Cambio al vertice del Comitato Militare Ue: nominato il Generale Graziano

Di Francesco Polizzotto – Cambio di guardia al comando del Comitato Militare dell’Unione europea. Da martedì 6 novembre il Generale Claudio Graziano ha preso il posto del Generale Mikhail Kostarakos, assumendo la carica di presidente del Comitato Militare UE (Chairman of the European Union Military Committee).

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Il Generale Claudio Graziano con l’attuale Ministro della Difesa Elisabetta Trenta (credit: Ministero della Difesa)

Il presidente del Comitato Militare UE è la più alta autorità militare dell’Unione europea e funge da consulente militare dell’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione. Tra i suoi compiti principali vi sono quello di presentare i pareri e le decisioni di natura militare, presi dal Comitato Militare, al Comitato Politico e di Sicurezza (PSC), nonché quello di fornire direttive e linee guida al Direttore Generale dello European Union Military Staff (EUMS).

Il Comitato Militare UE è uno dei molteplici organismi collegati alle esigenze di difesa e sicurezza dell’Unione, creati in conseguenza dell’Helsinki Headline Goal del dicembre 1999. Esso dirige tutte le attività militari nel quadro dell’UE, con particolare riferimento alla pianificazione e all’esecuzione delle missioni militari. Il presidente è il portavoce del Comitato per un periodo di tre anni e viene nominato dal Consiglio dell’Unione europea su indicazione dei capi di Stato Maggiore della Difesa dei Paesi membri.

Al comando del Comitato Militare UE si sono succeduti i Generali Gustav Hagglund (2001-2004), Rolando Mosca Moschini (2004-2006), Henri Bentegeat (2006-2009), Hakan Syren (2009-2012), Patrick de Rousiers (2012-2015) e Mikhail Kostarakos (2015-2018). Il Generale Graziano giunge al vertice del Comitato Militare UE, dopo una lunga carriera caratterizzata da numerosi e prestigiosi incarichi di comando.

Nel 1976 è comandante di plotone fucilieri al battaglione Alpini Susa. Successivamente vicecomandante della compagnia controcarri della Brigata alpina Taurinense e quindi comandante della compagnia mortai e della compagnia fucilieri della Brigata alpina Tridentina. Dal 1983 al 1986 ha comandato la compagnia allievi ufficiali e la compagnia comando alpini di Aosta.

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Il Generale Graziano con il Generale Enzo Vecciarelli (credit: Ministero della Difesa)

Assegnato allo Stato Maggiore, torna al battaglione Susa in qualità di comandante, per poi essere schierato in Mozambico nell’ambito della missione UNOMOZ. Nel 2001 ha assunto l’incarico di addetto militare all’ambasciata d’Italia di Washington ed è stato promosso Generale di Brigata nel 2002. Rientrato in Italia, diventa comandante della Brigata alpina Taurinense. Nel 2005 prende il comando della Brigata multinazionale Kabul in Afghanistan e la responsabilità dell’area operativa dell’intera provincia di Kabul.

Promosso Generale di Divisione nel 2006, gli è stato conferito nel 2007 dalle Nazioni Unite l’incarico di Force Commander e Capo della missione UNIFIL in Libano. Dopo la promozione a Generale di Corpo d’armata nel 2010, è nominato capo di Gabinetto del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Nell’ottobre del 2011 diventa Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e dal dicembre del 2014 Capo di Stato Maggiore della Difesa, incarico questo ricoperto fino alla scorsa settimana e adesso lasciato al Generale di Squadra aerea Enzo Vecciarelli, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica.

La nomina di Graziano al vertice del Comitato Militare UE, oltre a rimarcare la sua professionalità e la stima di cui gode a livello internazionale, è una chiara conferma di quanto sia apprezzato l’impegno delle Forze Armate italiane nel mondo. L’Italia aveva già ottenuto la guida di questo consesso europeo col Generale Mosca Moschini, in carica dall’aprile 2004 al novembre 2006. Il fatto che a presiedere il Comitato Militare UE sia nuovamente un Generale italiano rappresenta un riconoscimento del ruolo politico-strategico del nostro Paese, che crede profondamente nella necessità della creazione di un sistema di Difesa europea.


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