Pop It, l’irresistibile antistress dell’estate e non solo

Pop It è il finger toy diventato virale grazie a TikTok. Compagno estivo di mattine sotto l’ombrellone o rifugio antistress per chi torna dalle vacanze, il suo uso intuitivo e la sua veste colorata lo rendono attrattivo a tutte le età.


Se sotto l’ombrellone avete sentito uno scoppiettio discreto e di ritorno dalle vacanze, vi siete portati dentro quel magone di chi sta per affrontare le paturnie della vita ordinaria e sentite il bisogno di esorcizzarle torturando qualche oggetto, Pop It è quello che fa al caso vostro.

Pop It è un fidget toy indicato per chi ha più di tre anni per sviluppare le capacità motorie e allenare la concentrazione oltre che – per lo più per gli adulti – è utile a contrastare l’ansia. Ha forme differenti, ideate per soddisfare la fantasia di tutti: animali, cibo, geometrie, viene venduto singolarmente o in un pacchetto in cui è possibile trovare diversi pezzi accomunati dalla tipologia. Inoltre, si può portare in borsa, stipare nello zaino o semplicemente lasciarlo sulla scrivania di casa, pronto a torturarlo dopo una giornata ad alto tasso di tedio.

Il Pop It, in silicone colorato, di materiale atossico, resistente, anallergico, ed eco-compatibile ha conquistato grandi e piccoli. Può trasformarsi in una cover per smartphone leggera e sottile, così da sapere con chi prendersela quando arriva qualche chiamata scomoda.

Se vi chiedete come, questo oggetto da pochi euro sia diventato virale la risposta è una sola: TikTok. A cui si aggiunge un altro fattore: è colorato. I colori sono quelli che godono di un’alta attrattività visiva e vanno dalle sfumature del blu o del verde fino a quelli contemplati nell’arcobaleno.

Il neuromarketing dietro una scelta commerciale

Pop It è stato creato sposando quella politica del colore attrattivo tipica delle strategie di marketing, nello specifico di neuromarketing, ovvero la risultante di quegli studi che vedono incontrarsi neuroscienze e marketing. Quello che si crea fra i consumatori e il prodotto, per mezzo dell’uso del colore e di forme accattivanti, è un rapporto di fiducia. Essere stimolati visivamente ci porta a orientarci verso una scelta e, di conseguenza, all’acquisto. Il colore persuade, incuriosisce, stimola interesse verso quel prodotto nuovo che, come tutto ciò che è presente sul mercato da poco, ha l’obiettivo sì di piacere, ma prima di tutto di sopravvivere ai moti ondosi delle mode.

È bene specificare che ci sono colori ammalianti per età e genere ma anche per nazione, dettati anche dal significato culturale che viene conferito. Ad esempio, se per molti il bianco è il colore della purezza o della pace, per i giapponesi ha un’accezione legata alla morte. Il colore stimola una relazione, il nostro stato emotivo e di conseguenza le nostre emozioni.

A questo fa seguito un altro elemento: il suo uso è intuitivo. La superficie è fatta di bolle pronte per essere scoppiate imprimendo forza con le dita, dopo averlo fatto su un lato, basta girarlo e fare lo stesso con l’altra facciata tutte le volte che lo si desidera.

Dunque, data questa conclamata relazione che si crea con questo antistress, legata a una stimolazione emozionale, per chi volesse evitare il Pop It, perché, come tutte le cose divenute virali e di conseguenza mainstream, ne coltiva il rifiuto, ho la brutta notizia che non ce ne sbarazzeremo presto. 
In edicola, sulle bancarelle negli e-commerce, di Pop It siamo circondati; la conseguenza dunque è una resa, che sia d’uso o di rifiuto.


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