Ennesima crisi umanitaria in Europa: 8 mila migranti raggiungono Ceuta

La scorsa settimana Ceuta ha registrato l’arrivo di 8 mila migranti, un nuovo record che fa riflettere sulla situazione precaria dei migranti in Europa.


La crisi dei migranti non si ferma e raggiunge un nuovo record. Settimana scorsa, infatti, circa 8 mila migranti sono arrivati a Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco, un numero mai registrato prima d’ora.

Per tenere sotto controllo la situazione, il presidente spagnolo Sanchez ha dispiegato l’esercito e annullato impegni presi precedentemente per poter andare di persona a Ceuta. Adesso circa la metà dei migranti, di cui la maggior parte proveniente dal Marocco, è stata rimpatriata ma la situazione rimane critica.

Moltissimi migranti sono riusciti ad arrivare a Ceuta a nuoto, su salvagenti gonfiabili oppure arrampicandosi sulla recinzione fortificata, altri sono morti durante il tragitto in mare. All’arrivo, molti di loro sono stati ospitati dal centro migranti della Croce Rossa. Juan Jesus Vivas, il presidente di Ceuta, ha dichiarato che «Non siamo in grado di calcolare il numero di persone che è riuscita a entrare». Poco dopo, il Ministro degli interni Fernando Grande-Marlaska ha confermato che già 5600 persone “entrate illegalmente” sono state rimpatriate.

Se si pensa che dall’inizio dell’anno al 15 maggio solo 475 migranti avevano superato il confine, quello di 8 mila persone in 24 ore è un numero altissimo. Ciò è accaduto perché il Marocco ha allentato la presa ai confini, permettendo a più migranti di entrare nei territori spagnoli. Il motivo principale di questo allentamento risiede in una controversia geopolitica tra il Marocco e la Spagna.

Ad aprile, infatti, la Spagna aveva ospitato e curato per Covid-19 Brahim Ghali, il leader Sahrawi del Fronte Polisario che rivendica l’indipendenza del Sahara occidentale. Questo territorio, colonizzato dalla Spagna fino al 1975, è adesso sotto l’occupazione militare marocchina. Considerato un criminale di guerra, il Marocco non ha gradito il ricovero di Brahim Ghali in Spagna, seppur gli spagnoli abbiano spiegato di averlo soccorso per ragioni umanitarie.

Di soccorso umanitario avrebbero bisogno le centinaia di bambini arrivati a Ceuta senza fissa dimora, buttandosi in mare e abbandonando la propria famiglia. Sono oltre 300 i minori non accompagnati con un’età inferiore ai nove anni i quali sono stati trovati per le strade e i parchi dell’enclave spagnola.

Molti di essi sono stati stipati in alcuni magazzini per poter portare avanti una quarantena di dieci giorni o per poter sottoporsi al tampone. Secondo alcune testimonianze, i letti non erano sufficienti per tutti e bisognava dormire per terra, e la distribuzione dei pasti caldi non avveniva spesso. Ragion per cui molti bambini sono scappati, preferendo dormire per strada o dentro le auto. 

Il dispiegamento dell’esercito da parte del governo spagnolo ha tutt’altro che placato il clima di tensione, mettendo in atto trattamenti inumani al fine di respingere e scoraggiare l’attraversamento della recinzione di confine mediante l’utilizzo di gas lacrimogeni. Altri migranti sono stati invece trascinati fino al confine o inseguiti con un bastone.

Anche durante una crisi umanitaria di queste proporzioni, non sono mancate le polemiche. Luna Reyes, volontaria della Croce Rossa è stata immortalata mentre abbracciava un uomo appena soccorso, esausto e in lacrime. Questa foto ha fatto il giro del mondo in poco tempo e un gesto semplice e innocuo ha scatenato i leoni da tastiera, rivolgendo insulti razzisti e misogini alla volontaria spagnola e all’uomo appena salvato, costringendo la ragazza a chiudere il profilo social personale.

Fortunatamente, i social sono stati sommersi anche da messaggi positivi e di supporto nei confronti della ragazza: la ministra spagnola del lavoro Yolanda Diaz ha scritto su Twitter «È più di una foto. Un simbolo di speranza e solidarietà».

Per quanto il gesto sia encomiabile, seppur semplice, tuttavia talvolta oscura ciò che succede ai migranti stessi. Il ragazzo senegealese della foto è stato probabilmente rimpatriato poco dopo, infatti la ragazza non è più riuscita a incontrarlo. E come lui tanti altri sono andati incontro allo stesso destino. Come ha scritto l’attivista Laetitia Ingrid M. Leunkeu, l’attenzione viene spesso posta sul salvatore/salvatrice della situazione, con delle foto esemplificative della pornografia del dolore.

La gente viene scossa da foto di migranti distrutti, se non morti in mare, e a quel punto qualche coscienza viene superficialmente turbata, senza però nessun cambiamento reale nella società; come se vi fosse bisogno sempre di foto e testimonianze visive crudeli per poter credere a ciò che sta accadendo.

Attualmente la Spagna non concede asilo ai cittadini marocchini, ma permette soltanto ai minori non accompagnati di rimanere legalmente nel Paese sotto la supervisione del governo. Alcuni attivisti sottolineano come molti diritti siano stati violati, poiché la velocità con cui i migranti sono stati rimpatriati, con l’utilizzo della forza e della violenza, è significativa di una  mancanza di umanità oltre che di una violazione di diritto internazionale.

L’Europa resta a guardare, senza un piano concreto per far fronte a questa emergenza, e Marocco e Spagna si accusano a vicenda di sfruttare la situazione per scopi politici. Ma in tutto questo, migliaia di migranti rimangono bloccati a Ceuta, alcuni stipati in vecchi magazzini, altri che vagano tra i parchi della città, e i loro diritti passano in secondo piano.