CaMus, alternative alla valigia

Di Alice Antonacci – L’estate sta per iniziare e con lei apre a Palermo anche CaMus. Lo trovi a pochi passi da via Maqueda e dal percorso arabo normanno nel quale la sera è davvero un prio – espressione riconducibile al dialetto palermitano indicante giubilo, contentezza, piacere – passeggiare.

Questo posto è frutto della cooperazione fra Alessio, Marco, Luigi, Fulvio, Sergio e Pietro, sei ‘manager lavoratori’ che negli anni hanno accumulato conoscenze diverse, accomunati dalla voglia di creare qualcosa di bello, piacevole e fruibile.

Ecco come nasce. Un’idea ed alcuni amici per i quali, fino a qualche tempo fa, sembrava esserci un unico futuro: la valigia. Poi un’idea e dei fondi stanziati per poter dire: Resto al Sud. E ancora ognuno di loro ci aggiunge il suo, sforzi, fatica e la voglia di fare bene le cose.

Parlare di musica e buon bere sarebbe poco, c’è la voglia di offrire qualcosa che non c’era. Il locale mi rimanda con la mente al Seb’s. A fianco del Jazz il palinsesto prevede ‘Border Voices’, Elettronica, Performance Teatrali e di Musica Classica. Arte e cittadinanza attiva, questo posto trasmette voglia di realizzare un luogo che possa essere di produzione e di ‘dialogare artistico’ ad ampio raggio.

Parlando con Alessio ho chiesto 3 parole che indicassero questo nuovo spazio, fucina di idee e luogo di aggregazione: Musica Rispetto Amicizia. Vuole ribadirsi anche un legame con il territorio e valorizzarlo e i cenni in tal senso sono legati anche al bere, alla cocktail list. L’idea di fondo è creare un locale in cui poter godere di musica e spettacoli diversi, come si legge nel calendario degli eventi curato da Fulvia e da coloro che l’affiancano. Arte e musica per allietare la gente ed inclinazione verso il materiale umano che c’è nella città di Palermo e che la città attrae. Una cantina musicale ed la tendenza verso una piccola rivoluzione.