilia della finale di oggi contro l’Olanda, si è difesa in conferenza stampa:  

“Ci sono due cose da dire. La prima, è che la mia esultanza era una sorta di ‘questo è il thè’, un modo di dire che significa ‘raccontare qualcosa’, ‘diffondere notizie’. La stessa cosa la fa spesso Sophie Turner e lei è la mia attrice preferita: non era quindi un insulto all’Inghilterra. La seconda è che credo ci siano due pesi e due misure con le donne nello sport. Dalle donne ci si aspetta più moderazione anche nelle esultanze, mentre gli uomini esultano mostrando gli attributi e cose analoghe. Quando ripenso al mio sorso di thè, rimango quindi un po’ sorpresa: mi viene da ridere per le critiche”. Diciamo che la Morgan tutti i torti non li ha, siam abituati a vedere scene più “spinte” nel calcio maschile.

L’esultanza di Alex Morgan, durante Usa-Inghilterra

Parlando appunto del confronto tra calcio maschile e calcio femminile, non possiamo non avventurarci nelle nostre Azzurre. La nazionale guidata da Milena Bertolini è andata ben oltre tutte le aspettative ed i pronostici di inizio mondiale, arrivando a disputare addirittura i quarti di finale. Fase a gironi superata col primo posto in classifica vincendo contro Giamaica ed Australia e pareggiando contro il Brasile, successivamente passaggio degli ottavi ad opera questa volta della Cina, e appunto come dicevamo poc’anzi, eliminazione purtroppo ai quarti a discapito dell’Olanda.

Nonostante ciò la nostra nazionale ha battuto il record di qualificazione, mai nessuno infatti era riuscito ad arrivare ai quarti di finale giocando le partite sul campo (era successo infatti solo nel 1991 che la nazionale italiana femminile arrivasse a giocare i quarti, ma in quell’anno le azzurre conclusero il girone al secondo posto, guadagnando l’accesso diretto ai quarti di finale, dove venne poi sconfitta dalla Norvegia per 3-2 dopo i tempi supplementari).

Malgrado l’eliminazione appunto ai quarti, la nostra nazionale ha avuto anche un altro regalo (atto che non sempre viene riconosciuto, soprattutto quando non si vince un trofeo e confermato anche dalla stessa Bertolini durante la cerimonia) ovvero la visita al Quirinale davanti il Presidente delle Repubblica.

Nove mesi dopo le celebrazioni per i 120 anni della FIGC, le Azzurre infatti sono tornate al Quirinale, invitate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha voluto chiamare la nazionale di Milena Bertolini dopo l’ottimo cammino nel mondiale francese, una corsa terminata con l’Olanda appunto, nei quarti di finale che ha fatto appassionare milioni di italiani.

Presenti una decina di giocatrici, accompagnate dal numero uno del CONI Giovanni Malagò e dal presidente federale Gabriele Gravina, oltre ovviamente alla Ct Milena Bertolini e alla capitana Sara Gama.

Durante la cerimonia il Presidente Mattarella è intervenuto così: “Innanzitutto è irrazionale la disparità con gli uomini. Ho chiesto di incontrarvi per farvi i complimenti, avete fatto un mondiale fantastico. Ringraziarvi perchè vi ha seguito l’intero paese, siete state un momento di aggregazione, il Paese ne ha bisogno. Non ho avuto modo di vedere tutte le partite – ha aggiunto sempre Mattarella – non ho visto quella con l’Olanda: forse è stato meglio.

Ho saputo che c’è stato qualche momento di sconforto. Voi il Mondiale l’avete vinto, qui in Italia. Avete conquistato la pubblica opinione, acceso i riflettori in modo non più revocabile. Non posso fare a meno di sottolineare e ribadire che è del tutto irrazionale e inaccettabile la differenza tra calcio maschile e femminile, che ha dimostrato di aver raggiunto qualità tecnica, e vorrei aggiungere senza ricorso a infingimenti e simulazioni, che possono essere utili ma meno sportive. Lo sport è importante, voi avete spinto moltissime bambine a seguire il mondo del calcio, questo amplierà la platea: e se con una platea così ristretta abbiamo una Nazionale di questo livello, possiamo sperare“.

Le nostre Azzurre col Presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella

Parole importanti dal Presidente del Repubblica che avranno sicuramente inorgoglito le nostre azzurre e tutto il movimento calcistico femminile italiano. Sicuramente la tecnica, la tattica o la forza non sono paragonabili al calcio maschile, ma se c’è una cosa che questo Mondiale ci ha insegnato è che oramai non vi è più disuguaglianza con le donne; e se durante questo mese hanno avuto più seguito loro che gli Azzurrini durante l’Europeo under 21 (usciti tra l’altro clamorosamente agli ottavi), ci sarà stato un motivo. È ora di aprire la mente e far allargare sempre più questo movimento che sta appassionando tutti, sia in Europa che nel mondo.


1 commento

I commenti sono chiusi